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Shadow of the Beast
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Shadow of the Beast - Informazioni e risorse
Segnala erroreEditore | Ocean | Musica | Fredrik Segerfalk |
Copyright © | Psygnosis | Titlescreen | - |
Collana | - | Genere | Platform, Scrolling-Screen |
Anno | 1990 | Recensione | Leggi (1) |
Sviluppatore | - | Download | - |
Codice | Richard Swinfen | Extras | - |
Grafica | Steve Hammond | Link Esterni | * |
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Punteggio Shadow of the Beast
Commenti: Shadow of the Beast
7 commenti per questo gioco!
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Ciò che non è stato detto su Shadow of the beast.
Grazie ad una verifica sugli screenshot da me realizzati per la parte finale ed inviati a Roberto per l’inserimento sul sito si è riscontrato che la risoluzione a video non è il classico 320x200, ma 304x204. Eliminare i 16 pixel sulla banda laterale orizzontale era assolutamente normale per gestire al meglio lo scrolling orizzontale. Ben altra cosa poter superare di 4 pixel il bordo verticale. Alla fine, dopo attenta analisi e un consulto all’amico AGPX, anche quest’aspetto non si è rivelato nulla di eclatante in quanto trattasi di sprite che possono essere visualizzati anche sul bordo e quello che vediamo è il muretto con staccionata che vedete spostarsi velocemente in basso sullo schermo. Anche le nuvole in alto sono realizzate come sprite, la dimostrazione è quando sopraggiungete al castello finale, esse si vedono ancora nella posizione del colore usato come background per il muro. A questo punto quanti sono i livelli di parallasse dello sfondo se si escludono gli sprite? Se ne contano 7. Ultima chicca, quando scorrono i titoli in gioco c’è un errore di grammatica davvero inatteso per un titolo tanto tecnico. Appare scritto Pysgnosis, S e Y invertiti rispetto al corretto nome della casa inglese.
Su Amiga la grafica la faceva da padrone, su C64 non rende quanto avrebbe
dovuto e la giocabilità è, ahimè, la stessa... esistono giochi con grafica
migliore e molto più divertenti! sufficiente, ma non di più...
Apriamo la mente e caliamoci nello strepitoso mondo delle lande di Karamoon abitato da creature selvagge, mostruose, tutto sembra spaziare nel genere fantasy, con un tocco di mitologia ma allo stesso tempo c’è tecnologia, scienza e magia. Un universo dalle immense possibilità letterarie. E in tutto questo c’è Aarbron la nostra bestia che agogna la libertà e spezza le sue catene per combatte i suoi aguzzini. La trama è qualcosa di epico e vale già un mezzo acquisto, ma in un gioco, lo dico da sempre, conta la giocabilità e dopo tutti gli altri fattori. Che derivi direttamente dalla versione Amiga 500 non è un mistero per nessuno. Parliamoci chiaro, in tanti, troppi, definiscono questo gioco un capolavoro, ma come la maggior parte delle realizzazioni Psygnosis antepone la spettacolarità al divertimento, e la bella grafica è come una maschera che stampa e marketing appiccicano in faccia alla mediocrità spacciandola per bellezza sublime. La versione C64 corregge per fortuna alcuni dei gravi errori di quella a 16 bit con un livello di energia più che raddoppiato e maggiore prevedibilità di alcuni sprite, ma il lavoro è completo a metà in quanto si subisce la stessa, punitiva, tecnica di lotta corpo a corpo contro nemici più delle volte repentini, fulminei o peggio, non schivabili quando soprattutto ti arrivano alle spalle se non da entrambe le direzioni. La maggiore resistenza di Aarbron permette comunque di andare con più scioltezza nelle prime fasi del gioco, dove è facile trovare delle boccette di energia. Dalla seconda metà in poi è un delirio di cattiveria dove ogni singolo antagonista andrebbe studiato nei minimi dettagli per capire come superarlo al minor dispendio di salute possibile. Come tutti i giochi di quel periodo a morte sopraggiunta si ricomincia da capo! A livello tecnico ricordiamo che è un gioco uscito solo su cartuccia, quindi zero caricamenti e che sono stati utilizzati 256kB di memoria per il supporto fisico. Il numero di sprite esistenti è notevole, e alcuni compaiono solo una volta, un lavoro di scrittura grafica encomiabile. L’effetto parallasse del livello esterno è decente, ma i disegni sono mediocri, nuvole e alberi potevano essere fatti meglio. Peccato per l’assenza di immagini, avrei preferito anche ridotte, nelle schermate testuali che appaiono ogni tanto per dare continuità alla trama. Per la musica in gioco andrebbero spese solo parole di giubilo e tripudio, belle e d’atmosfera. Di tutte le versioni uscite di SOTB quella che ha osato di più, con migliori risultati, è quella per Atari Lynx, la nostra per C64 resta comunque un ottimo lavoro di conversione, in fin dei conti c’è quasi tutto, a parte il livello di shoot’em up orizzontale.
beh, bello era bello, ma 69 milalire per essere malmenati da una cartuccia al
limite della frustrazione sono davvero troppi.
Per carità, io l'ho comprato e non me ne sono pentito, ma avendolo giocato su
Amiga, devo dire che ne sono rimasto un pò deluso....
Ricordavo anch'io la polemica su SOTB, oziosa in quanto ciascun videogame non porta certo, per chi ci gioca, a chissà che rivelazioni trascendenti: è svago appunto. A proposito della conversione, vorrei fare un paragone con un'altra da Amiga: Switchblade. Per c64 a prescindere dalla resa grafica deludente a me ha convinto in pieno: era molto giocabile. Non si può dire proprio lo stesso di SOTB, che funge a fasi alterne. E'infatti spesso impossibile evitare collisioni coi nemici (quando arrivano da direz. opposte ad es.), in quanto si è meno veloci di loro, si doveva far meglio. Non ruba l'occhio graficamente (come nel 16bit): non definiti gli sprites, ok i fondali in parallasse ma sono poveri di colore, mentre invece l'ambiente notturno aggiunge mistero e può funzionare, e la musica è ottima. Per chi ci torna per nostalgia, l'effetto è assicurato, nonostante un multiload pressante.
Lodevole il tentaqtivo di replicare i fasti della versione originale Amiga, ma credo che questa conversione sia stata troppo pretenziosa.
Avrei preferito una grafica con meno livelli di parallasse e più colori e definizione degli sprites (vedi wrath of the demons).
La difficoltà poi era troppo alta, meglio della versione amiga, ma ancora troppo difficile.
Grafica troppo cubettosa. Ci ho giocato più per curiosità che per divertimento.
Sebbene la pubblicazione di SotB sucitò inizialmente una forte polemica a
proposito di quanto veramente valesse come gioco (anche per l'elevata
difficoltà) e al di là della vigorosa scossa che diede soprattutto dal punto di
vista stilistico e concettuale al mercato videoludico, dimostrando la potenza
grafica di Amiga, questo titolo divenne presto un classico e fu convertito per
un numero assai elevato di piattaforme, C64 incluso. Infatti, sul piccolo di
casa Commodore, possiamo assistere ad un game di un certo calibro tecnico
(come, ad esempio, gli 11 livelli di parallasse ad inizio gioco); graficamente
lo trovo altalenante e non sempre convincente, SotB offre scenari fantasy
ispirati all'ormai noto stile grafico inventato da Roger Dean
LINK e che Psygnosis adottò stabilmente, o quasi, in
tutte le sue produzioni di quel periodo. Qui
LINK si
possono osservare gli screenshot di svariati porting.
...un commento a caso!
Space Harrier (Versione USA)
Sono stato in contatto per un po' con Chris Butler, l'autore della conversione. Fu lui a realizzare entrambe le versioni. Solo che quella USA, uscita qualche mese dopo quella europea (che, mi pare ma non vorrei sbagliar... ecstaticax
Sono stato in contatto per un po' con Chris Butler, l'autore della conversione. Fu lui a realizzare entrambe le versioni. Solo che quella USA, uscita qualche mese dopo quella europea (che, mi pare ma non vorrei sbagliar... ecstaticax