Dal 25 Novembre 2003 ad oggi, 725 utenti hanno commentato 2190 giochi per un totale di 6828 commenti.
Bello bello bello. Il miglior gioco di tennis
per il nostro C64, bella grafica, ottima
giocabilità, tante opzioni. Un vero
orgoglio che sia un gioco tutto
italiano...voto 9
Sto giocandoci in queste ultime settimane ed
è veramente un bel gioco (me l’ero perso
all’epoca…).
In effetti impossibile senza manuale.
E’ utile segnarsi a penna i pianeti che danno
info, riparazioni, armi e oggetti utili (il
salvataggio qualche volta non funziona).
L’atmosfera di Star Trek viene senz’altro
trasmessa con anche un pizzico di Elite per
la varietà di mondi da esplorare.
Capolavoro. Immaginate di giocare a
scacchi con una forte componente
fantasy ed elementi arcade. Geniale però
altamente consigliato leggere il manuale
per apprezzare appieno il gioco... voto 10
Da piccolo Zorro era il mio eroe preferito
assieme a Sandokan. Che bello ritrovarlo
in questo platform molto ben fatto, con
enigmi da risolvere non sempre semplici
però abbordabili. Bellissimo...voto 9
Uno dei giochi dal nome più corto che, come altri, pensavo si riferisse alla luna galileiana più interna al sistema gioviano ma in realtà è l’acronimo di ‘Into Oblivion’ e in effetti perviene dalla trama, dove siamo scorta di un convoglio in fuga da una devastata Terra, costretti a superare quattro territori alieni che si frappongono alla salvezza dell’umanità. Più che la storia a differenziare questo shoot’em up dal resto della produzione per C64 è l’estremo impegno a livello grafico prodigato da un espertissimo Bob Stevenson che aveva curato Salamander e Delta prima di questo. Nel suo lavoro è visibile quello che veniva definito ‘stile metallico’ ovvero la reale sensazione di avere a che fare con freddi e brillanti oggetti argentei tipici delle migliori saghe spaziali. Ma non solo, altri stili come l’organico sono ben rappresentati e lo possiamo apprezzare nel fantastico boss a forma di teschio. Insomma una gioia per la vista insignita persino dall’ottima fluidità del frame rate. A minare la perfezione è purtroppo la difficoltà eccessiva, normale scuola di quegli anni per mascherare la brevità del percorso. L’unico caricamento, che eseguiremo per giocarlo, ha il pregio di evitare pause tra una partita e l’altra ma capiterà di ricominciare spesso se non impariamo i pattern di movimento degli avversari che, per fortuna, restano i medesimi. Per evitare atroci sconfitte dobbiamo conoscere l’importanza degli upgrade. Questi sono sparsi nei livelli e vanno trafitti almeno quattro volte per cambiare aspetto: il primo simbolo, per due volte, ci permetterà di sparare più colpi in sequenza e successivamente vedremo un satellite sferico, cumulabile anche qui per due volte, che si affiancherà in alto e in basso al nostro scafo, aumentando il nostro potere distruttivo con le loro raffiche. Averli non significa però che ci proteggono dalle collisioni come degli scudi ma hanno un utile funzione secondaria: si sacrificherà uno di loro se subiremo un danno, escluso toccare la superficie dei pianeti o alcuni bullet più grandi. Questo servizio ha valore in quanto, mancando una barra energia, ci permette di sopravvivere più a lungo visto che normalmente qualsiasi urto ci fa perdere una vita e ci fa anche azzerare i potenziamenti, rendendoci molto deboli ad una ripartenza. Se siamo ben equipaggiati, o per tatticismo, un upgrade nella sua forma naturale esegue una smart-bomb al contatto che pulisce lo schermo da tutto. A livello musicale vi sono due composizioni di buon gusto e attinenti al genere spaziale. In game, a parte il jingle di partenza, è solo effetti sonori ben realizzati e dal tono forte. IO è indubbiamente uno dei capisaldi del genere sparatutto orizzontale per C64 perché ha una tecnica sopraffina ma è ostico e pertanto indigesto per i giocatori novizi a meno che non ci si armi di pazienza, ma anche così, insistendo nel fruirlo, sarà davvero un’impresa epica giungere alla fine.