Il mio break Out preferito, con un livello di difficoltà calibrato benissimo. L'unico difetto credo siano gli effetti sonori un pò scarni ma in compenso si rifà alla grande con quella che ritengo una delle migliori sid tune di Rob Hubbard.
Ennesima variante del classico Break Out, ma con molte rotelle fuori posto! Si comincia con una musica piena di strani vocioni campionati, per proseguire con dei livelli dai nomi a dir poco demenziali! Ma non finisce qui: non mancano infatti le armi extra, attivabili raccogliendo un certo numero di pallini colorati che cadono dalle mattonelle più larghe. Le armi a disposizione vanno da un laser rimbalzante (utilissimo nei livelli bonus, in cui bisogna centrare tutti i cattivi) ad un demone che spara all'impazzata! Inoltre, distruggendo dei rombi lampeggianti si possono ottenere delle lettere che, se raccolte, andranno a finire in un inventario (accessibile tramite la barra spaziatrice) per poter essere utilizzate in qualsiasi momento: utilissima la lettera "H", che consente di passare direttamente al livello successivo. Tantissimi livelli, ognuno più fuori di testa dell'altro, tengono impegnato a lungo il giocatore, nonostante la ripetitività del meccanismo di gioco.
...un commento a caso!
Die Hard Anche questo è passato nel mio 1541. Non era molto entusiasmante, la grafica poteva esser fatta meglio, era abbastanza difficile da giocare e un pò confuso....zeus074
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli