Poter giocare a The Hobbit nel 1983 era pura magia. Un'avventura totale e
vivente, con i continui andirivieni di Gandalf e Thorin, il trascorrere del tempo,
i Troll pietrificati. Persino il lento plotting dei disegni faceva parte
dell'esperienza, dando quegli attimi di sospensione tra una stanza e l'altra.
Situazioni mai viste in altre avventure... e poi stiamo parlando di Tolkien.
Stupendo il commento di Andy che rende pienamente giustizia.
"You are in a comfortable tunnel like hall. To the east there is a green door" Così
mi accoglieva questo strano gioco, prima avventura caricata sul mio amato C64.
Era così strano che aveva addirittura l'autorun, unico fra quelli della cassetta
salvati col mitico turbo tape "freccia elle" di Stephan Senz. Non riuscivo a
capacitarmi di cosa dovessi fare, e finivo regolarmente ucciso dal vicious troll, o
da Thorin che talvolta cercavo di uccidere. Quando la rivelazione: su un numero
Videogiochi si parlava di questa avventura, basata su un libro di un certo Tolkien..
lo acquistai, lo finii in poco tempo e di lì cominciai ad apprezzare questo gioco. Il
gioco era stupefacente, mi piacque moltissimo (come del resto il libro), ricordo il
parser molto evoluto che permetteva di ordinare agli altri gregari di fare qualcosa
e di concatenare varie azioni in modo grammaticalmente corretto, senza per forza
ridursi alla semplice accoppiata verbo-oggetto. Altra caratteristica degna di nota: i
personaggi vivono di vita propria e interagiscono con voi pure se non fate niente:
Gandalf ti prende la mappa, se ne va e ti tocca inseguirlo per riaverla indietro,
Thorin che spesso non fa quel che chiedi e tocca reiterare la domanda magari
sperando di beccarlo dell'umore giusto. Ci ho giocato tantissimo, ricordo lo
scoramento quando apparivano quei maledetti bulbous eyes, l'eccitazione per aver
fregato Gollum. Questo è stato il mio primo gioco di avventura testuale (assieme
a Hulk di Scott Adams, sulla stessa cassetta, più immediato ma sinceramente
incomparabile con questa perla). Essendo un single-load ha i suoi limiti nelle
poche e scarne schermate grafiche, problema poi risolto qualche anno dopo con la
versione su disco, accompagnata da una grafica hires dettagliatissima per ogni
locazione e da magistrali musiche di atmosfera di Neil Brennan. Ma per essere
un'avventura testuale del 1983 posso solo dire: chapeau!
Splendida avventura testo/grafica consigliatissima agli amanti della saga tolkeniana.
...un commento a caso!
Rampage (Versione Europea) Conosciuto come Godzilla & co. mi ha divertito, insomma, a 11 anni non avevo mai visto un gioco così, spacca tutto e metti il cervello a prendere il sole... Poi vidi la versione arcade, e la chicca di far ululare Ralph,...coach
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli