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Iscritto dal | 17-12-2007 |
Gioco Preferito | Ghostbusters |
Commenti | 15 |
Voti | 17 |
Pitfall II: Lost Caverns
23-05-2013 ore 14:36
Intanto bisogna fare un po' di chiarezza.
Pitfall I e II nascono entrambi su Atari VCS2600, una console NOTEVOLMENTE
inferiore al C64 in termini di risorse hardware. Il programmatore, David Crane, ex
dipendente Atari e fondatore dell'Activision, addirittura, utilizzò dei trucchi speciali
per riuscire a far stare tutto il secondo capitolo nella cartuccia su Atari. David Crane
è un'autentica superstar degli anni '80, dato che successivamente programmò
capolavori quali Decathlon (lo sfascia joystick rivale di Summer Games),
Ghostbusters e Little Computer People (il papà di The Sims).
Per inciso, la saga di Pitfall è stata propedeutica per l'arrivo dei giochi platform
come Super Mario e gli elementi ci sono tutti, sebbene Pitfall I e II siano molto più
ampi rispetto ai classici platform. La mappa di Pitfall II è enorme, la musica cambia
dinamicamente a seconda di quanto succede nel gioco, praticamente non si muore
mai ma si torna indieto al checkpoint più vicino (in pratica è un sistema per azzerare
la frustrazione tipica dei giochi superdifficili degli anni '80), la giocabilità è molto
elevata (più giochi più diventi capace, un po' come capita in H.E.R.O., platform
contemporaneo di Pitfall II sempre dell'Activision) e la grafica, tutto sommato,
deriva pur sempre da una conversione Atari VCS.
Pitfall II è un caposaldo, uno di quei giochi che, rivisti anche a distanza di 30 anni,
produrrà sempre divertimento (un po' come Bruce Lee, H.E.R.O. e pochi altri) e va
sicuramente annoverato fra quegli evergreen che nessun fan del C64 potrà mai
dimenticare.
PS: La conversione in sala giochi in realtà era semplicemente un adattamento che
ne richiamava la modalità di gioco e la colonna sonora, ma per il resto escludendo
nome, musica e stile di gioco era un titolo quasi completamente diverso
(personalmente preferisco di gran lunga il gioco da casa).
Master of the Lamps
22-06-2011 ore 16:33
Lo comprai originale, però non mi intrigò e me lo feci cambiare (per prendere
Shadowfire, ben altro calibro devo ammettere). Però devo ammettere che se l'avessi
tenuto non avrei sbagliato. E' un ottimo gioco e fui un po' frettoloso nel farmelo
sostituire.
Commando
16-06-2011 ore 12:53
L'unico vero limite di questa conversione (a prescindere dall'inclusione di soli 3 livelli) era
la presenza, nel mercato, di Who Dares Wins, della Alligata, libera reinterpretazione non
ufficiale di Commando, più longeva, divertente, curata e completa. Il bello di Commando
era rappresentato da una colonna sonora galattica. Per il resto sono concorde nel
ritenere il gioco una versione monca dell'originale. Peccato, un'occasione decisamente
mancata.
Green Beret
16-06-2011 ore 12:49
La conversione di Green Beret per 64 si tratta di una delle più riuscite dal punto di vista
tecnico, con una colonna sonora che sicuramente eccelle anche rispetto al coin-op. nico
difetto (e non da poco) è costituito dalla difficoltà veramente esagerata. Salvo essere dei
maghi del joystick (oggi si direbbe del joypad :-)) era quasi impossibile arrivare oltre il
terzo livello. In ogni caso è un gioco assolutamente da godersi fino al game over :-)
H.E.R.O. - Helicopter Emergency Rescue Operation
16-06-2011 ore 12:47
Probabilmente il più bello, assieme a Pitfall II, nella prima tornata di giochi lanciati da
Activision quando aveva l'arcobaleno nel logo. Nel manuale vi era scritto che, una volta
arrivati a un milione di punti, vi sarebbe stata una sorpresa: al posto del punteggio
apparivano dei punti esclamativi, e il gioco continuava normalmente. E' l'unica macchia
per quello che ci può considerare un gioco quasi perfetto simbolo dell'epoca degli 8 bit.
Asylum
12-06-2011 ore 08:36
Ai tempi girava la falsa voce che Asylum, gioco testuale dotato di ottima grafica,
non si potesse completare. Lo ricordo, quasi esclusivamente, perchè uno dei
personaggi (ritratto anche nelle schermate del gioco ospitate da Ready64), ossia
la donna in tuta mimetica con la bomba in mano, è stata utilizzata come copertina
di uno dei numeri della mitica rivista Video Giochi by Editoriale Jackson.
L'avventura testuale era abbastanza impegnativa ma riscosse un discreto
successo, anche grazie alla trama alternativa e alla grafica piuttosto buona.
Aztec Tomb Adventure
12-06-2011 ore 08:31
Una delle prime avventure testuali per C64. Abbastanza piacevole, era dotata di
un parser ridicolo, sebbene c'è da sottolineare che fosse completamente
programmata in basic. Per cui poteva essere un ottimo spunto per chiunque
volesse ispirarsi per avere delle subroutine per i propri giochi testuali :-)
Correggetemi se sbaglio, ma credo sia stata l'unica incursione di Tony Crowther
all'interno del mondo dell'IF (Knightmare mi pare fosse ad icone). Per il resto il
programmatore in questione si è distinto per altri grossi successi per C64, quali
Suicide Express e Loco, e successivamente ha collaborato a successi per
piattaforme recenti (Battlefield 2, Burnout Paradise).
Psi-Warrior
12-06-2011 ore 08:25
Modesto gioco d'azione, dalla grafica piuttosto povera il cui unico punto a favore
era una giocabilità discreta e l'etichetta che l'aveva lanciato (Beyond), già nota
per giochi di grossa qualità (quali Spy vs Spy e Shadowfire). Dotato di una
confezione originale molto elegante (la stessa di cartone dei giochi sopracitati),
non si distingue per nulla in particolare.
Project: Space Station
12-06-2011 ore 08:22
Ho un lontanissimo ricordo di questo gioco. Era su una intera facciata di un floppy,
con caricamente piuttosto lunghi. Consisteva nella simulazione totale di una
missione spaziale, partendo dalla preparazione della componentistica dello Space
Shuttle fino al viaggio nello spazio. Il gioco, ai tempi, mi parve molto complesso e
lo lasciai perdere dopo un paio di partite. Probabilmente avrei potuto dargli qualche
possibilità in più.
Black Knight
08-06-2011 ore 09:39
Ebbi la fortuna di provarlo solo perchè fu incluso in una delle tante raccolte in edicola. Il
gioco, sostanzialmente, non era molto bello sia tecnicamente sia in termini di giocabilità,
però godeva di una atmosfera molto particolare, per questo me ne ricordo ancora a
distanza di 25 anni. Aveva la peculiarità di avere delle mosse in stile molto laser-game,
specie quando si correva a cavallo. Le sequenze giocate alternavano prospettive diverse,
lateralmente e a volo di uccello. Un gioco da provare giusto per provare un arcade
alternativo e un po' di nicchia per i tempi che furono.
Shadowfire
20-07-2010 ore 13:12
Un gioco rivoluzionario per i tempi. La colonna sonora, composta da Fred Gray, è probabilmente una delle più incalzanti di sempre per il C64. L'interfaccia, composta da icone alla GEOS, poteva essere gestita non solo con tastiera e joystick, ma anche con mouse e penna ottica!
Ricordo che l'acquistai originale al lancio in versione cassetta. Su un lato vi era la versione C64 e dall'altro la conversione Spectrum.
Il gioco è mediamente difficile e senza manuale è quasi impossibile comprenderne le dinamiche.
Una volta, in televisione sui canali RAI, un paio di anni dopo il lancio di Shadowfire vidi un documentario dedicato alla programmazione dei videogames in cui si vedeva Fred Gray arrangiare la musica di Shadowfire su una tastiera midi collegata al computer. Mi piacerebbe rivedere quello speciale.
Grandissimi i programmatori, i mitici Denton Design.
Space Harrier (Versione USA)
09-09-2008 ore 11:22
Sono stato in contatto per un po' con Chris Butler, l'autore della conversione.
Fu lui a realizzare entrambe le versioni. Solo che quella USA, uscita qualche mese dopo quella europea (che, mi pare ma non vorrei sbagliare, usci durante le vacanze natalizie), fu ottimizzata grazie al maggior tempo a disposizione e al timing del sistema NTSC che permette maggior velocita'.
Per il resto il gioco e' sempre lo stesso, parole dell'autore.
Space Harrier (Versione Europea)
09-09-2008 ore 11:22
Sono stato in contatto per un po' con Chris Butler, l'autore della conversione.
Fu lui a realizzare entrambe le versioni. Solo che quella USA, uscita qualche mese dopo quella europea (che, mi pare ma non vorrei sbagliare, usci durante le vacanze natalizie), fu ottimizzata grazie al maggior tempo a disposizione e al timing del sistema NTSC che permette maggior velocita'.
Per il resto il gioco e' sempre lo stesso, parole dell'autore.
Conan
08-09-2008 ore 09:28
Il gioco girava in cassettina in formato turbo tape ed era gettonatissimo fra gli adolescenti perchè forse una delle uniche avventure testuali in italiano.
Ricordo che l'ho finito quest'inverno giocandoci sull'E90 (cellulare) e che, guardando il codice, c'era pure il nome dell'autore. Sarebbe carino riuscire a rintracciarlo per farci raccontare la storia di questo gioco autenticamente leggendario. Un caposaldo direi, e non sto scherzando. Pur essendo programmato in basic, mi ha offerto ore e ore di divertimento.
Indiana Jones in the Lost Kingdom
08-09-2008 ore 09:24
Lo comprai originale nel lontano 1985 appena uscito. Ricordo che la sera uscii con i miei genitori e sfogliavo entusiasta il manuale del gioco (in realta' scarnissimo, ma la copertina con il Indy dentro la caverna era MOLTO evocativa, specie per un bambino). Il mattino dopo provai il gioco ed era una FETENZIA allucinante. Come potete vedere dalle schermate Indy era uno sprite monocolore (giallo, fra le altre cose) animato in maniera pessima, con una sistema squallidissimo di gestione delle collisioni e audio inesistente. Lo riportai indietro e presi altro (non ricordo cosa, forse Shadowfire, gioco stupendo che consiglio anche oggi).