La Tomba del Navajo è la terza ed ultima parte della trilogia "Il Tesoro di Yumak", un di mini-ciclo all'interno della saga principale di Jack Byteson, il "figlio dei Byte".
E' anche la terza puntata in assoluto incentrata sulle vicende del ventitreenne archelogo partorito dalla mente di Tabacco e dichiaratamente ispirato alla figura di Indiana Jones. Nell'economia di ogni uscita mensile comprendente 3 distinti protagonisti, le sue avventure erano quelle pensate per essere più semplici e perciò destinate ai principianti e utili come introduzione al genere per i neofiti.
Probabilmente si tratta del personaggio più apprezzato dai cultori del genere ed anche il più longevo; difatti le sue gesta si dipaneranno nell'arco di tre distinte collane pubblicate da altrettanti editori tra il 1985 e il 1987 alle quali va aggiunto il primo episodio realizzato esclusivamente in versione disco: I Predatori della Valle dei Re, venduto tramite corrispondenza.
Con questo episodio Jack Byteson giunge al giro di boa della sua vita editoriale con Edisoft. Le sue avventure si interromperanno senza alcun preavviso con il numero 6 di Next Strategy, per proseguire successivamente con Edizioni Hobby (Epic 3000, 1986) e Systems Editoriale (Epyx 3001, 1987).
Nulla è dato sapere sui motivi che hanno portato alla separazione tra Arscom ed Edisoft. Dal numero 7 in poi Next Strategy si presenterà improvvisamente senza fornire alcun tipo di spiegazioni con un nuovo team creativo ma con un editoriale a cura del direttore Massimo Soncini che fa riferimento ad un "evidente salto di qualità", sintomo di qualche insoddisfazione rispetto al lavoro condotto fino a quel momento.
Dall'analisi cronologica delle uscite, d'altra parte, riscontriamo alcuni importanti ritardi. In particolare un notevole salto temporale tra luglio (Next Strategy 4) e Dicembre (Next Strategy 5), mentre tra la quinta e la sesta uscita sono intercorsi due mesi. A pagina 3 del numero 6 della collana verrà pubblicata una inserzione di lavoro alla ricerca di programmatori di adventure originali italiani che non lascia presagire nulla di buono per il prosieguo della collaborazione.
Oltre ai ritardi nelle consegne, a contribuire negativamente sul rapporto fra il team creativo e l'editore potrebbero aver contribuito anche il ripetersi di bug che impedivano la corretta esecuzione di alcune avventure. Jack Byteson: La Stanza di Horus (NS5), ad esempio era afflitto da un problema con il loader che sovrascriveva alcune locazioni di memoria, corrompendo la grafica.
Dust Hanter: Ultimo Atto (NS5) conteneva alcuni richiami (GOTO/GOSUB) a linee inesistenti che causavano addirittura l'interruzione del programma.
Anche La Tomba del Navajo non è esente da alcune problematiche. Un'attenta analisi del codice rivela tra le caratteristiche la presenza di numerose linee vuote e riempite con i due punti, equivalenti al comando REM, evidente vestigia del framework (o modulo) utilizzato. Sebbene ciò non causi alcun danno a parte un trascurabile ritardo nell'esecuzione, si stenta a spiegare il motivo per cui le righe in eccesso non siano state semplicemente cancellate .
Proseguendo nelle investigazioni, alla riga 35004 rinveniamo un inspiegabile ifd$<>"////rere"thenprint" (eccetera). Una parola formata da quattro slash + "rere" non ha alcuna logica e chiaramente il giocatore non la utilizzerà mai. Impartendo l'insensato comando nella locazione iniziale si muore per mano dello Stregone che però non è davvero presente sul luogo del delitto. In questo caso si tratta in maniera piuttosto evidente di un rimasuglio di codice che per fretta o disattenzione non è stato bonificato. Anche questo refuso non inficia la possibilità di completare l'avventura ma testimonia una certa inaccuratezza nello sviluppo.
Il permaloso Stregone risiede invece alla locazione numero 15 e non si sazia mai, risultando letale anche se le sue esigenze vengono soddisfatte, qualora si provasse ad impartire altri comandi quali ad esempio la semplice richiesta di un inventario. In questo frangente si sarebbe forse dovuto apportare qualche correttivo per ripristinare la logica di un enigma ormai risolto.
Il comportamento del Navajo invece sembrerebbe legale; costui, o uno dei suoi sodali, sono impostati per apparire casualmente in diverse locazioni (tutte tranne 2) più volte nel corso dell'adventure anche dopo essere stati uccisi. Non è stato riscontrato nessun problema con l'uscita dal passaggio finale, che dovrebbe essere situato normalmente a nord delle rocce, locazione in cui - per uscire - è necessario applicare un suggerimento fornito altrove nel gioco.
Alle incertezze di programmazione vanno a sommarsi alcune inconsistenze logiche, in particolare la discrepanza tra descrizioni e parser riscontrata anche in altre avventure al punto da diventare quasi un marchio di fabbrica. Visto il ripetersi di tale approccio, adottato in differenti episodi, diventa lecito domandarsi se si trattasse di sviste oppure di una precisa scelta metodologica, scientemente voluta per inceppare i progressi del giocatore e tenerlo impegnato più a lungo. A scapito però, della rottura del patto di fiducia tra sviluppatore e giocatore.
Ad avventura risolta viene preannunciato il capitolo successivo, Il Medaglione di Horus e una "eccezionale novità di gioco" che consisterà nell'introduzione di un breve commento musicale eseguito nella situazioni cruciali dell'avventura. E' possibile che proprio questa novità abbia contribuito ad ostacolare il corretto funzionamento del programma? Non si tratta di una novità in senso assoluto,però , la musica era già stata utilizzata nelle schermate introduttive di alcune precedenti avventure.
Un dettaglio interessante, La Tomba del Navajo è stata ripubblicata sul numero 4 della rivista Epyx 3000, motivando la decisione con una "grande richiesta".
Inopinatamente l'avventura verrà riproposta tale e quale senza nessuna correzione ai problemi citati in precedenza.