Il titolo è un omaggio davvero poco celato ad uno dei capolavori assoluti della musica mondiale: ‘Thriller’ di Michael Jackson (30 Novembre 1982). Il gioco segue infatti tutti gli eventi della clip musicale: il primo livello è quando Michael e la sua compagna camminano nel bosco e il cantante diventa un licantropo. Il secondo livello è nel cinema perché si scopre che la prima parte menzionata è un film proiettato nella sala. Poi l’uscita dal locale con le due figure che passeggiano per un ghetto di edifici. Segue il cimitero dove escono gli zombie e infine la casa dove la ragazza si nasconde a termine della canzone. Anche la musica doveva ricordare il famosissimo brano, ma dopo l’uscita della primissima edizione, Chiller fu stoppato alle vendite in quanto la cosa non fu gradita al garante per la protezione dei diritti d’autore, cosa che costrinse la Mastertronic a pagare una multa e a sostituire quel brano nelle edizioni successive. Il gioco non ci vede comunque ballare come Jackson ma il nostro compito è passare per i cinque stage collezionando delle croci per poi tornare indietro per i nostri passi insieme alla ragazza (selezionabile premendo FIRE) che anch’essa dovrà recuperare delle croci ma di colore rosso. Riuscire nell’intento sarà estremamente difficile in quanto la difficoltà è elevata. I personaggi si muovono in modo davvero problematico, con salti grossolani e interazione con lo sfondo spesso incoerente. La nostra energia vitale si mantiene dal quadro precedente ed è un male soprattutto perché se arriviamo in zona rossa diverremo zoppi e claudicanti, con conseguente ed inevitabile Game Over ricominciando dall’inizio! Disseminati per i livelli vi sono altri oggetti da prendere: utili delle specie di funghi viola che ci permettono di recuperare energia, invece da evitare come la peste un oggetto dall’aspetto simile ad una candela che invece c’è ne toglie parecchia. Se si aggiunge che ci fanno male non solo zombie, spettri o scheletri ma pure gatti, uccelli e qualsiasi cosa si muova e che spesso va più veloce di noi o non è evitabile… beh capisco perché la vita è difficile da vivi e ci sono tanti non-morti, soprattutto al ritorno quando dobbiamo lavorare con due personaggi in modo alternato, ‘parcheggiando’ il partner che non usiamo in una zona sicura. Un’ultima personale considerazione, non comprai il gioco ma avrei voluto farlo invogliato dalla copertina di Commodore Computer Club n.15 e dalla bella recensione in esso contenuta, così come le lodi alla Mastertronic… ok, diciamo che si trattava di un vero e proprio annuncio pubblicitario più che una reale, e critica, recensione del gioco.
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