Commenti rilasciati da Blob

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Gioco Preferito Maniac Mansion
Commenti 4
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Fist II: The Legend Continues
15-05-2024 ore 15:27
Non riesco ad essere d'accordo nel definire Fist II un capolavoro anche se Zzap! fu sicuramente ingenerosa nel liquidarlo con un votaccio. E' molto lodevole il concept ambizioso di trasformare un "semplice" picchiaduro in un'avventura esplorativa a tema arti marziali piena di trappole e nemici diversi, ma purtroppo nella trasposizione in gioco qualcosa è andato storto: l'esplorazione è lenta, la mappa è confusa e sei costretto a rifare la stessa strada più volte, e anche i combattimenti sono meno "puliti" rispetto al predecessore. Insomma, mi da la sensazione di uno di quei giochi pubblicati frettolosamente, prima di eventuali ritocchi che avrebbero potuto correggerne le imperfezioni. Ma anche in questo stato è innegabile che si tratti di un gioco con un suo fascino unico.
Mayhem in Monsterland
26-04-2024 ore 11:17
Il fatto che Mayhem passò inosservato in Italia credo sia dovuto anche al fatto che Mayhem non fu distribuito nei negozi, ma poteva essere unicamente acquistato per posta (Not available in any shops, recita uno degli "strilli" della pubblicità di Mayhem) inviando un coupon pubblicato sulle due riviste inglesi per C64 che ancora sopravvivevano, cioè Commodore Format e il "successore" di Zzap! Commodore Force. Era, insomma, un gioco pensato per i sessantaquattristi rimasti che volevano un platform "consoloso" ma che non potevano permettersi di giocare a Sonic o a Superfrog. E in questa ottica capisco l'accoglienza trionfale riservata a Mayhem in UK, compreso l'esagerato 100% di Commodore Format, visto che era stato pensato di proposito come l'ultimo "gioco evento" per il vecchio Commodore. Insomma, per citare l'intervento di Phobos penso si possa concludere che la differenza, anche se per una comunità piccola, Mayhem la fece.
Desert Fox
03-06-2022 ore 01:58
Beach-Head si tinge di giallo: per la precisione, del giallo delle sabbie del Nord Africa dove un tank inglese Sherman deve salvare dei depositi dalla minaccia dei nazisti comandati da Rommel in persona. Dopo aver scelto il livello di difficoltà tra i cinque disponibili ci si troverà davanti una mappa con la quale si potrà dirigere il nostro tank (indicato da un carrarmatino blu; Rommel invece è rappresentato da una svastica rossa) verso l'obiettivo desiderato aiutandosi anche con la radio, che permette di intercettare le trappole e i mezzi del nemico per mezzo di campionamenti vocali molto puliti per l'epoca. Le sequenze di azione consistono in sei sottogiochi: Ambush, dove con una mitraglietta si attraversa un canyon cercando di centrare le bocche di fuoco nemiche; Convoy, dove bisogna difendere un convoglio dai cacciabombardieri nemici cercando nel contempo di non colpire gli Spitfire alleati; Minefield, con il nostro mezzo corazzato che deve uscire intero da un campo minato; Stuka, duelli contro aerei che ricordano molto Beach-Head per struttura e infine Tiger e Rommel, e cioè duelli contro un tank nemico: il tank generico richiederà cinque centri per vincere, mentre Rommel dovrà essere colpito otto volte prima che decida di issare la bandiera bianca. Da segnalare il fatto che Desert Fox è uno dei primi giochi con un ciclo giorno/notte. Il gioco inevitabilmente paga lo scotto della sua somiglianza con Beach-Head e un gameplay delle fasi arcade meno pulito rispetto al capolavoro di Access; dalla sua, però, il titolo U.S. Gold ha una certa varietà, una fase strategica piuttosto riuscita e i sopracitati campionamenti vocali: chiunque ci abbia giocato ha ancora oggi i vari "Stuka...Depot...Rommel!" delle intercettazioni radio in testa. E poi, come Beach-Head, il tempo relativamente breve per portare a termine una campagna lo rende enormemente rigiocabile...e quasi quasi torno a farmi una partita.
Times of Lore
01-06-2022 ore 05:33
La grandezza di un gioco la si vede anche dai dettagli; per la precisione, dai tanti piccoli dettagli che Origin riuscì ad infilare in Times Of Lore: gli elementi del background animati, i paesani che vanno in giro di giorno e si ritirano nelle loro case a riposare la notte, gli effetti sonori che variano a seconda della locazione in cui ci si trova o ancora il sopracitato ciclo giorno/notte, tutti elementi che danno al gioco una sensazione che, almeno per l'epoca, poteva essere definita quasi realistica. Il gioco in quanto tale è un action con elementi RPG dove il nostro eroe - la scelta, puramente estetica, è tra un cavaliere, una valchiria e un barbaro - dovrà farsi strada tra orchi, scheletri, banditi e altri mostri per scoprire i segreti del mondo di Albareth. Mondo che è vastissimo, pieno di sorprese e piacevolissimo da esplorare grazie ad un'interfaccia snella ed amichevole, per quanto all'inizio il nostro eroe sia un pò lento. Times Of Lore è un'altra testimonianza che lo slogan di Origin, "We Create Worlds", non era affatto un'esagerazione.
Commodore 64
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