Call Me Psycho, ovvero: "che delusione"! Quello che si presenta come un frenetico platform + shoot'em up si rivela presto un'esperienza frustrante ed al limite dell'impossibile: non c'erano alternative, data la scarsità di livelli presenti (sette, se non ricordo male) e la loro incredibile brevità (per finire il primo non dovrebbero volerci più di venti secondi). Il difetto principale è rappresentato dal fatto di non poter vedere (a meno di non imparare il gioco a memoria) cosa ci aspetta nel quadro successivo, cosa che porta spesso a terminare un salto su una mina o su un altro ostacolo; l'altro, conseguente problema, è costituito dal fatto che non sempre facile capire quali elementi del fondale sono letali per l'eroe senza prima andarci a morire su. I nemici, poi, una volta colpiti ci mettono un secolo prima di scomparire, ed il contatto è sempre e comunque (anche se non immediatamente) letale. Fino al terzo (o quarto, ora non ricordo) livello è una passeggiata, ma dopo cominciano i (grossi) problemi. Peccato, perché l'azione è fluida e veloce, e ci sono anche delle belle musiche di Mark Tait...
...un commento a caso!
Forbidden Forest Vidi la primissima volta questo gioco in casa di un compagno delle medie,e una
volta caricato (e pronunciato il titolo in un inglese da perfettino) mi mostrò cosa
c'era da fare. L'atmosfera cupa ed inquietante c'era...Gatsu77
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli