Sono abbastanza d'accordo con ciò che ha scritto Raffox nel suo commento: Steel Eagle è uno dei tanti "cloni" di Armalyte, e non si distingue dalla massa; mi ci sono divertito abbastanza, ma non sono andato oltre il secondo livello, perché il gioco è abbastanza frustrante: i nemici che compongono le varie ondate sono sempre molto distanti tra loro, e i movimenti sono poco prevedibili (quest'ultimo difetto era presente anche in Armalyte), obbligando il giocatore ad un grande sforzo mnemonico; inoltre è facile scambiare le armi extra per nemici, o comunque colpirle nella frenesia dell'azione; infine, le esplosioni continuano il percorso che avrebbe fatto il nemico se fosse ancora in vita, caratteristica odiosissima, probabilmente attuata per non far andare in palla il multiplexer (ma che fa andare in palla il giocatore). Fortunatamente il giocatore ha a disposizione un certo numero di "raggi della morte", utili per far fuori le torrette più riparate (dato che quest'arma "perfora" le strutture fisse). Si poteva fare meglio, discostandosi magari dal modello originale (Armalyte), che è indubbiamente un capolavoro, da cui però chi ad esso si è ispirato ne ha trasposto pochi pregi e praticamente tutti i difetti.
Budget game di poche pretese, S.E. non brilla per l'originalità. Niente intro, niente end sequence, niente intermezzi, il game inizia così, crudamente, senza neppure un blando accenno di trama almeno per farci capire what's going on... Ma si sa, ci vuole poco ad intuire il da farsi quando sullo schermo compare una navicella in un celo stellato e le prime orde di sprite nemici fanno il loro ingresso! Analizzando quindi il game per quello che ci offre, gli elementi grafici sono tutto sommato gradevoli e ben ideati, anche se non proprio raffinati e accattivanti. Forme e colori sostanzialmente azzeccati evidenziano una certa bravura di Kershaw che si è occupato praticamente di tutti gli aspetti principali del game e che dimostra altresì una discreta padronanza anche nella programmazione, tant'è che il codie risulta solido, specialmente nel rilevamento delle collisioni e nella giocabilità. Di poco conto gli end boss, non riservano particolari sorprese sia in termini di stile che di A.I. Decisamente più sfizioso invece il comparto sonoro, dove soprattutto la melodia principale è di buona fattura e immediatamente orecchiabile, frutto della co-op di Sonic Graffiti e di un meno conosciuto System 6581. Senza dimenticare che si tratta sempre di un budget game 'one filed' che fa il suo dovere senza però eccedere, penso che nel complesso si sarebbe potuto ottenere un prodotto più accattivante e longevo se fossero stati adottati piccoli accorgimenti, sia grafici che di concept, tanto per non ricadere nel solito piattume che spesso caratterizza shoot'em up 'h-scrolling' come questo.
...un commento a caso!
Rags to Riches Avevo già letto wikipedia. Infatti quando mi hai detto di averlo finito superando proprio quella cifra, avevo pensato di aver giocato su una versione bacata! ...SimphonyOfSilence
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli