Questa pagina contiene alcuni cenni storici ad integrare quelli contenuti nella sezione "Personaggi Commodore".
Gli Inizi
La Commodore International fu fondata
nel 1955 Jack Tramiel, immigrato polacco scampato ai campi
di sterminio nazisti. Inizialmente l'attività dell'azienda si svolse
nel commercio delle Macchine da Scrivere per poi passare negli anni successivi
alle calcolatrici, costruite con Chip realizzati da terze parti, in particolare
dalla Texas Instruments. Quando però la compagnia di Dallas decise
di fare il suo ingresso nel mercato con calcolatrici autoprodotte, estromise
inesorabilmente molti concorrenti che non potevano competere sul piano
dei prezzi.
Basti pensare che il prezzo delle calcolatrici TI era inferiore al prezzo
dei singoli componenti venduti alla Commodore, (la quale doveva poi aumentare
il prezzo per poterne trarre profitto). Per l'azienda fondata da Tramiel
fu il tracollo.
Il concetto di Integrazione Verticale
Il colpo subito nel mercato delle calcolatrici mise
in ginocchio la Commodore, la quale riuscì a salvarsi dal fallimento
soltanto grazie ad una iniezione di capitali da parte del magnate canadese Irvin
Gould. Senza l'intervento di Gould, che credette in Jack Tramiel,
la Commodore International sarebbe sparita nel limbo e la storia dell'Informatica
avrebbe preso un altro corso.
Con le nuove entrate Tramiel decise di mettere a frutto la lezione appresa
dalla "guerra" con Texas Instruments. Capì
cioè che per poter realizzare prodotti economici era necessario
adottare un modello di sviluppo chiamato integrazione verticale,
lo stesso che la Texas Instruments aveva adottato per le calcolatrici e
che consisteva nel auto-costruirsi i CHIP da utilizzare nei prodotti finiti.
Il MOS Technology
Nel 1976 Commodore acquisì il MOS Technology, un impianto di progettazione e fabbricazione di microprocessori. Anche il MOS stava attraversando un periodo di difficoltà ma era destinato a risollevarsi ben presto e con esso la Commodore.
La fortunata circostanza destinata a cambiare il corso degli eventi fu l'ingresso al MOS, avvenuto qualche tempo prima, dell' ingegnere Chuck Peddle, il creatore del leggendario CHIP 6502.
Il 6502 costituì il "cervello" (o il cuore, secondo ai punti di vista) alla base dei primi computer realizzati da Chuck, il KIM-1 e il PET e venne venduto anche a terzi, trovando impiego in un vasto campo di applicazioni, dagli ascensori ai Computer. Tra i più famosi utilizzatori ci furono Steve Jobs e Steve Wozniak, che allora stavano lavorando nel loro garage ad una macchina di futuro successo: l'Apple I.
Chuck Peddle
L'importanza di Chuck Peddle fu enorme per la Commodore, tuttavia oggi la sua figura è molto sottovalutata e sconosciuta ai più.
Chuck non era soltanto un ingegnere dalle grandi capacità ma
aveva anche il piglio dell'uomo d'affari. Fu sua ad esempio la mossa di
convincere Tramiel a spostarsi dal mercato delle calcolatrici a quello
dei Computer. Ma soprattutto possedeva la cosiddetta "visione",
ovvero la capacità di vedere "oltre" l'immaginazione dei
suoi contemporanei. In altre parole, nel trio Gould-Tramiel-Peddle, egli
era l'unico a conoscere ed amare realmente i Computer nella loro essenza
e a non vederli come un prodotto commerciale fabbrica-soldi ma anche come
progresso scientifico per l'umanità.
Peddle lasciò la Commodore per dissidi con Tramiel nel 1980, più o
meno in coincidenza con il lancio del Vic-20 ma nonostante il suo abbandono,
al MOS Technology era rimasta una ottima base di ingegneri in grado di
portare avanti nuove tecnologie.
Nel
1981 il MOS (che successivamente cambiò nome in CSG - Commodore
Semiconductor Group), intraprese la progettazione di due Chip, uno Audio
ed uno Video, con lo scopo di venderli sul mercato dei Coin up e delle
Console per il mercato casalingo. I due Chip però non ebbero l'accoglienza
sperata e quindi Jack Tramiel impose di utilizzarli per un nuovo Computer
Commodore, dotato di 64K. I Chip in questione erano il Vic-II ed
il SID e il computer, ovviamente, era il Commodore
64. I primi propotipi furono realizzati in appena sei settimane
dagli ingegneri Robert Yannes e Robert Rusell e presentati al mondo al
CES (Consumer Electronic Show) nel gennaio del 1982.
Se con il Vic-20 la Commodore aveva ampliato la propria base di utenti,
rafforzando ulteriormente il proprio marchio e l'idea di qualità presso
gli appassionati, con il Commodore 64 avveniva uno scatto ulteriore che
avrebbe fatto di questa macchina il più
grande successo commerciale di tutti i tempi.
Sfortunatamente il gruppo di ingegneri (in primis Bob
Yannes, ma anche i dirigenti Winterble e Charpentier) che aveva partecipato
al progetto, con la sola eccezione di Robert Russell, lasciò il
MOS poco dopo e questo di fatto spazzò via ogni possibilità
che la Commodore desse un proseguimento naturale del Commodore 64. poichè
andandosene portarono con sè
tutte le più intime ed approfondite conoscenze sui chip utilizzati.
La macchina ad 8-Bit successiva al C64 fu infatti il Plus4, privo di
ogni retro-compatibilità
e frutto di un nuovo gruppo di ingegneri, capitanato da Bil Herd, che
per forza di cose ignorò quasi completamente il lavoro dei suoi
predecessori realizzando un computer del tutto nuovo, seppur basato sempre
sull'architettura 6502.
Per il suo prezioso lavoro, che aveva garantito introiti
stellari agli azionisti Commodore, Yannes non si vide assegnato alcun riconoscimento
particolare, né economico né
di altra natura, ricavandone una comprensibile delusione.
Jack Tramiel, allo scopo di ottenere un piccolo vantaggio immediato (per
risparmiare sul premio), aveva creato un enorme svantaggio sul lungo periodo.
Nel corso della sua storia il Management della Commodore commise diverse
volte l'errore di non trattenere i propri cervelli e in prospettiva futura
questo atteggiamento fu uno delle ragioni della sua fine.
Nel 1984 anche Tramiel lasciò la Commodore per dissapori con Irvin Gould, acuiti negli ultimi tempi dal tentativo di Tramiel di sistemare i propri tre figli in punti cardine dell'azienda, situazione che Gould interpreteva come un gesto per impadronirsi della Commodore. I Tramiel acquistarono dunque l'Atari ed entrarono in concorrenza con la società che aveva fondato.
La Commodore proseguì la sua corsa mettendo sul mercato nuovi modelli, tuttavia non cessò mai la produzione del Commodore 64 fino alla fine della sua tormentata vita, nell'Aprile 1994.