Commenti rilasciati da robybar

Iscritto dal 28-10-2012
Gioco Preferito The Lords of Midnight
Commenti 13
Voti 15
Pitfall II: Lost Caverns
03-01-2020 ore 01:53
Pitfall 2 è senz'altro uno dei miei giochi preferiti per il Commodore 64 anche se, oggettivamente, non spacca in nessun ambito, tradendo piuttosto palesemente la sua natura di porting da una macchina minore. Graficamente è quindi abbastanza monotono, con gli sprite del personaggio e dei mostri dall'aspetto davvero minimale e con gli sfondi a dir poco spogli.La musica è bella ma fin troppo melliflua, con questa sua impronta sinusoidale che magari non spacca le orecchie, ma che tende a deprimere piuttosto che ad esaltare il giocatore. Il game over arriva solo quando i punti arrivano a zero. Per fortuna il gioco è facile e nemmeno troppo lungo. Non è strettamente necessario mappare, in quanto le grotte sono piuttosto schematiche, con pochissimi punti un po' più complessi da raggiungere. E gli animali che ci ostacolano si muovono sempre e soltanto seguendo un unico schema, quindi sono facilissimi da evitare, a meno di non impastarsi coi comandi. Secondo me Pitfall 2 resta un buon gioco, non troppo impegnativo, affrontabile anche senza una mappa, e piuttosto divertente da portare a termine. Per lo meno io mi ci diverto ancora, e la mezz'ora necessaria per arrivare in fondo (ovviamente potrebbe essere necessario anche il doppio del tempo se si deve imparare a giocarlo) sono ancora spese bene, a mio parare. C'è pochissima varietà e bisogna imparare a posizionarsi in modo quasi millimetrico per non farsi toccare dai nemici, ma una volta prese le misure può diventare entusiasmante ad ogni ritrovamento di uno dei tesori sparsi per la mappa di gioco.
H.E.R.O. - Helicopter Emergency Rescue Operation
03-01-2020 ore 01:41
Il vero problema del gioco è che, fondamentalmente, ti richiede di imparare a memoria il percorso da compiere in ogni grotta (che mi pare siano in tutto una ventina), senza lasciare quasi mai spazio né all'improvvisazione né all'abilità del giocatore. Non amo questa tipologia di sfida, anzi penso che sia proprio l'antidivertimento, per cui H.E.R.O. non ha mai catturato la mia attenzione per più di 10 minuti. Non nego che però abbia fatto un'epoca, e meriti di essere provato.
Tubular Bells
03-01-2020 ore 01:30
Se conosci o non conosci, se ami o non ami il primo mitico Tubular Bells, ti SCONSIGLIO di cuore di provare questo "gioco" per il Commodore 64, che poi - diciamolo - gioco nemmeno è. E' quasi più una demo, di quelle che giravano su C64 e Amiga a cavallo tra gli '80 e i '90. E, anche considerato come demo, è comunque un prodotto fatto male. Per capirci, non si sono sbattuti nemmeno per rifare il set di caratteri, che è quantomeno l'ABC per fare dei bei programmi per il Commodore 64.Il "programma" ci sbatte su schermo delle rappresentazioni colorate di rette in movimento, spesso con un effetto speculare tipo quello che si ottiene nei caleidoscopi. Il tutto ricorda il "nemico" del gioco Qix, se lo hai presente, quindi non vediamo proprio nulla di nuovo, al contrario! Come giocatore/utente tutto quello che puoi fare è variare i colori, la forma, la velocità e i movimenti di queste barrette colorate. Quindi non c'è alcuno scopo, se non quello di intrattenersi mentre si ascolta la musica. Ecco: la musica! Purtroppo anche, e soprattutto, la musica, in questo programma, non regge. E non è solo colpa del povero Commodorore 64 e del suo SID, anzi! Su questa macchina c'è stato chi sapeva fare molto di meglio, anche proprio riarrangiando Tubular Bells, come ad esempio nel mitico Synth Demo 2 che presenta tre o quattro brani tratti dall'opera di Oldfield (tra cui l'immancabile tema principale) fatti davvero divinamente. Al contrario questo programma/demo/gioco ufficiale è moscio, la musica non ha effetti particolari e presenta dei timbri banali. In definitiva non c'è davvero motivo di ascoltare il C64 mentre tenta, affannato, di riprodurre dei brani musicali fatti in modo svogliato e approssimativo, mentre ci intrattiene su schermo con delle strutture noiose e senza senso. In definitiva Tubular Bells su C64 è una fetecchia.
Castle of Terror
17-11-2018 ore 01:33
CoT è una semplice avventura testuale arricchita da ottime immagini (leggermente animate) e da un ispirato accompagnamento musicale. Questo bastò per generare curiosità in tutti quelli che avevano un Commodore 64 e volevano provare qualcosa di figo.Anche io avevo già visto molte avventure testuali con grafica, ma probabilmente questa fu la prima che mi capitò in mano che avesse anche della musica di sottofondo...e che musica!Anche se si trattava alla fine di una manciata di temi, per lo più corti e inevitabilmente ripetitivi, erano perfetti per l'atmosfera che volevano ricreare.CoT aveva tanti difettima non mancava certo di atmosfera: la musica, la grafica, le descrizioni... tutto concorreva a creare un'atmosfera cupa, umida e inquietante come poche se ne erano viste fino ad allora.La parte giocata è senza infamia e senza lode. Stranamente le illustrazioni sono fondamentali in quanto molti oggetti non sono indicati nelle descrizioni ma solo nelle immagini, per cui è essenziale osservare le figure per progredire nel gioco. Il parser ha un vocabolario piuttosto risicato (ma è possibile farsi elencare i verbi in qualunque momento) e non richiede frasi complesse, anzi spesso gli oggetto vengono usati automaticamente quando si compiono azioni generiche.Ricordo che rimasi comunque ore fermo in certe location a pensare e provare soluzioni, accompagnato dalla musica, riuscendo però lentamente a progredire.Per concludere adoro questa avventura. Adoro la sua pulizia visiva, le sue immagini e la sua musica.Ho passato tantissime ore cercando di risolverla.Rigiocarci ora per me è un po' come fare un tuffo nel passato, mi sento come se tornassi in luoghi che ho visitato tanti anni fa e che non avevo mai dimenticato.Questo è certamente un punto di vista molto soggettivo, ma se il gioco mi ha lasciato così tanto può anche voler dire che si tratta di un ottimo prodotto.
Suicide Express
17-11-2018 ore 01:16
Scusate un'aggiunta: ho fatto personalmente un remix della musica di Suicide Express (basandomi sul gioco, all'epoca non sapevo che esistesse un brano originale), che si può trovare qui: LINK
Ghosts'n Goblins
17-11-2018 ore 01:14
Questa versione del celebre arcade non brilla certo per fedeltà (è più o meno una semplice rivisitazione dell'originale, visto che i livelli sono ben diversi, più corti e mancano molti nemici) o per completezza (solo 4 livelli su 7 del gioco originale sono presenti, mancando tutta la parte del palazzo), pertanto non credo di poter considerare questo porting particolarmente degno di nota. Tuttavia non si tratta di un brutto gioco. Gli elementi iconici del gioco originale sono presenti, la grafica pur essendo scarna e poco colorata è quanto di meglio si potesse ottenere dal piccolo C64. Lo scrolling è fluido e la giocabilità è piuttosto alta. In particolare la difficoltà del gioco è molto inferiore a quella dell'originale da sala, e questo - a mio parere - è un gran bene! Una menzione particolare va fatta alla musica che, ben lungi da essere nemmeno lontanamente simile e quella del coin-op, è comunque fantastica e originalissima (resta uno dei brani ex-C64 più remixati presenti in rete).Personalmente sono molto affezionato a questa versione. Ricordo che comprai questo gioco (insieme a Bomb Jack) da Harrods a Londra e dovetti aspettare un mese intero prima di poterlo giocare a casa mia, a Genova, sul mio C64. Quando finalmente lo inserii nel Datasette non potevo credere a quanto fosse bello e ci giocai per settimane facendolo diventare il mio gioco dell'estate dell'86. Oggi purtroppo lo trovo parecchio invecchiato, troppo facile, troppo povero, insomma veramente datato. Non vale la pena assolutamente nemmeno provarlo tanto perde il confronto con l'originale. L'unica cosa che veramente si salva è la musica, davvero ottima benché piuttosto ripetitiva.
Loco
17-11-2018 ore 01:07
Con Loco si corre in campagna, su una locomotiva a vapore (esattamente come accade nell'arcade della Sega "Super Locomotion", del quale questo gioco è praticamente un plagio), e si ha a che fare con biplani e dirigibili. Le meccaniche sono le stesse del successivo Suicide Express, ma qui non si può variare la velocità del mezzo, e per sparare in avanti si usa la direzione destra del joystick dal momento che si può sparare anche in alto (col tasto fire), emettendo in realtà delle nuvolette di vapore in grado di distruggere mezzi e bombe, regolando anche quanto in alto devono salire (semplicemente prolungando la pressione del tasto). Esattamente come in Suicide Express è necessario quindi tenere sotto controllo quanto accade sui binari visti dall'alto nella parte inferiore dello schermo, e contemporaneamente cercare di colpire i nemici sulla parte superiore, dove vediamo il treno di lato... decisamente un casino! Fortunatamente il gioco parte piano, ma già dal secondo livello diventa ben presto talmente veloce da diventare davvero impossibile.Graficamente il gioco è poverissimo (ad esempio il capo stazione è imbarazzante) ma ha comunque un tocco talmente infantile da essere quasi bello. Dal punto di vista sonoro invece non abbiamo il parlato né effetti sonori degni di nota. Tuttavia il gioco sfoggiava un'azzeccatissima musica che, all'epoca, non conoscevo e che mi piacque subito moltissimo: bella forza, si tratta di una versione chip (piuttosto abbozzata) di Equinoxe parti IV e V di Jean Michel Jarre!!!Ancora oggi quando ascolto questi due brani di Jarre (e capita spesso) dentro di me penso: "ah, la musica del treno!" In definitiva questo Loco è anche peggio di Suicide Express, infatti ricordo che anche quattordicenne non riuscivo a giocarci per più di 5 minuti, per poi passare volentieri ad altro! Decisamente non vale la pena di perderci tempo sopra.
Aztec Challenge
11-11-2018 ore 08:51
Questo gioco a ben vedere appare grezzo sotto molti punti di vista, un po' come anche tutti gli altri titoli che rientrano nella così detta "prima ondata" di giochi prodotti per il C64. La musica di Aztec Challenge è comunque fantastica, e lo potrà confermare chiunque l'abbia sentita almeno una volta. Indimenticabile come partisse dritta come una lama con i suoi richiami orientaleggianti e il sound ruvidissimo a dente di sega tipico del chip sonoro del C64. Durante il gioco la musica si acquieta come un tenue battito che via via si fa più forte fino ad esplodere con un tema incalzante e ansiogeno, che dopo pochi secondi lascia spazio ad un giro di basso a dir poco mitico sul quale si svilupperà tutto il tema principale. Dal punto di vista grafico invece abbiamo qualcosa di assolutamente essenziale, se confrontato con i canoni dei migliori giochi per C64, con sprite animati al minimo e per lo più monocromatici, fondali scarni e poco ispirati, anche se evocativi.La giocabilità è molto elementare e varia da livello a livello. Il primo livello forse è il più originale, rappresentando la corsa del nostro protagonista verso la piramide, che si ingrandirà sempre più un po' come accadeva nell'isola di Survival Island per Atari 2600. Gli altri sono tutti più o meno assimilabili ad una corsa ad ostacoli, in cui evitare contatti o spiccare salti nel momento giusto. Tutti questi livelli sono accomunati da una difficoltà mostruosa, e spesso è necessaria anche una buona dose di culo. Arrivare in fondo è davvero un'impresa non da poco.Aztec Challenge non è quindi un gioco su cui vale la pena impiegare il proprio tempo, proponendo una sfida troppo alta e fine a se stessa. Nessun livello merita la fatica necessaria per raggiungerlo, e anche la musica non cambia mai. Pertanto oggi resta solo un ottimo esempio di creatività musicale e poco altro, al quale però sono estremamente affezionato.
Suicide Express
09-11-2018 ore 20:28
Suicide Express ci fa correre su una locomotiva, questa volta dall'aspetto futuristico e attraverso una landa aliena, in una pericolosa corsa verso.... i 100.000 punti! Il gioco infatti si conclude raggiunto questo punteggio oppure... terminando le poche vite a disposizione, cosa che normalmente accade dopo pochi secondi di gioco! Infatti la difficoltà è a mio parere davvero proibitiva soprattutto per come è impostato il gioco.La parte inferiore dello schermo ci fa vedere dall'alto il percorso delle rotaie, ricco di scambi e vie alternative, e il giocatore può liberamente variare la sua via e anche la velocità con cui percorrerla. Lungo il percorso si possono raccogliere dei proiettili indicati come puntini sulle rotaie, che possono essere sparati davanti a noi per distruggere altri convogli che ci vengono incontro. Se il gioco fosse tutto qui non sarebbe nemmeno difficilissimo, basterebbe scegliere percorsi ricchi di proiettili e evitare di sbattere contro i treni che viaggiano in senso opposto. In realtà ci sono diversi "disturbatori" che ci bombarderanno o tenteranno di schiacciarci dall'alto. Questi due nemici devono essere tenuti d'occhio nella parte superiore dello schermo. Praticamente bisogna avere minimo tre occhi per fare tutte queste cose insieme! Quindi a meno che io non abbia capito come si gioca, riuscire a fare anche solo una manciata di livelli è un'impresa non da poco.Se graficamente il gioco è abbastanza povero e ripetitivo non si può dire altrettanto del sonoro. Presenta una musica stupenda (remix di Hotta), corredata da effetti discreti e, udite udite, dal parlato! Il gioco pronuncia diverse frasi e legge il punteggio una volta raggiunto il game over. Davvero fantastico per l'epoca! In definitiva il gioco è poco divertente e troppo frustrante per meritare il nostro tempo. Resta quindi interessante solo per l'aspetto sonoro.
Lazy Jones
07-11-2018 ore 21:24
Questo gioco presenta una sfida ludica pressoché inesistente (per perdere una vita bisogna farsi toccare da uno dei tre personaggi chi girano per l'hotel, e almeno all'inizio è piuttosto difficile che accada). Le meccaniche dei 15 minigiochi sono estremamente elementari rappresentando in buona sostanza versioni che sembrano fatte in basic di giochi famosi quali Frogger, Space Invaders, Pooyan, Snake, Breakout e Defender. Il tutto è condito da una grafica fatta chiaramente da caratteri ridefiniti. Se questo quadro può sembrare un po' desolante per fortuna a risollevare il tutto ci pensa il sonoro: gli effetti sonori sono scarsi ma la musica è probabilmente tra le più mitiche mai prodotte per il C64. Originalissima nel sound, tanto martellante quanto immutabile nel colore ma variegata nei temi che propone durante i vari minigiochi, la musica di Lazy Jones ha lasciato un segno indelebile nell'immaginario di tutti i giocatori, alternando temi originali (uno dei quali fu anche saccheggiato da Zombie Nation una decina d'anni dopo) a temi famosi appena accennati. Poco è rimasto di notevole in questo gioco oltre alla musica, un gioco che già all'epoca veniva considerato alla stregua di "gioco curioso ma poco profondo" e quindi affrontato sempre in sessioni di gioco piuttosto brevi. Giocare oggi a Lazy Jones non ha molto senso, ma passare qualche minuto ad ascoltare la colonna sonora mentre si cazzeggia coi vari minigiochi ci mette comunque di fronte ad un fatto sonoro interessante e che è rimasto per certi versi unico.
Frankie Goes to Hollywood
10-11-2012 ore 14:04
Come fan del gruppo (visti anche dal vivo) attendevo questo gioco allo spasimo e una volta messe le mani sopra restai estremamente soddisfatto.L'atmosfera è fantastica,con molti brani riprodotti ottimamente,l'iconografia è perfetta (questo fu il primo gruppo musicale ricco di iconografia),i temi affrontati dal gioco sono quelli dei testi delle canzoni, vi è una buona varietà e tutto sommato il risultato resta anche oggi qualcosa di molto originale. Se è vero che i minigiochi sono banali lo stesso si può dire per molte produzioni ben più recenti che si basano sulla stessa idea e anzi vi è molto più stile in questo titolo che in tante giapponesate moderne. Sudai 7 camice per arrivare al 100% (mi mancava sempre un 1% circa dopo ore e ore di gioco) ma valse la pena arrivare in fondo. Cosa resta oggi? Poco purtroppo, questo è un gioco molto contestualizzato all'epoca in cui fu prodotto e se non si è "dentro" ai FGTH manca probabilmente la motivazione per giocarci a fondo.Tecnicamente un po' legnoso benché notevole la quantità di grafica e sonoro stipata in un unico caricamento. Insomma un ottimo gioco penalizzato solo dall'essere testimonianza di un tempo passato e probabilmente dimenticato.
Lords of Midnight
01-11-2012 ore 22:34
TLoMnon è uno di quei giochi invecchiati bene:grafica quasi monocromatica,lentezza esasperante(soprattutto nei primi 5 giorni simulati,il turno della CPU impone attese di 5 minuti reali,durante i quali si fissa il vuoto),totale assenza di suono e gameplay minimale.Tuttavia questo titolo resta tra i miei top 10 di sempre per una serie di motivi che vado ad elencare.Per cominciare uscì nel 1985 e la confezione sfoggiava una mappa stile "signore degli anelli" dichiarando che era totalmente esplorabile, promessa che il gioco manteneva in pieno. Mai visto nulla di simile prima di allora, e lo stesso libretto di istruzioni conteneva un racconto Tolkieniano lasciato a metà e che il giocatore avrebbe completato terminando il gioco. Per l'epoca tutto questo era la realizzazione di un sogno per un ragazzino amante del fantasy quale io ero. La grafica, anche se monocromatica era comunque molto evocativa e spingeva ad esplorare il territorio (bellissimo vedere in lontananza svettare un torre tra gli alberi). La mancanza di sonoro tutto sommato dava la possibilità di sentire in sottofondo i propri dischi preferiti (personalizzando l'esperienza). I tempi morti (davvero estenuanti) restano quindi il più grande difetto, ma c'è da dire che dal sesto turno in avanti le cose miglioravano progressivamente. Certo, molte partite terminavano dopo pochissimi turni, rendendo quindi molto lenta l'elaborazione di una strategia vincente (quante volte mi sono impantanato nella Piana di Gard!). Credo in definitiva di aver passato centinaia di ore vagano per queste terre ghiacciate, ad aggirare eserciti nemici, avevo persino copiato la mappa su una pergamena in china tanto mi aveva preso la scimmia per questo gioco. Come detto non mi sento affatto di consigliare, oggi, qualcuno a provarlo seriamente. Resta però una pietra miliare nel genere strategico fantasy, e occupa saldamente una parte del mio cuore.
Ring of Power, The
30-10-2012 ore 22:28
Per essere stata scritta nel 1984 e in BASIC (listato abilmente nascosto) non era affatto male questa avventura. Ambientazione classica che più non di può, enigmi ovvi ma, per me che fu la prima avventura testuale nonché uno dei primi giochi che ebbi per il c64, sembrava una cosa fantastica (avevo 13 anni). Dopo anni passati con arcade e col vcs2600, finalmente qualcosa che affascinasse per il mistero che rappresentava il gioco in sè, e non è esagerato dire che ho imparato molto del mio inglese anche grazie a questo gioco. Lento, poco flessibile, con una trama inesistente ma con quel sapore "da computer" che all'epoca faceva sognare i ragazzini un po' nerd, oggi non lo consiglierei più a nessuno visto che esistono avventure nettamente migliori, ma questo Ring of power resta indelebilmente nella memoria di chi lo ha giocato per l'atmosfera e l'aspetto pionieristico.
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