Quando negli anni '70 il videogioco era ancora sinonimo di Pong, gli angoli dei bar riservati al gioco erano il regno incontrastato dei Flipper, che occupavano il posto d'onore.
Ricordo quando da bambino mio padre mi riforniva di qualche monetina da 50 Lire (proprio 50!), "folle" tributo dovuto a Re Flipper per concederti l'ingresso ad un mondo fatto di luci, suoni e parti meccaniche in movimento. Persino il punteggio era riservato a grossi contatori meccanici che ruotavano all'accumularsi dei punti.
Poi con gli anni '80 il videogioco prese lentamente il sopravvento e i flipper, nonostante nel frattempo si fossero convertiti sempre più all'elettronica, furono costretti ad abdicare. Ma non ci si dimenticò mai di loro, ed i programmatori di giochi sulle macchine a 8 bit presto iniziarono a offrire omaggi a quel mondo, sfornando molti simulatori.
Tra tutti questi 3D Pinball Power, uscito per C64 e C128, non arrivò certo tra i primi (è del 1989, quando la Mastertronic era ormai stata assorbita dalla Virgin), ma fu concepito in modo da essere più realistico possibile.
Infatti, a differenza della maggioranza di questi cloni dei flipper reali, i quali offrivano una visuale non certo realistica del gioco, mostrando in verticale il piano del gioco sullo schermo, il gioco programmato da Stephen Walters mostrava finalmente una prospettiva tridimensionale, con relativa impressione di profondità, irrinunciabile in un flipper vero. Il tentativo di realismo continua anche nella scelta dei tasti (ai lati opposti della tastiera) per comandare le leve, ci si posiziona come al bar, tasto C= per la mano sinistra, tasti cursore per la mano destra, a cui è demandato anche il compito di lanciare la pallina del gioco.
Pallina che, in quanto metallica, al rotolare non è certo silenziosa, e quindi il suo movimento è accompagnato da un rollio che dovrebbe rappresentare lo sfregare metallico prodotto dalla pallina in movimento. Insomma, accorgimenti importanti per tentare di ricreare una certa atmosfera e far dimenticare di essere davanti a uno schermo televisivo.
L'ambiente di gioco è quello classico. I disconi in alto, respingenti laterali e vari punti sensibili da colpire con le palline. Scopo del gioco, manco a dirlo, accumulare più punti possibile. A seconda degli oggetti colpiti, e dalle combinazioni di questi, si possono accumulare bonus (da 100 punti l'uno) che vanno ad incrementare il valore della ruota luminosa centrale. I punti bonus raggiunti verranno incamerati alla fine del turno, ma se si riesce a lanciare la pallina con adeguata forza sulla rampa alla sinistra, così da raggiungere il cosiddetto Bonus Trap, punto dove la pallina si blocca, verranno conteggiati due volte.
Se il lancio in questione viene fatto quando il bonus ha raggiunto la voce Extra Ball, niente bonus aggiuntivo sotto forma di punteggio durante il turno, ma una pallina extra per giocare ancora. Infine, e proprio per il suddetto scopo del gioco, non si può omettere di affermare che è un vero peccato che 3D Pinball Power sia solo per un giocatore. Mancanza imperdonabile il non aver previsto la possibilità di avere più giocatori a partita, ovvero la possibilità di sfide mirate al raggiungimento del record più alto. Avrebbe senza dubbio aggiunto un motivo d'interesse non indifferente al gioco. Adesso però è giunta l'ora di giocarci... ah, attenti a non fare TILT! (tranquilli, non è mica previsto...)