Un mondo fantastico con il terreno ricoperto di mattonelle colorate, dischi volanti, faccioni di pietra che se ne vanno al giro (!), robot armati di bazooka, diavoli volanti, mostri dalle più orripilanti e improbabili fattezze... e un eroico uomo volante (non quello della canzone di Masini eh).
Ecco, riassunti un po' alla meglio, gli ingredienti base di una serie stile shoot-'em-up della Sega Enterprises Ltd (per gli amici Sega) che ha contribuito a fare la storia del videogioco (e a fare sbavare il sottoscritto con tanto di rispettivi amici).
Dai che avete capito di cosa sto parlando... certo che è lui: Space Harrier! E' stato uno dei più grandi shoot-em-up 3D degli anni '80! Chi non ricorda il protagonista, l'"ometto" con la tutina rossa aderente ed i capelli biondi. Certo che a pensarci bene mi fa un po' pena: ormai sarà piegato, a furia di dover reggere quel pesantissimo cannone laser, che lo fa pendere pericolosamente da una parte! Anche gli sprite hanno le loro grame, a ben vedere...
Insomma, Space Harrier: un gran titolo... e visto il suo enorme successo (decretato a suon di urli dei video-giocatori), non poteva mancare un seguito. Ed ecco spuntare fuori Space Harrier II, nel 1989. La conversione su C64 di questo titolo è stata effettuata dalla Grandslam, e non più dalla Elite, che si era occupata del primo Space Harrier.
La Grandslam è riuscita a realizzare una conversione, nel complesso, buona. Il suddetto individuo con la tutina rossa si chiama per l'appunto Space Harrier (a voi decidere quale è il nome e quale il cognome, io ho qualche leggero problema a capirlo) e la sua missione consiste nello sconfiggere i nemici che incontra lungo il suo viaggio (ma va?), fino a uccidere l'odioso e cattivissimo Dark Harrier.
Graficamente, il gioco non si presenta male. Lo sprite principale è grande e molto ben definito. Esso è stato ottenuto sovrapponendo più sprite hi-res, coniugando così la varietà del colore con la definizione delle forme (potremmo dire, una grafica ottenuta sovrapponendo più "strati"). Ben realizzata e fluida anche la sua animazione.
Molto grandi e frenetici risultano essere anche i nostri nemici, peraltro ben disegnati. I miei preferiti sono i dischi volanti... hanno un design molto accattivante, con forme tondeggianti e dinamiche. Tutti i nemici sono realizzati con caratteri ridefinibili ed il loro movimento non è perfettamente graduale (si spostano per salti di otto pixel); inoltre si presentano dei piccoli problemi quando si sovrappongono fra di loro, ma vista la grande velocità con la quale si svolge il gioco questi inconvenienti sono di poco conto e difficili da notare (a meno che non abbiate degli occhi bionici alimentati con dell'Energon).
Eccellente anche l'attenzione alla prospettiva: le dimensioni dei nemici variano in funzione della loro distanza rispetto al giocatore in maniera graduale e credibile.
Veniamo ora alla nota dolente: il paesaggio. Al riguardo rimasi un po' "attapirato" quando giocai questo titolo per la prima volta! Analogamente alla conversione del primo Space Harrier della Elite, anche in questa conversione non è presente la scacchiera 3D in movimento, che avrebbe dovuto costituire il pavimento del mondo del gioco.
Questa risulta sostituita da delle barre di colore realizzate con una routine raster, peraltro poco stabile. Tali barre si muovono inoltre ad una velocità eccessiva (forse per mascherare la scarsa stabilità della routine raster); per questo motivo, l'effetto 3D non è reso benissimo.
Tuttavia, spostando il personaggio principale verso l'alto o verso il basso la prospettiva con la quale è rappresentato il "terreno" cambia di conseguenza, per cui l'effetto tridimensionale può essere considerato, nel complesso, discreto. Rimane comunque la delusione per l'assenza di una vera e propria chessboard 3D che, come hanno dimostrato alcuni demo, è realizzabile egregiamente anche nel nostro home Commodore.
Che dire... riempire di mattonelle la superficie del mondo intero è leggermente costoso e laborioso, mentre dei grossi lastroni sono più a buon mercato, come manodopera si risparmia decisamente... Probabilmente, nella conversione C64 il governo del mondo fantastico ha problemi economici o il braccino un po' corto!
Molto belli il title-screen durante il caricamento del gioco e l'ambiente tecnologico che ci viene proposto prima dell'inizio della partita, nel quale è presente uno schermo che ci permette di settare le varie opzioni di gioco. Trovo eccellente il title-screen perché sono vi rappresentati con grandi dimensioni, colore e dettaglio alcuni personaggi caratteristici del gioco. L'ambiente tecnologico si distingue per la ricchezza dei particolari... e sembra veramente fatto di metallo!
Per quanto riguarda la musica, questo titolo risulta molto soddisfacente (un ottimo lavoro di Matt Furniss). La musica introduttiva è molto bella e di atmosfera, e la musica in-game da un senso di meraviglia e magia... con quel pizzico di frenesia che serve in uno sparatutto furioso come questo. Si tratta di una musica di qualità, un vero capolavoro, sia dal punto di vista melodico (è molto orecchiabile), sia per quanto riguarda l'implementazione nel SID. In alternativa alla musica in-game, è possibile scegliere gli effetti sonori, che sono molto accattivanti e mai gommosi.
Tuttavia, personalmente preferisco selezionare la musica in-game. L'azione è frenetica: bisogna sparare senza pietà e nel contempo fare attenzione ai colpi degli altri nemici (che ci tirano dei grossi anelli di pietra, mica chicchi di riso!) e cercare di evitare gli ostacoli (credo sia ovvio a tutti che una capocciata contro una colonna di marmo o di acciaio non sia molto gradevole, specie se lo scontro avviene volando a tutta velocità). In particolare, la trovata degli anelloni di pietra è molto simpatica ed originale, tanto è vero che un mio amico chiamava questo gioco come "quello degli anelli"!
Nonostante l'elevatissima velocità di gioco, le collisioni risultano precise e la giocabilità è buona. I mostri di fine livello sono veramente molto grandi e concepiti in maniera creativa (chi ha mai visto un "tartarugone" volante con tre teste?); questi sono spesso costituiti da più parti, ed è dunque necessario darsi un bel da fare per distruggerli. La varietà dei nemici e la spettacolarità delle azioni altro non fa che incitare il giocatore nel buttarsi in questo gioco e proiettarsi nello spettacolare mondo, pieno di suggestiva magia, che viene rappresentato intorno a noi.
Il controllo del nostro eroico Space Harrier risulta fluido e preciso, anche se spesso riesce difficile evitare gli ostacoli... ma con un po' di allenamento sarà possibile superare indenni (o quasi...) le file interminabili di colonne che ostacolano il nostro volo.
Da rilevare inoltre i tempi di caricamento intermedio incredibilmente ridotti anche nella versione su nastro, il che aumenta ulteriormente la godibilità di questo titolo (e, se avete l'abitudine di farvi un panino fra un caricamento e l'altro, questo gioco gioverà anche alla vostra linea!).
Una curiosità: la classifica riporta all'inizio del gioco delle iniziali (tre lettere) che in apparenza sembrano innocenti. In realtà, mettendo insieme tutti questi gruppi di tre lettere, in ordine, uno dopo l'altro, si ottiene un messaggio ben chiaro e non molto riverente nei confronti della Grandslam! Probabilmente c'erano dei dissapori fra i programmatori e la casa software (suppongo che il programmatore sia stato costretto a fare le ore piccole per colpa di tempi di consegna assurdamente ristretti, di qui il suo discreto "giramento"...).