Ellak's Tomb è un RPG minimale pubblicato da Argus Press Software nel 1984 sulla collana 64 Tape Computing, più precisamente sul numero 6, speciale natalizio. Inspiegabilmente venne poi ripubblicato senza menzione anche sulla cassetta numero 8.
In quell'anno il panorama delle Software House risultava oltremodo turbolento; tra fallimenti e fusioni, dietro le quinte i cambiamenti si susseguivano incessantemente. Argus Press aveva appena rilevato l'azienda concorrente Quicksilva, lasciandogli però autonomia nello sviluppo di nuovi titoli, trasformandola così in una etichetta dipendente. Situazione che perdurò fino agli ultimi mesi del 1987, allorchè Argus si trasformò definitivamente in Grandslam Enterteinment inglobando sotto un unico marchio entrambe le realtà.
Fu in questo contesto che avvenne la pubblicazione di Ellak's Tomb, titolo appartenente alla sfortunata schiera di giochi dalla paternità ignota. Si apprende infatti con rassegnazione l'assenza di riconoscimenti sia nelle schermate di gioco, sia sulla succinta parte cartacea che lo accompagnava.
64 Tape Computing - pubblicazione mensile composta da un cartoncino stampato ambo i lati più cassetta - presentava ad ogni uscita una compilation di giochi originali, concatenati tra loro a formare una rivista digitale; ciascun game era predisposto per caricare il successivo nello stile della nostrana Next (Edisoft), un metodo oltremodo sconveniente e poco consono al caricamento sequenziale proprio dei nastri. Furono inoltre realizzate versioni localizzate in spagnolo e in norvegese, da editori locali che importavano dall'inghilterra software a basso costo.
Forse anche a cagione della sua evidente modestia, non risulta che Ellak's abbia destato l'interesse della stampa specializzata dell'epoca, che in questo modo non ci ha tramandato alcun parere.
Come accennato, esistono tre versioni del gioco rinvenibili su internet; queste si differenziano non solo per l'idioma ma anche per il metodo di compattazione dei file su disco. La versione inglese comunemente disponibile esaminata nel corso di questa recensione è costituita da un file singolo, a differenza di quella norvegese. La versione madrelingua presenta poi un fastidioso bug; dopo le prime esplorazioni avviene un inghippo nella routine di gestione del suono. Uno dei tre canali del SID comincia inaspettatemente a generare un fastidioso ed ininterrotto rumore.
Che ci sia definitivamente qualcosa di sbagliato nell'esemplare circolante lo si deduce anche dall'assenza della schermata introduttiva contenente il titolo e le informazioni relative al copyright. Essa compare infatti soltanto la seconda volta che comincia l'avventura, ovvero dopo un Game Over. Circostanza che lascia ipotizzare l'uitilzzo del freeze.
Nel 2022 Alex Aris - un utente britannico collaboratore di GTW64 di Frank Gasking - ha operato una notevole opera di preservazione riuscendo a catalogare tutti i 14 numeri della pubblicazione, compreso il rarissimo numero 14, documentando con foto e scansioni il materiale a corredo e digitalizzando i nastri. Purtroppo, probabilmente a causa dello stato non ottimale dei supporti, senza riuscire in alcuni casi ad ottenere una copia valida.
Dal punto di vista tecnico si segnala come Ellak's Tomb sia stato sviluppato in Basic, direttamente listabile in seguito alla semplice pressione del tasto RUN/STOP. L'approccio utilizzato è lo stesso rintracciabile in molte avventure testuali grafiche, anche italiane. Al motore in Basic vengono cioè inserite chiamate, tramite SYS, a routine grafiche e sonore sviluppate in ASM.
Il mezzo però ha un peso relativo mentre risulta decisamente più interessante focalizzarsi sul risultato finale. La velocità di esecuzione del gioco è accettabile, la tipologia del programma (non siamo di fronte ad un gioco arcade) non fa pesare più di tanto la scelta di utilizzare un linguaggio di alto livello, se ciò non dovesse bastare, su emulatore giunge comunque in nostro soccorso la salvifica opportunità di abilitare il Warp Mode.
L'interfaccia di Ellak's Tomb è quella classica, tipica dei cosiddetti dungeon crawler. Lo schermo è diviso in finestre, ognuna delle quali è occupata rispettivamente dalla visuale (in soggettiva), dalle statistiche dei personaggi, dalle direzioni disponibili e dall'inventario. E' un ambiente che si potrebbe definire decisamente intuitivo e conosciuto; i veri problemi cominciano solo una volta che ci si addentra in profondità nell'avventura.
Scopriamo così ben presto che la visuale proposta risulta fuorviante, non riuscendo a trasferire la sensazione di avanzamento nè il rapporto esistente tra i passaggi effettivamente visualizzati a livello grafico (corridoio, angolo a destra, posizione delle porte) e le direzioni disponibili.
Soprattutto risulta clamorosa la scoperta dell'assoluta base casuale del gioco per squalificare Ellak senza possibilità di appello. In Ellak's Tomb non serve dannarsi l'anima per costruire mappe, visitare e scorprire tutti le locazioni esistenti. E' sufficiente al contrario fare qualche passo nel labirinito, entrare nella prima porta a disposizione, poi uscire e rientrare all'infinito. Ad ogni nuovo ingresso troveremo un nuovo nemico e periodicamente, una volta sconfitto, questi ci farà ritrovare uno dei cinque oggetti necessari al completamento del gioco (il Gioiello di Ellak, la Spada di Ellak, lo Spazzolino di Ellak, praticamente tutto il Beauty Case di Ellak).
A volte si riceverà un messaggio che indica come la porta sia chiusa a chiave: anche in tal caso è sufficiente cercare di entrare una seconda, terza volta tentando fino a che la funzione casuale ci sorride e il limite magicamente sparirà. Evitiamo dunque di includere nel nostro party un ladro, optando per un guerriero in più, beneficiando così della sua maggiore resistenza e forza.
Allo stesso modo la totale casualità rende inutile qualsiasi intervento del giocatore umano; il quale si troverà privato di quelle armi, la logica e la tattica, necessarie per sviluppare almeno un minimo di interazione. Il giocatore è dunque relegato al mero ruolo di pigiatore di tasti.
Nell'approcciarsi ad Ellak le pretese ovviamente non erano alte; la speranza era piuttosto quella di trovarsi di fronte ad un RPG agile e contenuto, per divertirsi un pò senza dover affrontare titoli impegnativi come ad esempio Bard's Tale o Ultima III. Non importa quanto basse fossero le nostre aspettative, Ellak riesce ugualmente a deluderle.
Momento Cult: dopo aver affrontato e messo in riga i peggiori rappresentati del Male Assoluto - Vampiri, Zombie, Orchi, Draghi e altre orde di mostri terrificanti - il Boss finale, l'osso più duro di tutti, sarà... Una Scimmia. Circostanza che ci fornisce un ottimo pretesto per calare il sipario su questa disamina.