I Jacksoniani: Allarme a Xart è il primo capitolo, a sua volta suddiviso in tre parti, di una trilogia pubblicata dal Gruppo Editoriale Jackson nel 1987.
I contorni entro i quali la collana è stata sviluppata restano ad oggi ancora avvolti nel mistero e continuano ad essere oggetto di ricerca. E' sicuramente utile perciò effettuare un riepilogo della situazione.
Dobbiamo tornare indietro agli inizi del millennio, quando l'unico esemplare della mini-collana disponibile, in formato T64, era GARMOS (il secondo capitolo, come avremmo scoperto solo molto tempo dopo), ottenuto dagli autori del sito XP64.com (non più attivo) e pubblicato sul defunto sito Progetto Lazzaro. L'adventure in questione era stata inclusa nella sezione "Avventure Varie", descritta tramite una serie di caratteri senza senso utilizzati come riempitivo e difettava di una corretta catalogazione che consentisse di poterla inquadrare tanto dal punto di vista storico quanto da quello editoriale. Questo, dopotutto, era il problema che accomunava pressoché tutte le avventure seriali italiane, inizialmente inserite in una sorta di calderone che forniva poche certezze.
A complicare maggiormente il quadro, di fatto azzerando ogni possibilità di identificare correttamente l'opera, contribuiva il metodo di conservazione del file utilizzato, il distruttivo T64, al posto del conservativo e fedele TAP.
Nel primo caso si tratta sostanzialmente di un estratto della parte finale del programma di gioco, che viene iniettato direttamente nella memoria del C64, mentre il TAP è la copia digitale 1:1 dell'originale e consente perciò di replicare tutti i passaggi di caricamento, di identificare il loader utilizzato mantenendo le schermata grafiche utilizzate durante i caricamenti, i titoli, il prologo testuale e più in generale tutto ciò che consente di preservare effettivamente l'opera. Dando la possibilità di effettuare il processo inverso, cioè da file a cassetta, e caricare il programma su un vero Commodore 64 ottenendo cioè lo stesso prodotto così come uscito dalle edicole.
A gettare le prime luci sulla questione contribuì per primo il lavoro di catalogazione a 360 gradi svolto da Ready64 sul recupero del materiale per Commodore 64 edito in Italia, comprendente cioè anche altri ambiti. Nella fattispecie con le scansioni della rivista Super Commodore contenente un advert grazie al quale per la prima volta apprendevamo come Garmos fosse in realtà il secondo episodio di una collana composta di tre numeri.
Si dovette però attendere fino al 2007 per recuperare la prima adventure di questo ciclo: QUOLZ e preservarla in formato TAP, grazie all'utente di Ready64, giovpres. In seguito all'interesse sollevato da questo recupero e dal conseguente sforzo congiunto della comunità, si riuscì finalmente a ricostruire almeno il sommario delle tre uscite.
Le difficoltà di reperimento del materiale e ricerca delle informazioni sono testimoniate anche dalla ulteriore attesa che seguì a queste scoperte: il digiuno venne finalmente interrotto nel 2014 grazie alla fondamentale partecipazione di OldGamesItalia.net e dell'utente Koji74 che ci fornivano rispettivamente le scansioni della rivista e il dump di questo primo numero.
Grazie al ritrovamento della parte cartacea potevamo quindi apprendere per la prima volta il nome degli autori, Fabio Magini e Stefania Stragiotti, rispettivamente programmatore e grafico, ai quali si aggiungeva Stefania Mantelli, accreditata come musicista. L'opuscolo, composto da appena 14 pagine, proponeva i contenuti standard che potremmo aspettarci da questo tipo di allegati: istruzioni sui comandi, la trama delle avventure e qualche riempitivo: la recensione di Dragon's Lair e le pubblicità di altri prodotti dello stesso editore.
Nulla di più è dato sapere sugli artefici di questa collana, che risultano irreperibili, ma sarebbe interessante raccogliere la loro testimonianza per descrivere la storia completa de I Jacksoniani, dal concepimento alla pubblicazione. In mancanza di una partecipazione diretta siamo costretti a ricorrere ai dati pazientemente e faticosamente raccolti fino a questo momento.
Qui possiamo rivelare per la prima volta in assoluto un dato davvero interessante, ottenuto attraverso l'osservazione, lo studio e la comparazione di decine di listati delle avventure seriali italiane.
Da questo processo apprendiamo che il motore di gioco pensato per lo sviluppo de I Jacksoniani è lo stesso utilizzato nelle Avventure Arscom, per la precisione tra quelle appartenenti al "secondo periodo Arscom", vale a dire da Epic 3000 numero 1 in poi. Rivista alla quale lo stesso Fabio Magini ha partecipato come collaboratore tecnico.
Non è dato sapere quale, ad oggi, quale fosse esattamente il rapporto che legasse Magini e Tabacco né quali furono gli avvenimenti che portarono alla collaborazione.
I Jacksoniani: Allarme a Xart
Le similitudini rispetto alle adventure Arscom non si limitano all'utilizzo del medesimo motore ma si estendono in parte anche al versante prettamente ludico e concettuale. Possiamo infatti ravvisare più d'una aderenza. Gli spostamenti tra le locazioni sono ridotti all'osso e limitano l'esplorazione a pochissime aree alla volta, relegando il processo di avanzamento alla risoluzione degli enigmi. Anche qui l'assenza di sinonimi costringe ad una serrata caccia al verbo. Nei casi più estremi si arriva a rompere il tacito patto tra sviluppatore e risolutore richiedendo l'utilizzo di sostantivi non descritti. Anche qualche dettaglio si ritrova immutato, per esempio al momento della (frequentissima) morte, la scritta: FUORI GIOCO.
I testi e le descrizioni degli ambienti che ritroviamo in Xart, viceversa, sono più estesi e dettagliati.
Sul versante grafico la grafica della Stragiotti risulta gradevole e adeguata nonostante il mancato ricorso all'utilizzo di tecniche di dithering o sfumatura. Lo stile è caratterizzato da una evidente corpulenza di tutti i personaggi rappresentati, umani, alieni e robot. Tutti indistintamente dotati di enormi faccioni e capoccioni.
La presenza del commento sonoro, quasi sempre assente nelle avventure italiane, sottolinea indubbiamente un approccio volto a non tralasciare alcun aspetto e la volontà di realizzare un'opera di livello superiore rispetto alla media nazionale. A scapito di indubbi pregi e di una trama ad ampio respiro, però, il tentativo riesce solo in parte per l'eccesso di ingenuità e forzature riscontrate a livello di composizione degli enigmi.
Considerazioni di merito a parte, il valore storico della pubblicazione resta di primo piano. In quest'ottica speriamo che il tempo possa consegnarci la copia digitale delle ultime due riviste mancanti e l'intervento personale dei protagonisti.
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Per la realizzazione di questa recensione si ringraziano tutti gli attori coinvolti e citati nel testo.
Grazie a Flavioweb per la consulenza tecnica.