Gioco niente male, un onesto sparatutto a scorrimento verticale con buona colonna sonora trasposta da Galway dal gioco arcade. Il problema è che dopo la parte nel deserto diventa molto difficile, e l'arma più adeguata per affrontare i nemici più coriacei e soprattutto il boss finale (le bombe) è più complicata da usare rispetto all'arcade (nel quale le esplosioni coprono un'area più ampia permettendo di fare più danni)
Recentemente ho rigiocato sia a questo che al coin-up originale e per
quanto nel commento precedente sia già stato lusinghiero nei
confronti del
primo, devo correggermi e ricalibrare la mia valutazione verso l'alto,
portandola da otto a nove. Dalla comparazione emergono sí delle
differenze comprensibili dovute alla maggiore potenza del cabinato, ma
il ritmo di gioco rimane pressoché invariato. Un plauso alle musiche
riprodotte fedelmente. In conclusione, a parer mio, una delle conversioni
più riuscite per il nostro beneamato!
Dopo 1942, Slap Fight era lo "spara e fuggi" a scorrimento verticale che al bar giocavo
maggiormente. Sul C64, considerando l'architettura del gioco non proprio snella (armamenti
progressivi tra cui i 'missili a ricerca", varietà dei fondali e dei nemici), la conversione risulta
veramente fedele, contando oltretutto che non è supportata da multiload....per 1942, invece...
Nel 1987, questo Slap Fight era per me l'equivalente su C64 di un Truxton per
Megadrive o di un Raiden per PC Engine, tanto la conversione era aderente e il
coin-op importante.
Il capolavoro Toaplan era gettonatissimo al epoca con il suo innovativo
armamento progressivo e la sua grafica ricercata, e come avvenuto con il
precedente Terra Cresta, l' Imagine deliziò i possessori di questo sistema con
un ottima conversione. La grafica di Stephen Wahid (Terra Cresta, Green Beret)
non è spettacolare ma i fondali sono molto puliti e spesso dettagliati, insomma
somigliano e sopratutto rispettano l' arcade. I nemici ci sono tutti e sono
discretamente disegnati, idem i boss che sono grossi ma in alcuni casi
blocchettosi. I colori non sono tanti ma la scelta della palette è molto azzeccata.
Da rimarcare la notevole fluidità.
La giocabilità, nonostante lo schermo orizzontale è abbastanza aderente
all'arcade, la difficoltà risulta più bassa e si riesce anche a finirlo anche con una
vita. Ottimo e originale il sistema delle armi che si ispira a Gradius con la novità
che si possono agganciare i pezzi. La longevità è più che discreta, i livelli
sonoquelli del arcade, quindi senza stacchi e senza un
finale (classico loop infinito Toaplan). Fortunatamente a differenza di Flying
Shark non c'è il multiload che spezza l'azione. Il sonoro è grandioso e non
poteva essere altrimenti visto che è di Martin Galway. Bellissima la cover , non
vedo la firma ma penso sia di Wako. All'epoca giocai tantissimo a questa
conversione visto che il coin-op lo trovai troppo difficile, inoltre la sua media
difficoltà (una cosa rara per gli shooter di questo computer) me lo fece preferire
ad altri verticali come Hades Nebula. Slap Fight è una piccola gemma che
stranamente al epoca non venne apprezzata adeguatamente da Zzap (solo
80%) nonostante la recensione si concludesse con "Una superba conversione di
un bellissimo sparaefuggi". Voto 87%
Nel 1987 ci furono un paio di recensioni su Zzap che mi indispettirono non
poco, non che il voto fosse osceno ma sicuramente si sarebbero meritati di più.
I 2 giochi in questione sono Arkanoid e Slap Fight e lacoincidenza volle che il
loro globale fosse identico, vale a dire 80%.
Di Arkanoid parlerò in un prossimo post, qui voglio parlare della conversione del
miglior sparatutto verticale del 1986 in sala giochi.
Fortunatamente il globale non fu ingiusto come quello di un altro shooter
Imagine sottovalutato (Terra Cresta voto 56%), ma vista l'aderenza all'arcade il
voto di 80% gli stava un po'stretto.
I voti sulle riviste dell'epoca furono un po' discordanti: mediocre per CU 5/10,
buono per Your Commodore 8/10, ottimo per C+Vg 9/10.
La grafica non è spettacolare ma i fondali sono molto puliti e in alcuni casi
dettagliati, insomma ricordano quelli particolareggiati del coin-op.
I nemici ci sono tutti e sono discretamente animati, idem i boss che sono un po'
blocchettosi ma definiti.
I colori non sono tanti ma la scelta della palette e azzeccata.
La giocabilità nonostante lo schermo orizzontale è abastanza aderente
all'arcade, la difficoltà è più bassa e si riesce a finirlo anche con una vita.
Ottimo e originale il sistema delle armi che si ispira a Gradius con la novità che
si possono agganciare i pezzi.
La longevità è più che discreta , i livelli sono quelli del coin-op e i loop infiniti.
Fortunatamente a differenza di Flying Shark non c'è il multiload che spezza
l'azione.
Il sonoro è grandioso e non poteva essere altrimenti visto che è di Martin
Galway.
Bellissima la cover , non vedo la firma ma penso sia di Wako.
All'epoca Slap Fight mi lascio pienamente soddisfatto, ritrovarsi una così fedele
conversione (del grandioso coin-op Toaplan) era una cosa rara per quei tempi.
Vista la carenza di shooter verticali per c 64 questo lavoro della Imagine è da
promuovere appieno.
Voto all'epoca 87%
Classico sparatutto, completo di icone-bonus e armi aggiuntive per rendere sempre vario il gioco. Un genere da sempre giocato che trova quì uno dei migliori prodotti.
Slap Fight in sala giochi era un shoot em up come gli altri,seppur ben realizzato.La fedelissima conversione per C64 riesce a valorizzarlo nel migliore dei modi.Il sistema di power-up e' avanzatissimo per l'epoca ( ed alcune armi,come i missili a ricerca,sono molto efficaci ),e dopo un impatto iniziale duro si notera' come i potenziamenti siano abbastanza generosi.Non e' esattamente un gioco lunghissimo,visto che si puo' completare in una decina di minuti,ma saranno dieci minuti decisamente intensi...
Pur non vantando una grafica rimarchevole (comunque discreta per l’87, grezza ma efficace, se ricordo il coin-op), il punto forte di Slap Fight è una giocabilità ad alti livelli e un’azione coinvolgente come ben pochi altri V-Scrolling shooter. Dunque il titolo s’assesta tra i migliori titoli targati Imagine, ai cui livelli si succede in una progressione senza soluzione di continuità, o stacchi. Si può personalizzare la navetta con armi a iosa, formando una flotta devastante, benché se colpiti, soprattutto in scenari avanzati, ricominciare da capo non è propriamente facile.
Mi ha preso oggi come quasi 20 anni fa… merita una riscoperta.
...un commento a caso!
Krakout L'ho caricato ultimamente per riascoltare la bellissima musica di Ben
Daglish. Ipnotica, semplicemente irresistibile e divertente! ...Xandra
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli