Beach-Head si tinge di giallo: per la precisione, del giallo delle sabbie del Nord
Africa dove un tank inglese Sherman deve salvare dei depositi dalla minaccia dei
nazisti comandati da Rommel in persona. Dopo aver scelto il livello di difficoltà tra
i cinque disponibili ci si troverà davanti una mappa con la quale si potrà dirigere
il nostro tank (indicato da un carrarmatino blu; Rommel invece è rappresentato da
una svastica rossa) verso l'obiettivo desiderato aiutandosi anche con la
radio, che permette di intercettare le trappole e i mezzi del nemico per mezzo di
campionamenti vocali molto puliti per l'epoca. Le sequenze di azione consistono in
sei sottogiochi: Ambush, dove con una mitraglietta si attraversa un canyon
cercando di centrare le bocche di fuoco nemiche; Convoy, dove bisogna difendere
un convoglio dai cacciabombardieri nemici cercando nel contempo di non colpire
gli Spitfire alleati; Minefield, con il nostro mezzo corazzato che deve uscire intero
da un campo minato; Stuka, duelli contro aerei che ricordano molto Beach-Head
per struttura e infine Tiger e Rommel, e cioè duelli contro un tank nemico: il
tank generico richiederà cinque centri per vincere, mentre Rommel dovrà essere
colpito otto volte prima che decida di issare la bandiera bianca. Da segnalare il
fatto che Desert Fox è uno dei primi giochi con un ciclo giorno/notte. Il gioco
inevitabilmente paga lo scotto della sua somiglianza con Beach-Head e un
gameplay delle fasi arcade meno pulito rispetto al capolavoro di Access; dalla sua,
però, il titolo U.S. Gold ha una certa varietà, una fase strategica piuttosto riuscita
e i sopracitati campionamenti vocali: chiunque ci abbia giocato ha ancora oggi i
vari "Stuka...Depot...Rommel!" delle intercettazioni radio in testa. E poi, come
Beach-Head, il tempo relativamente breve per portare a termine una campagna lo
rende enormemente rigiocabile...e quasi quasi torno a farmi una partita.
Per me una pietra miliare,non so quante volte ci avrò giocato e qualche volta ci gioco ancora,lo possedevo in varie raccolte sotto diversi nomi ma quello che poi mi è rimasto era "Campagna D'Africa"nella raccolta War Games.
...un commento a caso!
Caverns Of Khafka Mi spiace leggere tutti questi commenti negativi. Mi piaceva il gioco e l'ho finito diverse volte prima che cadesse nel dimenticatoio.
E la musichetta non era poi male, anzi, me la sto gustando adesso in sid......kastaldi
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli