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Prequel del classico Miner 2049er di Bill Hogue, pubblicato nel lontano 1983. In
questa nuova avventura il noto minatore, Bounty Bob, dovrà vedersela con nuovi
ostacoli nel tentativo di reperire tutto ciò che occorre per tentare un salto
temporale e abbandonare l'anno 2019 nel quale si trova bloccato. Solo dopo aver
raggiunto la macchina del tempo, avendo raccolto sufficiente carburante, potrà
tornare nel 2049. La storia, in soldoni, è questa... Nella pratica il giocatore dovrà
superare 25 livelli raccogliendo 20 taniche di carburante, che però dovrà scovare a
partire solo dal sesto livello. Punteggi bonus si otterranno raccogliendo i depositi
di uranio che di volta in volta saranno brevemente visibili in ciascun livello. Qui
non bisogna valutare l'aspetto grafico o sonoro, se non per apprezzarne il ben
riprodotto feel retrò. Il bello di Miner 2019er consiste proprio nel riuscire a
trasmettere il piacere di immergersi di nuovo in un videogame d'altri tempi, quei
tempi in cui disegni essenziali e suoni molto elementari bastavano grandemente a
creare l'atmosfera giusta e coinvolgente al punto da appassionare il giocatore oltre
ogni limite. Quei tempi in cui il concept vinceva a mani basse su tutto il resto. Ed è
bello riassaporare tutto ciò!
Senza dubbio un ottimo prodotto, tutto compattato in 16 KB, praticamente il peso di
una pagina di word. Lode agli autori!!
Si tratta di un titolo rimasto a lungo in cantiere e molto atteso dagli appassionati.
Grafica curata, soprattutto il background. Sprite ben disegnati e ben animati. Melodie
anch'esse di buona fattura. Tutto lascia supporre si tratti di un giocone. E invece no,
almeno dal mio punto di vista. altro non è che uno sparatutto sulla falsa riga di
Uridium. Pilotando uno snowspeeder, dobbiamo continuamente volare avanti e
indietro per lo schermo sparando all'impazzata per far fuori le truppe dell'Impero che
avanzano verso la nostra base ribelle sul pianeta Hot... vabbè, la storia la
conosciamo bene. Ma il gioco si limita solo a questo. Perciò arriva presto la noia. A
quasi 40 anni dall'uscita di Uridium avrei sperato in qualcosa di più. Ed è un vero
peccato, perché la grafica qui è davvero evocativa.
Ricordo le aspettative che avevo per questo gioco quando è uscito per la prima volta.
Essendo un grande fan di Andrew Braybrook, ero pieno di speranza, ma
sfortunatamente un po' deluso. Come al solito, la grafica è carina, ma le regole del
gioco sono troppo complicate e durante il gioco non accade molto eccitante. Vorrei
davvero che questo gioco potesse piacermi di più!
Questo gioco è invecchiato molto bene dal 1985. Se non l'hai ancora giocato,
dovresti assolutamente farlo! Consiglio anche di leggere il diario Zzap! di Andrew
Braybrook.