Terza prova del sodalizio Chiola & Cucchetto, Valentino segue il binomio Lupenio/Mr. Hat rispetto ai quali costituisce un notevole passo avanti sotto tutti i punti di vista.
L'idea che sta alla base infatti è evidentemente più ambiziosa. Le dimensioni della mappa sono raddoppiate e la sensazione generale è quella di trovarsi di fronte ad un gioco realizzato con maggiore cura e con più spessore. Anche il protagonista ora utilizza due sprite invece di uno solo.
Rispetto ai predecessori è presente anche una schermata introduttiva in formato bitmap, una consuetudine in tutte le produzioni dell'epoca che fornisce la possibilità di ammirare dall'esterno la struttura destinata ad ospitare le nostre scorribande e contribuisce a calarci nell'atmosfera del gioco.
In questa avventura vestiamo i panni del leggendario Latin Lover e il nostro scopo è quello di conquistare in sequenza il cuore di tre damigelle, dapprima scoprendone la personalità e i gusti personali successivamente raccogliendo per ciascuna un cuoricino speciale e tre regali disseminati nel maniero.
I doni dovranno necessariamente essere pertinenti alle inclinazioni personali della ragazza, ergo sarà necessario interpretare correttamente il loro linguaggio vagamente allusivo in riferimento a hobby e inclinazioni personali.
Ogni damigella richiede inoltre la raccolta di un determinato ammontare di denaro, variabile per ciascuna di esse ma che non viene espressamente indicato all'interno del gioco.
Se si vuole essere sicuri di non sbagliare è perciò altamente consigliato consultare il manuale. Si corre infatti il rischio di raccogliere per errore un regalo non appropriato (gli oggetti già raccolti non possono più essere depositati): questa circostanza renderebbe necessario ricominciare da zero.
Questa volta non sono presenti piattaforme da saltare con annesso il loro carico di frustrazioni, mentre fa la sua comparsa l'elemento "Tempo" che ci obbligherà a completare la missione entro un termine prestabilito.
Una volta conquistata la prima ragazza potrebbe sopraggiungere una certa ripetitività perché a quel punto si tratterà sostanzialmente di dover visitare per altre due volte tutte le locazioni.
Dal punto di vista grafico l'ambiente è il solito cui siamo già abituati. Gli sfondi risultano forse un pò anonimi e ripropongono costantemente lo stesso pattern geometrico, le animazioni presentano qualche margine di miglioramento; qualche frame in più avrebbe sicuramente giovato.
Al netto delle piccole imperfezioni fin qui segnalate e del vago alone di pseudo-misoginia che lo ammanta, è comunque possibile affermare che arrivati a questo punto gli autori sarebbero stati tranquillamente maturi per collaborare con Simulmondo o Genias e ottenere quel pizzico in più di respiro internazionale.
Come sappiamo oggi questo non avvenne; nell'anno solare successivo uscirà il definitivo Rings'n'Up, sempre per Systems Editoriale che costituirà il canto del cigno su Commodore 64 da parte degli autori.