Conversione perfetta, ho giocato prima sul Mame e poi su C64, ogni cosa è al suo
posto, anzi, su C= l'azione è più veloce, i nemici, le armi, i boss e il finale sono tutti
esattamente come al bar...
questo è sicuramente il gioco che,da piccolo,mi impressionò più di qualunque altro,non avevo mai giocato a niente si simile su C64.Era pieno di armi e di oggetti,la cosa che mi è rimasta più impressa è lo sdoppiamento del personaggio e la musica...purtroppo era un gioco molto difficile per un bambino e non credo di aver mai superato il livello degli alberi.Recentemente ho provato la versione COIN-OP(tramite MAME) e l'ho trovata bruttina e lenta,meglio questa :-)
Non ho più presente il coin-op ma questa conversione conferma il talento inimitabile di Chris Butler (e si intravede cosa avrebbe potuto essere Ghouls’n’Ghosts nelle sue sapienti mani, senza nulla togliere alla Software Creations). La grafica è sostanzialmente piccola (apparentemente alla Black Tiger) ma piacevole a vedersi e sin dalle prime battute si nota la cura superiore riposta nei dettagli (come le animazioni o le esplosioni dei nemici). Stupisce la quantità di opzioni conservate, dai colpi onnidirezionali che nel mezzo di un salto cavano d’impaccio, alle armi a scelta e bonus utili per avanzare nel gioco. Avanzata resa problematica da una difficoltà che induce allo sclero: forse andavano aggiunti altri crediti ma si è confortati da un gameplay di livello, da una colonna sonora sfavillante e da alcuni possibili trucchi per avanzare incolumi (come in tutti i giochi di Butler, sin da Ghosts’n Goblins..). Trattandosi di gioco da pagare, la longevità a suo modo ringrazia..
Difficoltà inaudita (ma ancor meno del coin-op) per un bel gioco d'azione, con balzelloni, effetti speciali e tanto casino.
Nonostante la suddetta difficoltà, Ninja Spirit è giocabilissimo, una vera sfida con delle situazioni talvolta originali.
Oggi non riuscirei più a giocarlo, però all'epoca ne valeva davvero la pena.
...un commento a caso!
Hired Sword Hired Sword fa parte del glorioso genere "omino che fa cose e vede gente".
Delizioso e divertente, la sua unica ragion d'essere è quella di fungere da
introduzione al gioco vero e proprio, costituito dal suo seguito...Roberto
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli