Modelli Commodore 64
commodore 64

Commodore 64 (1982)

Il primo modello di Commodore 64, sicuramente il più conosciuto e diffuso, con la classica forma a "biscottone". L'architettura venne realizzata in appena sei settimane dagli ingegneri Rusell e Yannes e i primi prototipi vennero presentati al CES di Las Vegas nel gennaio del 1982, mentre i primi esemplari cominciarono ad uscire dalla catena di montaggio solo nell'agosto dello stesso anno. Fu un successo senza precedenti dal punto di vista commerciale, destinato a restare irripetibile con una stima di vendita tra i 17 e 22 milioni di esemplari. Le formidabili capacità sonore e grafiche, frutto dei CHIP custom realizzati al MOS, ne facevano di gran lunga l'home computer più evoluto ed economico rispetto agli altri modelli della sua epoca.

commodore 64 sx

Commodore SX-64 Executive (1983)

Questa versione, estremamente compatta, comprende un unico blocco formato da monitor, tastiera e lettore drive e costituisce di fatto uno dei primi tentativi di realizzare un computer portatile. Il suo peso non particolarmente contenuto tuttavia ne rendeva il trasporto disagevole sulle lunghe distanze. Il Kernal era pressoché identico a quello di un C64 classico con qualche secondaria differenza, come ad esempio la combinazione di colori della schermata iniziale e l'assenza di routine per la gestione del registratore.
Non molto diffuso all'epoca, è attualmente particolarmente ambito tra i collezionisti.

Commodore 64C

Commodore 64C (1986)

Nel 1986 l'ingegnere Katayama di Commodore Japan viene incaricato di realizzare un versione ottimizzata del C64. Grazie anche ai progressi fatti nel frattempo nel campo della realizzazione dei componenti fu possibile ridurre, tra le altre cose, il numero di chip necessari ad immagazzinare i 64Kb di RAM del Commodore 64 che scesero da otto a due. Altri Chip vengono sostituiti da modelli più efficienti, ad esempio l'integrato PLA viene migliorato per evitare un eccessivo surriscaldamento, causa di buona percentuale di guasti nel vecchio modello. Difatti la sigla inizialmente scelta per identificare questo modello fu Commore 64CR, dove la sigla "CR" stava per "Cost Reduced", poiché proprio in virtù di tali cambiamenti i costi di produzione di questo modello, grazie ad un minore utilizzo di CHIP impiegati e a procedimenti di fabbricazione più economici. Successivamente il settore marketing rinominò questo modello “C64c”. Rimase in produzione fino al 1994.

Commodore64 Golden Edition

Commodore 64 Golden Edition (1986)

Questo particolare modello di Commodore 64 è una versione celebrativa, prodotta in poche centinaia di esemplari, per festeggiare il milione di unità vendute dalla Commodore in tutto il mondo.

Commodore 64G

Commodore 64G (1989)

Il C64G vede il recupero delle forme originali con il ritorno al case prima maniera ed ulteriori piccoli aggiustamenti ai circuiti interni. Questa ennesima versione riprende quindi il case storico del C64, che era stato precedentemente abbandonato con il C64C, sostituendo il beige con un color panna che conferisce all'insieme un aspetto elegante e pulito. Sostanzialmente un ritorno all'antico realizzato sia per motivi nostalgici che pratici: pare infatti che alcune periferiche concepite per il C64 biscottone male si adattassero al C64C.

Commodore 64GS (Game System) (1990)

Il tentativo fallito, concettualmente ancor prima che commercialmente, di trasformare il Commodore64 in una console per videogiochi. Il C64GS è uguale in tutto e per tutto al C64, eccetto per la mancanza di una tastiera. Per il lancio furono prodotte una serie di giochi (Myth: History in the Making, Last Ninja Remix. Rick Dangerous, Stunt Car Racer and Microprose Soccer ed altri ancora), ovviamente utilizzabili anche sul C64 classico, che tuttavia non bastarono a salvare dal fallimento questo inutile progetto. Sostanzialmente un passo indietro dal punto di vista concettuale che si è rivelato uno dei più gravi errori commerciali della Commodore.

Commodore MAX

Commodore MAX (1982)

Conosciuto anche come Ultimax e distribuito esclusivamente sul mercato giapponese, fu una macchina realizzata seguendo logiche in apparenza incomprensibili. Di certo si trattava di una prodotto alquanto particolare: sostanzialmente si può descrivere come un Commodore 64 con 2,5 Kbyte di memoria (!), una tastiera a membrana ed un limitato numero di porte esterne che rendeva impossibile – ad esempio – collegare Floppy Drive, Stampante e Modem. In realtà si trattava di un ibrido tra un Computer e una Console che non soddisfava nessuno: la pochissima memoria RAM rendeva il C=Max un computer poco allettante, mentre la presenza della tastiera ne faceva una console a metà. Il Commodore MAX è stato progetto dall'ingegnere Yashi Terakura, della Commodore Japan.

Altri modelli

  • Commodore 64 Drean: versione per il mercato sudamericano (PAL).
  • Commodore 64 ALDI: prodotto in USA per il circuito tedesco ALDI (una catena di supermercati).
  • Commodore 64 Australiano: erroneamente si è diffusa la credenza che esistesse un C64 modello australiano riconoscibile dalla forma insolita, a metà tra un biscottone ed un C64c. Si tratta invece di una plastica sostitutiva realizzata da un'azienda australiana chiamata Micro Accessories e commercializzata in UK da Evesham Micro e in USA da Tenex. Un annuncio pubblicitario appare a pagina 54 del numero 64 di Commodore User.
  • C64 DTV: il Commodore 64 in un Joystick da collegare alla televisione e contenente 30 giochi . Prodotto in due versioni: PAL/NTSC.
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