Modulus, opera seconda di Ivan Del Duca e Antonio Miscellaneo, venne sviluppato nell'arco di pochi giorni sullo slancio dato dalla pubblicazione di Parsley e può essere considerato la tappa di un percorso che condurrà gli autori alle successive esperienze su progetti di respiro internazionale presso Idea Software e Genias.
Incaricato della realizzazione di un nuovo prodotto, il duo bellunese decide di trapiantare le atmosfere braybrookiane su un puzzle-game composto da una serie di rompicapo mutuati dalla tradizione classica dei giochi di logica e memoria. L'approccio modulare (appunto) sicuramente è stato funzionale alla velocizzazione dello sviluppo, consentendo ai ragazzi di procedere contemporaneamente su due piani paralleli, suddividendosi la realizzazione dei mini-giochi per poi assemblare i rispettivi sforzi nel risultato finale.
La schermata iniziale dei crediti è accompagnata da una suggestiva colonna sonora, rivelatrice della passione di Del Duca per la musica elettronica; la qualità della stessa lascia supporre che fosse già stata composta in precedenza, con la dovuta cura.
Attorno ad un videogioco fermamente astratto, poi, Systems Editoriale (probabilmente nella persona del compianto Michele Maggi, curatore della collana), imbastisce una elaborata trama, in cui ci viene spiegato nei dettagli come i soliti lestofanti galattici stiano attentando alla pubblica quiete cosmica e di come spetti a noi il compito di disabilitare i loro complessi sistemi di sicurezza, costituiti appunto dai vari enigmi logici che compongono il gioco.
Veniamo però al punto saliente. Per ragioni che non è mai stato possibile chiarire, Modulus venne pubblicato incompleto. Il tentativo di accedere ad uno dei sub-game che lo compongono (Energy Generator) interrompe l'esecuzione e ci riporta bruscamente al Basic. Non è mai esistita perciò una versione completa al 100%. La circostanza è stata ricostruita dallo stesso Del Duca nella nostra intervista del 2007. Riportiamo a seguire la parte interessata.
Dall'intervista originale a IVAN DEL DUCA (Ready64, 2007)
Michele Maggi era molto entusiasta delle nostre capacità per cui ci propose di metterci subito al lavoro su un altro progetto.
Avremmo voluto realizzare un titolo eccezionale, uno Sparatutto o un Arcade/Adventure tecnicamente ineccepibile, stupire il pubblico con effetti speciali e colori ultravivaci e bla bla bla... La realtà era che non ne saremmo stati capaci.
A quel tempo eravamo probabilmente un po' supponenti (del resto ai tempi non esisteva una community e nella nostra piccola realtà di provincia pensavamo di essere gli unici in Italia a saper programmare a quel livello) ma per fortuna non eravamo completamente stupidi! Per cui dopo un "brain storming" avvenuto durante il viaggio di ritorno da Milano, decidemmo che sarebbe stato opportuno limitarsi a realizzare un gioco "vendibile" ma di facile realizzazione. Così nacque Modulus, costituito da una serie di puzzle a tema fantascientifico, realizzato in 5 giorni di programmazione frenetica.
Purtroppo qualcosa andò storto durante la duplicazione del master e, a tutt'oggi, non ne esiste una versione funzionante! Forse ho ancora il dischetto originale che consegnammo alla Systems (ma dubito che troverò la forza di cercarlo!).
Contrariamente a quanto dichiarato, però, nel corso degli anni Ivan si è speso non poco alla ricerca del dischetto perduto. Senza fortuna. Durante tutto questo tempo continuava ad aleggiare la vaga sensazione di disagio provocata dal tassello mancante del mosaico, un puzzle dentro un puzzle, rimasto incompleto per decenni.
Nel mese di luglio del 2024, a sorpresa, Ivan Del Duca ci ha contattati comunicandoci di avere affrontato la questione una volta per tutte, cioè mettendo in atto l'unica soluzione possibile, quella che consiste nella ricostruzione della logica e conseguente riscrittura ex-novo delle porzioni di codice mancanti.
A seguire riportiamo il Diario di Ivan Del Duca, intriso, a nostro modo di vedere, di una forte componente romantica - l'ancien programmeur che dopo aver proseguito la propria carriera restando al passo con la tecnologia, ritorna al primo amore ad 8-Bit.
Quella che state per leggere, insomma, è la parte vitale di questo resoconto.
Modulus 100% Fix di Ivan Del Duca - 36 anni dopo
Ti racconto un po' la storia di Modulus, giusto per mettere il restauro nel suo giusto contesto.
Modulus è un gioco che io e Antonio Miscellaneo (soprannominato "mix") abbiamo creato nel 1988 per Systems Editoriale. Ci eravamo prefissati l'obiettivo ambizioso di realizzare un gioco in una settimana, e da questa "sfida" è nato Modulus.
Il gioco, che francamente lascia a desiderare sotto molti aspetti, è composto da 7 mini-giochi da risolvere entro un tempo limite per sbloccare l'accesso alla sala comandi dell'astronave e completare l'avventura. Oltre al limite di tempo, il giocatore ha tre "vite" (o errori) a disposizione. Esaurite queste, si trova di fronte all'inevitabile Game Over.
Curiosamente, in nessun punto del gioco viene indicato quante vite rimangono al giocatore - una svista dovuta alla nostra inesperienza dell'epoca. Il motivo di questo restauro è legato a un problema nella copia distribuita da Systems: il gioco crashava quando si arrivava al minigioco "Energy Generator".
Ricordo che ai tempi avevamo provato la versione pubblicata e ci eravamo accorti del crash, ma non sapevamo se fosse un problema isolato o più diffuso. Senza Internet, era complicato diffondere o reperire questo tipo di informazioni.
Systems, dal canto suo, non ci ha mai contattato per una revisione. Non siamo mai riusciti a determinare se il problema fosse nato all'origine (cioè se avessimo fornito noi una copia corrotta a Systems) o se fosse accaduto durante la fase di compressione e/o duplicazione da parte loro.
Purtroppo, per un motivo o per l'altro, nemmeno io ho mai avuto una copia funzionante di Modulus. Nonostante conservi ancora tutti i dischetti dell'epoca, del master di Modulus non c'è traccia. Sparito, sovrascritto, smagnetizzato - impossibile dirlo con certezza.
Va anche precisato che il gioco, come era accaduto per Parsley, era stato programmato interamente in linguaggio macchina usando esclusivamente un machine language monitor (non ricordo se Supermon, Micromon o simili). Questo significa che non esiste un codice sorgente di Modulus, cosa che ne ha facilitato lo "smarrimento".
Arriviamo ai giorni nostri. Non ricordo esattamente cosa mi abbia fatto ripensare a Modulus, ma dopo 36 anni mi è venuta voglia di indagare sul problema. Inizialmente, non intendevo "aggiustarlo", ma semplicemente approfondire la questione. Ricordavo che il problema riguardasse un'intera parte della memoria mancante, cosa che avrebbe reso impossibile qualsiasi tipo di restauro.
Invece, esaminando il codice (dopo non aver toccato un 6510 da almeno 30 anni), ho scoperto l'esistenza di una cinquantina di triplette di byte settati a zero, in un'area di memoria che andava approssimativamente da $2000 a $24ff. Questo non solo causava il crash, ma andava anche a compromettere una serie di funzionalità.
Così, spinto da una curiosità forse un po' nostalgica, mi sono detto: "Perché non provare a ricostruire il codice mancante?". E l'ho fatto. Devo ammettere che è stato interessante e stimolante tornare al C64 dopo tutti questi anni. Il fatto di poter contribuire a completare l'archivio di tutto quanto è stato prodotto per il Commodore 64 è stata una motivazione sufficiente, nonostante Modulus non sia certo il miglior gioco su cui lavorare.
Dal punto di vista tecnico, il processo è stato impegnativo ma non impossibile. Ho dovuto interpretare il codice esistente e cercare di riempire gli spazi vuoti. La sfida principale era che le zone corrotte erano numerose e sparse in modo casuale, ma il fatto che fossero raramente contigue ha facilitato il compito. Se ci fosse stata un'intera area di memoria azzerata, anche solo di 32 o 64 byte, il lavoro sarebbe stato molto più complesso e probabilmente avrei desistito. Un'altra complicazione è stata constatare che in alcuni rari casi, i bytes azzerati consecutivi non erano tre ma a volte solo uno, rendendo un po' più arduo il compito (in pratica, invece che rendere il codice visibilmente corrotto, i byte azzerati andavano a sostituire dei valori, così magari un lda #$10 diventava un lda #$00).
La sezione restaurata di MODULUS
Per la cronaca, il mini-gioco mancante è il classico gioco del quindici, dove bisogna ricostruire l'immagine sulla destra. Premendo il pulsante di fuoco insieme alla direzione scelta, si possono far scivolare le tessere al posto dello spazio vuoto.
Ed ecco qui: Modulus è tornato in vita. Come gioco, forse non se ne sentiva il bisogno, ma come tassello mancante di un archivio storico, credo abbia il suo valore.