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Iscritto dal | 11-12-2008 |
Gioco Preferito | Elite |
Commenti | 50 |
Voti | 1416 |
Star Wars
18-03-2025 ore 09:01
Secondo tentativo di conversione dell'omonimo arcade Atari, questa
produzione Domark si dimostra più fedele all'originale rispetto alla precedente
versione Parker Bros, ma accusa pesantemente sul versante della fluidità.
Purtroppo quando viene utilizzato il 3D wireframe il C64 soffre (diciamo che soffre sempre quando si ha a che fare col 3D reale di ogni tipo) e
specie in caso di schermo affollato diventa abbastanza una pena: quando lo
schermo si riempie di elementi, i raggi laser finiscono in punti in cui il mirino
non si trova più, mentre i Tie Fighter si ridisegnano a scatti di 10-15 pixel,
rendendo l'azione caotica e frustrante. Non sorprende che questo fosse uno
dei titoli che il compagno di classe spectrumista ergeva a cavallo di battaglia
per affermare la superiorità del piccolo Sinclair. E in questo caso non potevo
dargli torto: la maggiore efficienza dello Z80 nei calcoli 3D, unita al fatto che
girava a 3,5 MHz contro il misero MHz scarso del 6510, faceva la differenza e
si vedeva. Anche la vecchia conversione Parker Bros del 1984, pur meno
fedele, risulta più fluida grazie all’uso di normali sprite invece del wireframe.
Detto questo, Star Wars non è un gioco da scartare completamente.
L'atmosfera è comunque resa sufficientemente bene e l'effetto di trovarsi nella
cabina di un X-Wing contro la Morte Nera ha il suo fascino. Anche la voce
digitalizzata di Obi-Wan Kenobi aggiunge un tocco cinematografico. Non sarà
la migliore conversione possibile, ma una partita ogni tanto gliela si concede.
Star Trek: Strategic Operations Simulator
03-03-2025 ore 08:51
Conversione dell'omonimo arcade SEGA, per essere un titolo del 1983 il
risultato è sicuramente ben fatto. Nei panni del capitano Kirk alla guida della
leggendaria USS Enterprise, il nostro compito è proteggere la Federazione
dalla minaccia Klingon. Lo scopo consiste, schema dopo schema, nel
distruggere le navi nemiche, difendere le stazioni stellari e, soprattutto,
sopravvivere il più a lungo possibile. Lo schermo è suddiviso in tre sezioni: in
alto troviamo lo stato della nave, con indicatori di energia, scudi e siluri
fotonici, al centro c'è la mappa strategica, dove possiamo monitorare la
posizione dell’Enterprise, delle basi spaziali e delle forze nemiche, in basso,
invece, abbiamo la visuale in prima persona, che mostra ciò che si trova di
fronte alla nostra astronave e ci permette di affrontare i combattimenti in
tempo reale. I controlli rispondono bene, permettendo di manovrare
l'Enterprise con una certa precisione, ovviamente nel porting ci siamo persi la
bella grafica vettoriale e il digitalizzato, che lascia spazio a un comparto
sonoro ridotto all’essenziale, con pochi effetti e solo un accenno al tema di
Star Trek. Ma la giocabilità rimane intatta e alta: il gioco continua a essere
coinvolgente e divertente, anche per chi non ama particolarmente la serie
come il sottoscritto.
Zeppelin Rescue
19-02-2025 ore 16:10
Bellino. Titolo degli albori, e pur se scritto in basic tutto sommato offre una velocità di esecuzione sorprendentemente decente. Appartenente alla categoria dei giochi "salva gli omini", schiera cui fanno parte Choplifter, Fort Apocalypse, Panther e c., apporta la novità del mezzo utilizzato, un dirigibile, per l'appunto un modello Zeppelin (che poi in Italia la Sipe pensò bene di associarci il nome dell'Hindenburg..) e della gestione della sua inerzia: non ci sono infatti veri nemici che ti attaccano come nei giochi citati precedentemente, ma la sfida consiste nella necessità di evitare qualsiasi collisione con gli edifici o con le nuvole (acide), pena l'esplosione dell'idrogeno e quindi del mezzo. Per recuperare i disperati che si inerpicano in cima ai grattacieli in cerca di salvezza bisogna affrontare passaggi strettissimi, con precisione al pixel. Inoltre il dirigibile ha una capacità di carico limitata e ogni movimento consuma carburante, obbligandoci a tornare periodicamente alla base per scaricare i sopravvissuti e fare rifornimento. Contestualizzando la sua epoca di uscita (1982 è scritto nella versione in mio possesso) e le limitazioni tecniche dovute all'uso del basic si rivela un titolo piuttosto giocabile, con una una sfida basata più sulla destrezza e sulla pianificazione che sull'azione frenetica. Un piccolo classico.
Glider Rider
27-01-2025 ore 09:21
Vado un pò controcorrente rispetto alla media: a me questo gioco è sempre
piaciuto. L'obiettivo è semplice: distruggere le centrali nemiche sparse per
l'isola, sganciando bombe dall'alto. Ma la meccanica di gioco è tutt'altro che
banale: abbiamo a disposizione una motocicletta pieghevole che, scendendo
giù dalle alture, possiamo trasformare in deltaplano. Questa transizione, cuore
pulsante del gameplay, ci permette di sorvolare l'isola e raggiungere i nostri
bersagli. Ovviamente non è una passeggiata in quanto il compito ci è reso
difficoltoso da laser nemici e quant'altro che diminuiscono la nostra energia,
oltre a un limitato numero di bombe (comunque reintegrabile avvicinandosi ai
depositi) che ci impone una certa strategia e precisione nell'utilizzo delle
stesse. Tra l'altro il deltaplano perde progressivamente quota e quindi siamo
costretti a riatterrare, il velivolo si trasforma di nuovo in moto e dobbiamo di
nuovo cercare una collina da dove rilanciarci in volo planato. Fortunatamente è possibile sfruttare le correnti ascensionali per riguadagnare quota e
prolungare il volo.
La grafica è monocromatica ma comunque dettagliata, con prospettiva
isometrica che infonde un senso di tridimensionalità, il tutto ben amalgamato,
l'unico appunto che si può muovere è l'assenza del multiscrolling: quando
infatti ci avviciniamo al bordo accediamo alla schermata adiacente dove lo
schema viene ridisegnato, con uno stacco netto, che spezza un po' l'azione. La
giocabilità è comunque buona una volta presa la mano con il sistema di
controllo del deltaplano, non così semplice. Inoltre le torrette di cui è
disseminata l'isola sono implacabili nell'attaccarci incessantemente, facendo
calare l'energia in modo vistoso e rendendo la curva di difficoltà piuttosto
impegnativa.
Io l'ho trovato comunque un buon titolo, e anche se graficamente sembra di
trovarsi davanti ad uno Spectrum appena si alza il volume veniamo subito
rassicurati: Whittaker è in grande spolvero offrendoci una delle sue migliori colonne sonore, caratterizzata da una transizione fluidissima tra i diversi temi
musicali, ovvero quello dei titoli, quello della fase in moto e quello del volo in
deltaplano: il passaggio dall'una all'altra è ben amalgamato, senza
bruschi stacchi. Diciamo pure che è grazie a Whittaker se il titolo si è
guadagnato il mio 8.
Arcadia 64
21-01-2025 ore 10:16
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le
Lotus, e altre leggende che facevano presupporre una software house coi
controcojones. E invece nell'84 fallì (non fatevi ingannare dai giochi degli anni
successivi, perchè il marchio fu riacquistato dalla Ocean). A questo punto ti
chiedevi.. ma com'è possibile? Poi caricavi un gioco come questo, che sembra
il festival del flicker per tacer degli altri difetti, o altre perle pure peggiori tipo
Pedro o Ah Diddums tra l'altro venduti a prezzo pieno e tutto si fece più
chiaro, perlomeno all'epoca quando vedevo la cassetta di Arcadia originale con
la sua accattivante copertina esposta nella vetrina del negozio ma le 30.0000
lire -mi pare- proprio mi frenavano nell'acquisto.. e meno male. Col senno e
l'internet di poi leggi che le motivazioni erano (anche) altre, ma vedere sulle
riviste dell'epoca le foto dei programmatori che partorivano ste robe al volante
delle Esprit turbo.. Imagine: the shame of the game.
Slalom
13-01-2025 ore 10:10
Titolo senza grosse pretese, cui vanno comunque dati dei meriti per alcune
novità che ha introdotto. Innanzitutto è il primo gioco di sci alpino con visuale
da dietro lo sciatore. Inoltre presenta un effetto di doppio parallasse sullo
sfondo montuoso, anche se risulta un po' esagerato nella sua
implementazione.
Il gameplay è piuttosto lineare: lo sciatore affronta una discesa su un tracciato
di slalom con il paesino che si intravede a fondovalle e file di abeti ai lati che
scorrono durante la performance. L'obiettivo principale è tagliare il traguardo
nel minor tempo possibile, evitando di saltare i paletti. A complicare la corsa ci
sono ostacoli come sassi, che causano cadute, e lastre di ghiaccio, che
impediscono allo sciatore di curvare. Per superarli è possibile far saltare lo
sciatore. Graficamente lo ritengo piuttosto curato dato l'anno di uscita, i
movimenti dello sciatore sono fluidi, non c'è un motivetto di
accompagnamento come nell'omonimo gioco della HAL Laboratory ma il solo
rumore degli sci sulla neve che riesce a comunque creare un'atmosfera
coerente con l'ambientazione. Una nota per quanto riguarda le schermate ospitate sul sito: alcune immagini mostrano una linea tratteggiata sotto i monti, ma si
tratta probabilmente di una versione buggata, in realtà il design nel gioco è
pulito e privo di tali imperfezioni.
Avenger (Fullscreen)
07-01-2025 ore 17:45
Non c’è molto da dire: si tratta di Space Invaders a tutti gli effetti, con i suoi
punti di forza e le sue debolezze. È un gioco che ha segnato, anzi ha
praticamente iniziato, l'epoca degli arcade antecedente l’arrivo delle prime
console e degli home computer e per questo motivo, pur nella sua semplicità
e ripetitività, è un titolo che non poteva mancare nella propria collezione. La
versione di HAL Laboratory si distingue per la consueta cura nella
realizzazione, come avviene per la maggior parte dei giochi prodotti da questa
casa giapponese. Nonostante la semplicità questi titoli erano davvero ben
realizzati e invogliano a rigiocarci anche a distanza di anni, solo per citarne
alcuni: Le Mans, Jupiter Lander, Billiards e l'acchiappante Skier/Ski 64/Slalom.
Snowman, The
26-12-2024 ore 17:24
Tipico giochino di Natale, quindi in tema con questo periodo. Come indicato
sulla schermata iniziale è basato sull'omonimo libro illustrato per bambini di
Raymond Briggs e accompagnato dalla colonna sonora del film. Lo scopo è
costruire il nostro pupazzo di neve in prima battuta e negli schemi successivi
dotarlo di tutti gli accessori. Il gioco cattura abbastanza l'essenza della storia,
e il bambino protagonista quando cade o finisce l'energia non "muore" ma
viene semplicemente rimesso a letto, un dettaglio che lo rende adatto ai più
piccoli. Purtroppo, il gioco soffre di alcune limitazioni che ne minano il
divertimento, e nonostante sia stato realizzato nel 1984 non gli si possono
perdonare certe carenze: il design dei livelli è sempre identico, senza
variazioni significative, le animazioni sono molto basilari e, soprattutto, il
sistema di controllo richiede una precisione millimetrica nei movimenti. Questo
diventa particolarmente frustrante quando si percorre una scala che unisce più
piani e si vuole uscire su quello intermedio: il personaggio deve fermarsi con
precisione al pixel, altrimenti non può camminare sulla piattaforma. Questa
situazione diventa ancora più stressante quando si tiene la neve per costruire
il pupazzo e una fiammella si avvicina, rischiando di sciogliere la neve e
costringendo a ricominciare. Anche gli effetti sonori sono un pò scialbi, un
vero peccato, perché l'idea di base era buona e adatta a un pubblico di
bambini ma la frustrazione che si accumula dopo pochi minuti di gioco ne
affossa la giocabilità. Molto meglio vedere con i propri figli lo splendido film di
animazione di inizio anni 80 col suo malinconico ma potente finale sulla
transitorietà e sulla natura effimera della vita, facilmente reperibile su
youtube.
Fiona Rides Out
23-12-2024 ore 11:05
Non male questa ennesima fatica di Ian Gray. Il gioco prevede che Fiona,
strega esageratamente cattiva, recuperi i suoi poteri che le sono stati
sottratti dalla congrega delle streghe proprio perchè è troppo malefica. Il
gioco alterna 2 1 schemi, differenti fra loro. Il primo è uno sparatutto
orizzontale dove Fiona deve evitare/abbattere le streghe della congrega e accoliti vari a
colpi di fulminacci volando attraverso un paesaggio di boschi, villaggi e castelli in sella alla classica scopa di saggina. Ad un certo punto decide che è
venuto il momento di precipitare e l'azione si sposta in un
cimitero/casa/campanile/ecc.. a schermata statica, dove deve abbattere
scheletri, fantasmi, goblin e quant'altro, raccogliere la loro essenza magica e
portarla nel pentolone dove casterà i suoi poteri. Lo schema "extra" è quello
che affronterete se malauguratamente finite l'energia: la vostra anima sarà
scagliata inferi da cui dovrete uscirne avanzando in un percorso di caverne
dove il toccare le pareti, la lava o l'essere colpiti dai lapilli vi condannerà all'oblio
definitivo.
Il gioco è intriso di un'atmosfera gotica e macabra, la grafica passa
dall'abbastanza dettagliato dello schema sparatutto/inferno all'utilizzo di
grezzi sprite espansi e sfondi che paiono disegnati da un bambino negli
schemi di collect, e pur non avvicinandosi nemmeno di striscio all'eleganza di
Cauldron, gioco coevo dall'ambientazione e dal plot piuttosto simile (chi si
sarà ispirato a chi?) si fa comunque perdonare perchè rispetto all'opera del
compianto Stan Schembri gode di una giocabilità alta e ben calibrata, cosa
assente invece in Cauldron, frustrato da una difficoltà spesso eccessiva. Un arrangiamento di Fantasia e Fuga in sol minore di Bach dona un’atmosfera cupa e solenne, con annessi appropriati effetti sonori mentre a video fra uno schema e l'altro vengono mostrati intermezzi con estratti dall'opera
Ruddigore (or The Witch’s Curse / La Maledizione della strega, direi titolo in
tema). Simpatica infine la top ten, dove le posizioni non sono rappresentate
da numeri ma da cattiveria: infinitamente malvagio, estremamente cattivo,
molto molto orribile, ecc.. Insomma merita una chance, specie per gli appassionati del genere.
Jeepers Creepers!
03-12-2024 ore 12:47
Il nome del gioco non c'entra ovviamente una beata con il famoso film horror
del 2001: "jeepers creepers" è una vecchia esclamazione anglosassone ormai
caduta in disuso, più o meno assimilabile al nostro "mio Dio!". Fine
dell'angolo "Forse non tutti sanno che..". Passiamo al titolo in questione, edito
ben 40 anni fa, uno dei giochi della prima era del C64 (la mia preferita). Il
gameplay attinge a Q*Bert e simili: siamo un ragnetto che deve colorare le
foglie di cavolo dell'orto semplicemente passandoci sopra. Il compito ci viene
reso difficoltoso da una pletora nemici, qui rappresentati da mosche, uccelli,
bruchi e quant'altro, ognuno con le sue peculiari caratteristiche: c'è chi si
limita a ripristinare il colore originale sul cavolo da voi dipinto, chi può essere
mangiato e chi ti invece ti mangia. Grafica piuttosto grezza, tra l'altro al
variare di livello cambia sia il colore dello sfondo che dei cavoli, a volte in
modo tale che l'accostamento cromatico sembra un test per daltonici. Il
comparto audio invece è molto carino, con jingle di inizio/fine/morte
orecchiabili, mentre un coinvolgente arrangiamento di "popcorn" ci
accompagna nello svolgimento del nostro compito. La giocabilità è alta, la
curva di difficoltà cresce gradualmente coi livelli e dopo qualche quadro ti
accorgi che devi mettere in atto delle strategie se vuoi riuscire a
completarlo, perchè i nemici che decolorano escono sempre più spesso e
magari appaiono quando ti manca un solo cavolo.. terribile tra l'altro è la
lucertola che oltre a decolorare cerca deliberatamente di prenderti, e il trucco
è "oltrepassarla" e poi rimanere fermi sulla sua traiettoria in modo che ti
cancelli una sola linea orizzontale di cavoli e non una diagonale, che poi da
ricolorare diventa più impegnativa. Certo visto con gli occhi odierni il titolo
risulta semplicistico, ma avendolo giocato all'epoca ricordo che mi prendeva
un sacco, complici anche le musichette azzeccate (non era scontato nell'84
avere un bel background musicale).
Black Hawk
29-11-2024 ore 12:33
"La cavalcata delle Valchirie" di Wagner introduce questo sparatutto verticale,
singolare nel suo genere per l’epoca. Ogni livello si svolge su un’isola che
dobbiamo attaccare pilotando il nostro cacciabombardiere nero, il Black Hawk.
L'elemento distintivo del gioco risiede nelle due diverse modalità di attacco:
nella fase di bombardamento viene mostrata una mappa dettagliata del
terreno, dove possiamo utilizzare un mirino per dirigere le bombe verso
obiettivi fissi o mobili presenti nello scenario. Se alcuni bersagli riescono a
sfuggirci il gioco passa ad una modalità in cui dobbiamo abbattere i nemici con
la mitragliatrice del nostro aereo. La grafica e gli effetti sonori rientrano negli
standard del 1984 e svolgono adeguatamente il loro compito (bello il fade-in
della cavalcata delle valchirie mentre si sta lasciando l'isola), mentre
movimenti fluidi e una curva di difficoltà ben bilanciata assicurano un'elevata
giocabilità, che è il punto forte di questa produzione della Creative Sparks. E'
un peccato che Dean Lock, dopo Black Hawk e Orc Attack (altro bel titolo del
1984 di cui è autore), sia scomparso dalle scene del C64, lasciandoci orfani
del suo talento creativo e della sua cura per i dettagli.
Barbie
25-11-2024 ore 16:29
Ciao Barbie, sono Ken! Ti va di andare in discoteca?" "Certo!" "Perfetto, ci
vediamo tra un’ora." [...] "Ciao Barbie, sono Ken! Cambio di programma, si va
in piscina." [...] "Ehm, no, Barbie, scusa, adesso si va a fare un picnic." [...]
"Sai che c’è? Meglio andare a... uhm, boh, decido strada facendo." Benvenuti
nel gioco dove l’unico obiettivo è sopravvivere ai continui cambi di idea del
lunatico e indeciso Ken. Da brava girlfriend devi solo cambiare vestiti,
acconciatura e accessori ogni volta che il tuo ganzo cambia meta, correndo
capelli al vento da un negozio all’altro a bordo della tua spider per trovare
l’outfit perfetto per l’evento che Ken potrebbe ancora cambiare all'ultimo
momento. Il risultato? Un tentativo Epyx di sfruttare la bambola-feticcio per
eccellenza per un gioco che, al netto della licenza Mattel, finisce per essere
frustrante e noioso, col risultato che dopo 10 minuti ti annoi e la mandi a
ballare in bikini e stivali. Grafica discretamente realizzata ma piatta, sonoro
dove la parte del leone è rappresentata dal digitalizzato della telefonata fra
Barbie e Ken, giocabilità prossima allo zero, longevità che dopo 3 minuti
scende sotto i tacchi (rigorosamente a spillo). Ho provato a coinvolgere anni
fa le mie figlie quando erano in fase "Barbie", col risultato che hanno
abbandonato dopo nemmeno 10 minuti di partita. Ciliegina sulla torta: se ci
mettete troppo a inseguire i continui cambi di decisione e dopo il giro delle
boutiques arrivate a casa in ritardo rispetto all'ora convenuta, vi trovate un
bigliettino di benservito di Ken.
Aquanaut
22-11-2024 ore 10:01
Se non fosse per il titolo "aqua" e il vedere perlomeno nelle prime schermate
la superficie della stessa sembrerebbe più di guidare un'astronave in uno
spazio / caverne aperte sullo stile di Fort Apocalypse che non un gioco
ambientato sott'acqua ai comandi di una specie di sottomarino, ma tant'è... Ci
troviamo di fronte ad una reinterpretazione del citato Fort Apocalypse con una
discreta componente di Skramble, con una grafica che contestualizzata trovo
tutto sommato gradevole e un'incalzante musichetta che mi è sempre rimasta
in testa, sicuro di averla già sentita in precedenza, (ho scoperto oggi che è
stata ispirata dal brano A Golden Boy Again).
Lo scopo del gioco se non ricordo male è semplicemente fare il giro delle
caverne per tornare alla base, ovviamente vivi. Ecco.. ovviamente vivi.. non
so se qualcuno c'è mai riuscito, ma questo gioco ha una curva di difficoltà
praticamente inesistente, o meglio, non è una curva ma una linea piatta che
parte e finisce col 100%. Subito ti arrivano addosso veloci missili e il
sottomarino si muove troppo lentamente per poterli evitare, se siete sulla
traiettoria possono essere intercettati sparando un colpo (auguri), oltre a ciò
ci sono strettoie dove devi passare con precisione millimetrica, spesso anche
in fretta causa appunto missili/proiettili o barriere che si accendono e
spengono.
Veniamo alla valutazione.. Per ignoti motivi ho sempre avuto un debole per
Ian Gray, l'ho visto "crescere" dai primi terribili giochi tipo Crazy Kong 64 fino
ai deliziosi e graficamente dettagliati arcade adventure degli ultimi anni, la
serie Dizzy su tutti (ma anche sullo stesso filone Slightly Magic, Murray Mouse
ed altri), aggiungiamo che per qualche masochistica ragione negli anni ho
sempre caricato Aquanaut quando mi capitava per le mani, forse anche solo
per vedere se arrivavo qualche pixel più avanti e per riascoltare la musichetta
iniziale che come anticipato mi piaceva un sacco.. confermo la sufficienza. Ma
è veramente difficile.
Roland's Ratrace
19-11-2024 ore 15:16
Gioco divertente con cui ho passato innumerevoli ore. Nonostante lo abbia
completato svariate volte, il ratto Rolando si è sempre prestato ad essere
rigiocato grazie al posizionamento casuale dei pezzi della porta da ricostruire,
che varia di partita in partita. Quindi anche dopo tanto tempo se mi ricapitava
sottomano una partita la facevo sempre volentieri.
La musica è un altro punto forte del gioco: nei primi secondi si percepisce
chiaramente la presenza di Martin Galway, che, probabilmente vincolato da un
motivo già esistente (presumibilmente è basato sulla serie originale: Roland
Rat è infatti un pupazzo animato della TV britannica) è riuscito comunque a
creare un motivetto orecchiabile che mi rimane in testa ancora oggi, anche se
non memorabile come altre performance quando non ha un copione da
seguire. L’effetto sonoro della goccia di colla che cade sul pavimento invece è
semplicemente da Oscar!
Anche la grafica merita un elogio: per essere un titolo dell'85 è piuttosto
curata, e a memoria non ricordo molti giochi antecedenti ad aver utilizzato la
tecnica dell'overlay (qui presente solo sullo sprite di Roland se non ricordo
male). Nota: a meno che non sia uscito nel frattempo una versione bugfixed,
il gioco va in crash se è collegato un drive al C64, quindi una volta terminato il
caricamento spegnetelo (o disattivatene l'emulazione).
Knight Lore
06-11-2024 ore 20:03
"...la terza puntata della saga, il gioiello Knight Lore, non fu mai convertita:
peccato." Così chiudevo 15 anni fa il mio commento su Underwurlde,
riferendomi all’epopea di Sabreman. Era uno dei rari giochi per cui avrei
preferito avere uno Spectrum piuttosto che il biscottone: Knight Lore era stato
acclamato da praticamente tutta la stampa specializzata come il miglior gioco
mai prodotto per il piccolo Sinclair, e io costringevo spesso il mio compagno di
classe a caricarlo quando andavo a fare i compiti a casa sua. E invece la magia
si è compiuta, eccolo finalmente approdare su C64. Conversione perfetta,
ma... ecco che mi rendo conto che forse i giochi isometrici monocromatici nati
per lo Speccy dovrebbero rimanere su quella piattaforma. Il gioco c’è, è lo
stesso, ma l’atmosfera no. Non riesco proprio a ricrearla. Mi mancano i "bip
bip" che provengono dall'altoparlantino e i tasti gommosi sotto le dita, che
usavo per guidare Sabreman (sì, c’era anche il joystick, ma preferivo la
modalità "rotazione" sulla tastiera). Nostalgia canaglia a parte, questa
conversione è comunque favolosa: con un’intropic di alto livello, diverse
opzioni (praticamente ci sono anche i trainer integrati), e una grafica pixel
perfect. Su C64 tuttavia si notano rallentamenti negli schemi più affollati,
perfino più che sullo Spectrum, problema cui si può ovviare giocandoci su C128.
Il comparto audio sfrutta le maggiori potenzialità del SID, che aggiunge una
dimensione sonora mai possibile sul Sinclair. La conversione di Knight Lore
resta quindi una gemma consigliata a tutti gli appassionati del 3D isometrico
con enigmi ambientali, stile Head Over Heels. Chiudo con un po' di storia: la
saga di Sabreman per ZX Spectrum era stata concepita da Ultimate come una
serie di cinque capitoli. I primi due, Sabre Wulf (un arcade adventure) e
Underwurlde (un platform), entrambi in 2D, furono convertiti all'epoca anche
per C64. Successivamente sarebbero arrivati altri tre titoli, i cui nomi vengono
profetizzati in Underwurlde stesso: ognuna delle tre uscite del castello del
gioco riporta infatti una frase contenente un nome dei tre capitoli successivi. I
primi due, Knight Lore e Pentagram, utilizzavano il rivoluzionario motore
grafico Filmation per il 3D isometrico. Anche Pentagram è stato recentemente convertito per C64 dal medesimo team che ha effetuato
il porting di Knight Lore. L’ultimo titolo previsto era Mire Mare, pensato per un
ritorno al classico 2D, ma la Ultimate decise di abbandonare il progetto e non
pubblicarlo. Anni dopo un fan italiano, Luca Bordoni, avrebbe colmato questa
lacuna rilasciando ben due titoli (solo per Spectrum): Land of Mire Mare e Mire
Mare. Ultima nota: la Rare, ovvero la ex Ultimate, ha voluto rendere omaggio
a Knight Lore e Sabreman riproponendo il personaggio in Killer Instinct,
picchiaduro arcade di successo di metà anni 90, nella sua licantropica
incarnazione con il nome di Sabrewulf.
Jumpman Junior
05-11-2024 ore 10:47
Questo è stato il primo dei due Jumpan con cui ho avuto modo di giocare.
Jumpman Junior è uscito poco dopo il primo capitolo (Jumpan), ma essendo il
primo su cui ho messo le mani ci sono molto più affezionato. E' uno dei giochi
degli albori Epyx, grafica minimalista ma giocabilità al massimo.
Siamo lontanissimi dagli standard grafici con dettagliati sprite dall'animazione
elaborata con la tecnica del rotoscoping cui Epyx ci abituerà di lì a poco, siamo
di fronte ad un platform minimalista con pochi fronzoli ma tanti livelli, ognuno
con le sue particolarità, e qualche piccolo bug sparso che non inficia più di
tanto l'azione (ad es. il livello delle scale che si muovono e che cambiano
direzione ogni volta che si disinnesca una bomba: se lo facciamo quando
stanno invertendo la direzione perchè hanno raggiunto il bordo dello schermo
capita che si spezzino in più segmenti).
Il gameplay è veloce e impegnativo, la possibilità di selezionare la velocità del
gioco è interessante.. si passa da un framerate alla moviola fino ad una
velocità incredibilmente elevata e quasi impossibile da controllare, ma
comunque divertente se si vuole provare a terminare il livello con Jumpan (e i
nemici) che viaggiano alla velocità della luce. Il gioco richiede un calibrato mix
di strategia e riflessi pronti con nemici che a volte non seguono un pattern
predefinito ma schemi casuali, aumentando la tensione. In definitiva
ci troviamo di fronte al classico gioco che non invecchia mai, grafica e sonoro
restano solo elementi accessori di una elevata giocabilità, che rappresenta la
forza di questo titolo.
Wings of Fury
04-11-2024 ore 15:37
Mi stupisce che ancora non ci sia una recensione.. ci penso subito io! Siamo nel Pacifico in piena Seconda Guerra Mondiale e impersoniamo un impavido pilota americano alla guida di un caccia Hellcat in missione contro le forze giapponesi installate sulle isole vicine. Lo scopo è distruggere tutte le installazioni nemiche, oltre alle navi di supporto che pattugliano l'arcipelago. Oltre alla pura azione arcade, Wings of Fury introduce anche qualche elemento tattico-strategico: prima del decollo, possiamo scegliere come armare l’aereo, decidendo tra bombe, missili o siluri in base agli obiettivi della missione. L'ambientazione è particolare e ben resa: volando a bassa quota, vediamo l’aereo in scala maggiore, con l'oceano o il terreno dettagliato sotto di noi, il che ci permette di calcolare meglio, ad esempio, il momento giusto per sganciare le bombe. Quando invece ci alziamo in quota il campo visivo si allarga per abbracciare l'intera area e l’aereo diventa solo una piccola linea, permettendoci di valutare con facilità la posizione delle isole, delle navi e dei velivoli nemici con cui ingaggiare un dogfight. La grafica è piacevole e le animazioni sono ben realizzate, mi piace soprattutto il cambio di direzione dell’aereo. Tuttavia in presenza di troppi elementi sullo schermo si notano dei fastidiosi rallentamenti che a tratti rompono il ritmo dell’azione. La giocabilità è piuttosto impegnativa: questo è uno dei giochi che, in teoria, avrebbe dovuto entusiasmare mio babbo (appassionato di WWII e di relativi giochi ad azione arcade come Falcon Patrol e Beach Head), ma Wings of Fury richiede una precisione che lo metteva in difficoltà, soprattutto nelle fasi di bombardamento, dove lo schianto è sempre dietro l’angolo. Personalmente invece questa chicca della Brøderbund mi aveva preso per molti giorni. La colonna sonora è molto evocativa e ha proprio quell’atmosfera tipica dei vecchi film di guerra degli anni 60 tanto amati da mio babbo.
Flight Simulator II
31-10-2024 ore 15:39
Ricordo la prima volta che lo caricai... un vero e proprio simulatore fatto per
chi vuole provare la vera esperienza di volo, con tanto di strumentazione e
comandi, senza manuale praticamente impossibile da padroneggiare. Ricordo
che impiegai ore solo per riuscire ad eseguire il primo decollo. Se il decollo è
difficile vi lascio immaginare l'atterraggio dove tra l'altro devi anche metterti
in linea con la pista. Non esistono obiettivi particolari ma solo l'andare da un
aeroporto all'altro. La grafica ovviamente paga pegno, è veramente scarna,
con il solo orizzonte e qualche linea per le piste, dettagli in più invece sono
mostrati nel cockpit, con una profusione di spie e indicatori, la cui
consultazione è necessaria per muovere il velivolo. L'aggiornamento dello
schermo non è fluido, come del resto in quasi tutti i giochi wireframe... al suo
tempo andava bene ma diciamo che fa parte di quei giochi che invecchiano
veramente male perché la parte del leone è rappresentata dalla grafica e dalla
fluidità e reattività ai comandi (basta vedere quella meraviglia dell'ultimo flight
simulator di Microsoft) .
Il sonoro si riduce alle solite pernacchie cui siamo abituati, ma è comunque
funzionale. Contestualizzato era comunque un capolavoro, ricordo che ci
facevo notte.. e che spesso una volta alzato in volo e puntato verso
l'aeroporto di arrivo, lo lasciavo andare mentre mi leggevo un fumetto per
passare il tempo!
Authentic Tetris, The (Team Tetris)
31-12-2021 ore 03:26
Mi sono sempre chiesto cosa avessero bevuto (o che marchetta avessero ricevuto) i
redattori di Zzap per dare a quella schifezza della versione Mirrorsoft di Tetris il voto
94%. E fregarono pure me, visto che andai a comprarlo, da appassionato qual'ero.
Ecco.. se avessi caricato QUESTA versione avrei certamente confermato quel voto.
Ha tutto quel che manca all'altro: grafica, giocabilità, fluidità.. tutto. Invece
purtroppo mi ritrovai quell'abominio in basic quasi ingiocabile. Meno male che ci ha
pensato P.A.N.O.R.A.M.A. a farci avere la versione definitiva! Dell'altro si salva solo la
musica: qui per ovvie esigenze di copione hanno dovuto riprendere i temi musicali
dell'arcade, la versione Mirrorsoft ha invece una musica molto evocativa (che
curiosamente è stata usata anche nel CFG loader della WII).
Hobbit, The (Versione Cassetta)
03-02-2020 ore 23:42
"You are in a comfortable tunnel like hall. To the east there is a green door" Così
mi accoglieva questo strano gioco, prima avventura caricata sul mio amato C64.
Era così strano che aveva addirittura l'autorun, unico fra quelli della cassetta
salvati col mitico turbo tape "freccia elle" di Stephan Senz. Non riuscivo a
capacitarmi di cosa dovessi fare, e finivo regolarmente ucciso dal vicious troll, o
da Thorin che talvolta cercavo di uccidere. Quando la rivelazione: su un numero
Videogiochi si parlava di questa avventura, basata su un libro di un certo Tolkien..
lo acquistai, lo finii in poco tempo e di lì cominciai ad apprezzare questo gioco. Il
gioco era stupefacente, mi piacque moltissimo (come del resto il libro), ricordo il
parser molto evoluto che permetteva di ordinare agli altri gregari di fare qualcosa
e di concatenare varie azioni in modo grammaticalmente corretto, senza per forza
ridursi alla semplice accoppiata verbo-oggetto. Altra caratteristica degna di nota: i
personaggi vivono di vita propria e interagiscono con voi pure se non fate niente:
Gandalf ti prende la mappa, se ne va e ti tocca inseguirlo per riaverla indietro,
Thorin che spesso non fa quel che chiedi e tocca reiterare la domanda magari
sperando di beccarlo dell'umore giusto. Ci ho giocato tantissimo, ricordo lo
scoramento quando apparivano quei maledetti bulbous eyes, l'eccitazione per aver
fregato Gollum. Questo è stato il mio primo gioco di avventura testuale (assieme
a Hulk di Scott Adams, sulla stessa cassetta, più immediato ma sinceramente
incomparabile con questa perla). Essendo un single-load ha i suoi limiti nelle
poche e scarne schermate grafiche, problema poi risolto qualche anno dopo con la
versione su disco, accompagnata da una grafica hires dettagliatissima per ogni
locazione e da magistrali musiche di atmosfera di Neil Brennan. Ma per essere
un'avventura testuale del 1983 posso solo dire: chapeau!
Pitfall II: Lost Caverns
21-05-2013 ore 08:54
@thomn: la versione C64 non è una conversione dell'arcade, anzi casomai è il
contrario: infatti Pitfall II uscì nel tardo 1983 (1984 su C64), l'arcade invece,
uscito nel 1985, acquisisce sia elementi di Pitfall che di Pitfall II (oltre ad
aggiungerne di nuovi, ad es. il livello dove si scorrazza sui carrelli.. questo è un
omaggio credo a Indiana Jones e il tempio maledetto). Detto ciò, aggiungo il mio
apporto: io faccio parte di quelle persone che ebbero la fortuna di poterlo
apprezzare alla sua uscita, ed effettivamente all'epoca questo titolo dava molto
spazio all'immaginazione, ricordo rimasi sorpreso dall'estensione dell'area di gioco
e affascinato sia dalla caratterizzazione avventurosa del gameplay che dalla
musica, anch'essa con quel che di epico.
Certo rivisto oggettivamente, pur se contestualizzato storicamente, non credo
meriti più di 7, però come detto mi fece così sognare che si merita appieno il
voto "honoris causa" che gli ho dato tempo fa.
Squish 'em
11-03-2011 ore 17:56
Simpatica reinterpretazione di Crazy Climber da parte di Tony Ngo. Un early game ben studiato, la curva di difficoltà è crescente e ben calibrata, anche se i primi livelli sono effettivamente troppo facili. Nei livelli successivi va invece attuata una vera e propria strategia di avanzamento, poichè i mostriciattoli risorgono più velocemente -e non potete rischiacciarli-, vi seguono e vi bloccano le uscite, mentre gli oggetti cadono dall'alto sempre più spesso.
La ripetitiva musichetta ha un che di ipnotizzante, forse è proprio quella che ti spinge ad arrivare all'ultimo piano per gettarti col paracadute e farla terminare così per qualche secondo.
Gli avversari hanno le forme più assurde, a parte alcuni riconducibili a dei fantasmi e a dei polipi (con molta fantasia), per gli altri ti chiedi come Tony possa aver pensato a delle forme simili. Un gioco che in un ipotetica top 10 dei giochi dell'anno 1983 entrerebbe probabilmente in classifica.
Fred
03-02-2011 ore 21:28
Dopo averci giocato per molto tempo sullo spectrum di un mio amico, eccolo approdare su C64.
Tristezza: ecco l'unica parola che mi viene in mente.
Potevano farne un piccolo capolavoro ovviando all'unico limite che aveva sullo speccy (lo scrolling) e invece se ne sono usciti con una ciofeca, imparagonabile. Spariti i tortuosi labirinti che dovevi memorizzarti, lasciando spazio a stanze e gradini da percorrere praticamente a casaccio, la caratterizzazione fumettosa dei personaggi (specie delle mummie e dei fantasmi) resa malissimo, sparito il concetto di esplorazione per trovare l'uscita della piramide interrata in alto (qui va trovata una griglia da far saltare con una bomba (sic) e si trova quasi subito) e infine un'incessante musichetta che dopo 1 minuto ti ha snervato all'inverosimile.
Motor Mania
03-02-2011 ore 20:44
Nonostante la grafica rozza e uno scrolling davvero pietoso, questo gioco esercitò -ed esercita tutt'oggi- uno strano magnetismo su di me. Oggettivamente sarebbe appena sufficiente, eppure quando lo iniziavo non mi scollavo più dal joystick.
Oils Well
03-02-2011 ore 20:41
l'evoluzione definitiva di Pacman, a quasi 30 anni dalla sua creazione, rimane un everegreen: assolutamente da provare.
Sailing
30-06-2010 ore 12:40
Confermo quanto detto da Santino, gioco davvero coinvolgente. All'inizio ci capivo poco della dinamica di gioco e optavo subito per una barca molto leggera e filante, che se da una parte mi garantiva velocità (addirittura troppo veloce con vento impetuoso, tanto da mandarmi fuori schermo senza riuscire ad accennare una minima virata), dall'altra mi obbligava a iniziare con largo anticipo il giro di boa. Dopo qualche partita invece si impara a costruire la barca su misura in relazione alle previsioni del tempo, a sfruttare il vento anche se sembra a sfavore e ad utilizzare al meglio lo spinnaker, frullando come dei matti col joystick per alzarlo o ammainarlo a seconda delle necessità (il movimento ricorda un po' quello che realmente si fa in regata).
Interessante vedere come in alcuni casi l'avversario che prima sembrava leggermente arrancare poi dopo il primo giro di boa invece ci superi senza sforzo perchè riesce a sfruttare meglio il vento e perchè ha un'imbarcazione piu' azzeccata, e peccato che non ci sia la possibilità di "sbirciarne" il progetto per imparare qualcosa.. anche perche' andando avanti gli avversari si fanno sempre piu' tosti, arrivi a dei punti in cui ti battono per pochi metri. Tutto sommato per aver portato solo un gommone da pochi cavalli non me la cavo malaccio :-)
Deathwish III
01-06-2010 ore 10:17
Nei panni di Paul Kersey (o meglio Charles Bronson, certo lo sprite poteva accennare ad un paio di baffi..) dovrete fare pulizia delle gang che infestano il Bronx.
Mi risulta difficile dare un voto a questa trasposizione de "il giustiziere della notte 3": il gameplay in se' diventa noioso dopo poco, perche' alla fine si riduce tutto nel camminare in continuazione fino a che non compare sulla mappa, nelle vostre vicinanze, il capo della gang locale. Oltretutto lo stesso non e' protetto dai suoi scagnozzi in modo particolare, sta fermo immobile in una stanza e farlo fuori e' quanto di più facile ci possa essere. Una volta terminato, via, di nuova alla ricerca di un nuovo boss.
I vari personaggi (dove trovate di tutto, da poliziotti a vecchine con borsetta che pestano i punk locali, a prostitute che si tirano su la gonna per pubblicizzarsi un po', oltre che personaggi che definirei becchini e che si danno un gran da fare nel ripulire il casino che seminate strada facendo..) sono discretamente definiti e ben animati, l'area di gioco invece pur se rappresentativa e' ripetitiva, sembra di trovarsi sempre nello stesso posto, se non fosse per la mappa sottostante che ci viene in aiuto negli spostamenti.
Ma c'e' un altro fattore, postivo o meno, a seconda dei punti di vista, ed e' quello che nonostante l'azione ripetitiva mi portava sempre a rigiocarlo: e' l'incredibile violenza (per l'epoca) del gioco. Il nostro eroe infatti oltre alla fida 45 Magnum ha a disposizione un fucile a pompa, una mitraglietta e un bazooka con cui potete indifferentemente uccidere poliziotti, vecchine, punk o ladri (le lucciole sono curiosamente immuni). Far sparire un ladro dallo schermo facendolo "rinculare" a colpi di mitraglietta o esplodere un punk con un colpo di bazooka effettivamente ha una sua poesia tutta particolare.
A far da cornice al tutto la musica, un masterpiece di Ben Daglish.
Apple Cider Spider
16-03-2010 ore 09:31
La grafica e' lillipuziana e ben definita se si contestualizza storicamente il gioco (1984). Lo scopo è far ricongiungere il ragnetto alla sua famiglia che vive in cima alla fabbrica del sidro. E' facile, e' cortissmo.. eppure mi ritrovo sempre a giocarlo: questo gioco ha un magnetismo tutto suo.
Mr. Heli
02-12-2009 ore 16:21
Il buffo aspetto dell'elicotterino provvisto di piedi e' la prima cosa chi mi ha colpito. La grafica, dettagliata e colorata, riprende lo stile del protagonista, la calibrazione della difficolta' molto buona e l'aspetto giocattoloso un plus in mezzo a tanti shoot'em up dall'aspetto sempre serio. Molto carina e in tema la musica di Deenen/Mon di primo acchito, poi dopo poco si rivela noiosa perchè troppo corta e ripetitiva.
Consigliatissimo agli amanti di Cybernoid et similia.
Encounter
26-10-2009 ore 10:34
Concept semplice e accattivante, grafica essenziale ma incredibilmente funzionale, e l'idea di muoversi in uno spazio 3d era resa veramente bene (relativamente all'anno di uscita del gioco). Ricordo bene l'ansia che mi metteva il missile che ti viene addosso con il suo caratteristico rumore, mentre tu indietreggi e cerchi di colpirlo e magari rimani incastrato con la "schiena" contro una colonna..
Chuck Norris Superkicks
22-10-2009 ore 16:21
Il videogioco di Chuck Norris non è stato digitato da alcuno sviluppatore.
Si è autoprogrammato.
Black Tiger
22-10-2009 ore 16:11
Una conversione sprecata. Riprodurre con fedeltà l'arcade e' impossibile, ma qui la conversione e' davvero mediocre. Peccato perche' la giocabilita' non e' malaccio, i bonus nascosti sono stati rispettati.. ma vedere i teschi rotanti completamente abnormi e sgranati, il barbaro che si attacca storto alle colonne e singoli sprite che potevano essere disegnati con piu' cura dà proprio l'idea di un gioco realizzato in fretta e furia. Per me la delusione fu grande, anche perchè ero un fan del gioco in versione arcade, tanto che riuscivo a finirlo con un solo gettone. Peccato.
Kwik Snax
20-10-2009 ore 09:02
Una volta tanto dizzy abbandona il ruolo di protagonista della lunga serie di arcade-adventure a lui dedicata e si tuffa in un gioco prettamente arcade. Questo kwik snax è un perfetto mix fra Flicky (gioco arcade mai convertito per C64) e Pacman. Il risultato finale è un gioco equilibrato , con una grafica apprezzabile anche se non eccelsa (specie nell'accostamento dei colori), una musica semplice ma davvero azzeccata e un gameplay ben studiato. Anche gli intermezzi e i bonus stage aggiungono valore a questa release della Codemaster. Unico appunto è forse la calibrazione della difficoltà: io l'ho trovato un pò troppo facile da finire.
WitchSwitch
03-06-2009 ore 13:21
In questa piccola perla semisconosciuta delle English Sofwtare bisogna salvare il villaggio dall'eruzione di un vulcano. Per far cio' bisogna "convertire" una strega in buona fatina (ecco il perche' di "witch switch"). Il gioco e' formato da schemi differenti fra di loro, tipo Aztec Challenge (per me è un forte plus), il primo e' imho anche il piu' ostico e frustrante. Una volta finito -e non e' difficile- difficilmente sarà rigiocato, però nel frattempo si fa apprezzare. Il fattore tempo viene dato dalla lava che scende dal vulcano e si appresta a invadere il villaggio, visonabile in qualsiasi momento premendo la barra spazio. In definitiva, per essere un early game è realizzato piuttosto bene, molto carina l'ambientazione nella casa della strega. Giusto la scimmia monocromatica dei primi stage poteva essere definita meglio.
Elite
25-02-2009 ore 10:17
Quando la grafica lascia lo spazio al gioco.. un gioco diventato leggenda, nato su BBC e convertito per praticamente tutte le piattaforme esistenti all'epoca (e successive). Come dice LukeZeus l'attracco alle stazioni non e' facilissimo, e il gioco comincia proprio durante una di queste fasi, alla guida della mitica Cobra MK III. Ma leggendo il corposissimo manuale si acquisisce esperienza (e poi con i soldi ci si puo' comprare il sistema di attracco automatico, uno dei migliori investimenti da fare..).
Il gioco e' complesso e molto profondo, le galassie da esplorare non sono poche, i pianeti con cui fare trading sono tanti e ognuno con le sue peculiarita' (dittature,confederazioni o pianeti totalmente anarchici dove capita di tutto), i combattimenti si sprecano, le attivita' da intraprendere per aumentare i propri crediti e il proprio status sono varie (si puo' anche diventare cacciatori di taglie cosi' come l'opposto, dandosi alla pirateria). Semplicemente magnifico.
Underwurlde
24-02-2009 ore 16:27
In un PM mi e' stato chiesto come avessi fatto a finirlo, sul newsgroup degli emulatori un redattore di ZZAP scrisse "solo dopo 22 anni ho capito che si poteva usare una fionda"... mi rendo conto che qualcuno puo' aver abbandonato il gioco frustrato perche' troppo difficile: senza armi e' da suicidio e impossibile da finire (non si possono superare i guardiani).
Questo e' quindi un invito a leggere le istruzioni: tramite i tasti funzione, tra le altre cose, si possono prendere le armi, utili a far secchi, oltre alle varie creature che vi intralciano lungo il cammino, anche i guardiani di livello. Ogni guardiano puo' essere ucciso da un'unica arma.
La fionda e' quel coso rosso che vi trovate accanto all'inizio della partita, le altre (arco, torcia, coltello) le trovate nel labirinto e la loro posizione e' semicasuale (nel senso che il luogo dove si puo' trovare e' una stanza scelta in modo random fra una rosa di 3 o 4 possibili, cosa che aumenta la longevita del gioco).
Viz: the Game
02-02-2009 ore 12:26
Trasposizione elettronica del celebre e irriverente comic magazine inglese per adulti, Viz Comic. Mi immagino quanto arduo possa essere stato lo scegliere 3 fra i tantissimi personaggi che animano questa ormai epica pubblicazione. Alla fine hanno vinto due fra i piu' simpatici e di sicura audience (Buster Gonad che monta i suoi megatesticoli nella cariola quando deve superare gli altri) e Johnny Fartpants (con evidenti problemi di meteorismo.. utile però per schizzare in avanti come un jet). Il rissoso Biffa Bacon e' il terzo, incluso probabilmente per motivi storici anche se ne esistono altri ben piu' esilaranti o caratteristici, tipo Billy the Fish. Esiste un quarto personaggio, il videogiornalista Roger Mellie che commenta le gare. Il gioco consiste in corse ad ostacoli alternate a schermate bonus. Imho ben fatto e divertente. Una fantomatica controparte italiana potrebbe essere "Vernacoliere games", con la Nonna Bionica, Budiùlik, Arvaro ì laido, Sgainator e il Pipaluce :)
Alter Ego (Male Version)
31-01-2009 ore 18:31
Gioco nato dalla mente di uno dei piu' famosi ricercatori nel campo della psicologia dell'univesità della California, e' un vero e proprio simulatore di vita, sviluppato in due versioni (maschile e femminile).
Interessante il test psicologico introduttivo per delineare il proprio carattere, buffi gli alert che avvertono dell'evento a sfondo sessuale che si sta giocando (paroloni.. e' tutto davvero all'acqua di rose, anche per un teenager). Il gioco e' lungo, ma la possibilita' di salvare viene in aiuto.
L'ho giocato e rigiocato e mai sono morto nello stesso modo.. ci sono troppi parametri, comprese variabili random, che rendono quasi impossibile rigiocare un'identica partita.
La piu' corta? sono morto ancora prima di nascere. La piu' sconvolgente? essere finito nelle mani di un (presunto) pedofilo.. mai accettare le caramelle dagli sconosciuti.
In definitiva lo ritengo un'esperimento riuscitissimo e coinvolgente, e quindi un'esperienza da provare assolutamente.
Warm Up
26-01-2009 ore 17:24
Bella prova di programmazione del poliedrico Ivan. Le possibilita' di personalizzazione dell'auto danno quel tocco in piu' alla longevita', sostenuta anche da 8 diversi circuiti da affrontare. Il dettaglio grafico e' semplice ma efficace, la giocabilita' alta.
L'unica "pecca" e' lo strano sistema di controllo dell'auto, ci vuole un minimo di assuefazione perche' cambia a seconda della direzione che si sta seguendo. Ammiccante e orecchiabile la musichetta dei titoli. Ci ho speso non poco tempo su questo titolo..
Sorcery
21-01-2009 ore 12:49
Il mio primo gioco originale comprato con le sudate paghette!
Non avevo nemmeno idea di che gioco fosse, ero solo attratto dalla copertina in stile fantasy della cassetta, molto simile alla schermata di Alchemist (bel giochino della Imagine per Spectrum) che avevo apprezzato a casa di un amico.
Mi costo' la bellezza di 25mila lire dell'epoca: beh, potevo spenderli molto meglio...
Suicide Express
20-01-2009 ore 10:07
Come non trovare similutidini fra Suicide Express, Loco e Black Thunder? Antony Crowther, a distanza di meno di due anni, pubblica (sotto etichette diverse, Alligata, Gremlin e Quicksilva) ben tre giochi sostanzialmente identici. Mi sono sempre chiesto il senso di Suicide Express (uscito dopo Loco): il gameplay e' proprio lo stesso, le azioni da eseguire pure, la difficolta' anche (forse Loco leggermente piu' facile). Spostandoci sul lato prettamente tecnico, anche dal lato grafico siamo sul solito livello, mentre le musiche di Loco, opera di Daglish, appaiono piu' godibili. Persino la particolare "esplosione" del mezzo e' sostanzialmente simile. L'unica cosa che cambia e' l'ambientazione, sicuramente piu' futuribile di quella presente in Loco. Intendiamoci, non che il gioco in se sia brutto, ma la sensazione di gia' visto e gia' provato e' molto forte. Dopo pochi mesi appare l'identico Black Thunder! Bah.. In ogni caso S.E. e' valido e si lascia giocare.
Underwurlde
19-01-2009 ore 15:56
Sono sempre rimasto affascinato dai giochi della Ultimate della serie Sabreman, nati su Spectrum. Pochi furono convertiti per C64: Underwurlde e' uno di questi. Con una grafica davvero "alla Spectrum", questo gioco e' incredibilmente schizofrenico e le prime volte altamente frustrante. Un buon Grieg in apertura, giusti effetti sonori e una grafica ben definita, ancorche' ripetitiva, danno proprio l'idea di sabreman intrappolato nel gigantesco castello. Ci giocai prima sullo spectrum di un mio amico: colour clash a parte, devo dire che la controparte sinclair e' piu' godibile e leggermente meno difficile. Comunque rimasi talmente affascinato dal gioco che, reperita la versione C64, ne creai una mappa completa, trovando così le tre uscite -gran delusione.. mi aspettavo un finale degno di questo nome-. In tempi piu' recenti ho acquistato l'originale per speccy con la sua bella scatola nera. La terza puntata della saga, il gioiello Knight Lore, non fu mai convertita: peccato.
Caverns Of Khafka
13-01-2009 ore 16:34
Sicuramente piu' conosciuto come L'Idolo D'Oro. lo stile e' il suo, inconfondibile, lo stesso che si ritrova in Forbidden Forest o Aztec Challenge, lo stile di Paul Norman (ma quanto "amo" quest'uomo!).
Lo scenario in se e' affascinante, la musica davvero d'atmosfera (ero affascinato da quella introduttiva). Le possibilita' di movimento del personaggio sono tantissime e corrispondono a tutte le combinazioni possibili del joy fra direzioni e tasto premuto o meno.
Il rovescio della medaglia? Sta nell'enormita' di bug presenti (a volte ti incastri nelle pareti e non ne esci piu', gemme irrecuperabili in mezzo ai muri, ogni volta che si fa fuoco l'azione si interrompe, montacarichi "cancellato" dalle fiammate, ecc..) e dalla longevita' davvero ridotta. In pochissime partite, imparato qualche trucchetto, si arriva allo stage finale. Nonostante cio' la voglia di rigiocarlo c'e' sempre stata.. l'8 se lo prende anche per il fattore nostalgia, anche se tecnicamente non andrebbe oltre il 7..
Microprose Soccer
31-12-2008 ore 12:22
Gran gioco, meno tecnico di E.H. e piu' votato all'azione arcade. Vero e' che una volta imparati certi trucchetti la vittoria e' assicurata e la longevita' decade, giusto le prime tre migliori squadre danno un po' di filo da torcere.
Comunque tecnicamente ineccepibile, l'introduzione del replay con tanto di "effetto riavvolgimento" e' un tocco di classe, cosi' come l'elemento pioggia (anche se il comportamento dei giocatori e' alquanto bizzarro, pare giochino sul ghiaccio quando entrano in scivolata).
Il massimo della giocabilita' lo provavo d'estate, quando con gli amici della compagnia giocavamo il mondiale e ognuno si prendeva una squadra (ebbene si, non si e' limitati a soli 2 giocatori ma se ne possono assegnare una quindicina), ricordo le varie sgomitate per accaparrarsi le squadre piu' prestigiose. Quindi cominciava il torneo e a turno o affrontavamo il pc o 1 vs 1, fino alla finale.
E che vinca il migliore.
Detective Game, The
30-12-2008 ore 10:17
Fantastico prodotto della Argus. La grafica non e' certo ai massimi livelli, i fondali spesso ripetitivi (anche se molto in tema) ed il sonoro si riduce al calpestìo sul parquet, ai tuoni ed allo sbattere delle porte.
Ma chi se ne frega?
E' un gioco davvero fuori dagli schemi, con colpi di scena, interazioni con i vari personaggi con tanto di interrogatori -che *vanno* fatti se si vuol finire il gioco senza walkthrough-, passaggi segreti da scovare, tre finali diversi a disposizione. Scoprirete che anche il sonoro e' quanto di piu' adatto ci possa essere, senza noiose melodie in background.
Certo una volta terminato con il finale "100%" difficilmente lo rigiocherete, ma fino ad allora sarete affascinati dalla sublime caratterizzazione dei vari personaggi e da tocchi magistrali (il maggiordomo che si imbosca con la cuoca chiudendosi a chiave in camera) e umoristici.
Il gioco sembra lento, ma solo se non agite da buon detective e aspettate apaticamente il susseguirsi degli eventi.
Super Scramble Simulator
29-12-2008 ore 10:36
Shaun Southern e' sempre stato un fanatico delle moto da fuoristrada, evidentemente: dopo i due ottimi Kikstart abbiamo questa gemma nascosta. A differenza dei precedenti titoli, e come si evince anche dal nome, qui siamo di fronte piu' ad un simulatore di moto che non ad un gioco prettamente arcade.
Gli ambienti sono molto verosimili, la moto -che nonostante l'aspetto da enduro/cross si trova ad affrontare anche percorsi dichiaratamente da Trial- va guidata con molta attenzione, la giusta velocita e la giusta marcia per affrontare dossi, pendenze, serie di tronchi e via dicendo.
Il tutto dando un occhio anche alla metà inferiore dello schermo per capire il punto dove affrontare l'ostacolo.
I comandi da utilizzare non sono pochi e ci vuole un minimo di training per utilizzarli con dimistichezza, ma sono tutti indispensabili per finire le (molte) piste a disposizione.
In definitiva un piacevolissimo titolo dall'alta giocabilità e con una difficoltà ben calibrata.
Out Run (Versione Europea)
29-12-2008 ore 10:12
Conversione, dato il periodo, senza infamia ne' lode. Fosse stata fatta nel periodo '90 o '91 sarebbe stata inaccettabile.
Le musiche sono state riarrangiate piuttosto bene, una delle cose che piu' mi dava fastidio era invece l'utilizzo delle bande orizzontali per dare il senso di velocità.. un trucco abbastanza usato all'epoca ma che secondo me dava un senso di posticcio al tutto, quindi le avevo eliminate.
Barbarian: The Ultimate Warrior
23-12-2008 ore 20:44
La Palace e' sempre stata una delle mie favorite software house, perche' i suoi prodotti hanno classe e giocabilita' da vendere, tranne pochissime eccezioni.
Qui abbiamo un gioco che e' lo stato dell'arte dei beat'em up, oserei dire il miglior picchiaduro "puro" su C64. Mi piace piu' del suo pur bellissimo successore che trovo sicuramente meno immediato.. Ricordo memorabili scontri in doppio col mio amico di sempre, dove cercavamo di decapitarci in continuazione.. :-) lo spruzzo di sangue e lo storpio che col suo ghigno portava via il corpo dello sconfitto dopo aver scalciato via la testa rappresentavano la classica ciliegina sulla torta.
Forbidden Forest
23-12-2008 ore 12:01
Atmosfera cupa, grafica naif ed essenziale, sprites in formato extralarge, musiche di atmosfera, balletto di fine stage (a dire il vero un tantino lungo).. senza dimenticare l'oppressivo senso di impotenza dell'ultimo quadro quando si cerca di infilzare il boss nel buio piu' totale e un lampo ce lo mostra per un secondo completamente da un'altra parte o lo scheletro che quando ti colpisce continua imperterrito a perforarti con la sua lancia facendoti schizzare continuamente sangue..
Tutto questo si riassume in un vero capolavoro del primo periodo commodore, una delle pietre miliari della Cosmi (i famosi pirati -cit.-).
Hot Rod
22-12-2008 ore 15:32
La giocabilita' risente della mancanza del volante e della pedaliera che permettono di parzializzare il gas e di dare gran "rullate" con lo sterzo: se avete il trireattore o per disgrazia vi trovate con gomme da velocita' sulla neve sull'arcade era l'unico modo per fare curve senza dover mollare troppo gas.
A parte questi ovvi limiti hardware e considerando cosa era il mastodontico arcade, la conversione e' ottima, cercando il pelo nell'uovo giusto le collisioni dell'auto non sono spesso accurate e mancano alcuni dettagli (es. il motore posteriore phase 3, i bumpers che appaiono tutti uguali..).
In ogni caso tanto di cappello: pure la schermata originale con le hotrod che sfrecciano davanti alla polizia e' stata mantenuta, così come le musiche originali magistralmente reinterpretate dai Maniacs of Noise (ad esclusione di quella dell'intro, originale ed ottimo motivetto).
Per me rimane il miglior gioco su C64 di guida con vista a volo d'uccello, degno erede di Sprint.