
Siete patiti dei gialli e dei polizieschi? Conoscete a memoria tutti i libri di Agatha Christie e Conan Doyle? Colombo è il vostro telefilm preferito? Avete smascherato voi il vostro fratellino, colpevole di aver rubato la Nutella? Vi piacciono i bei giochi per C64? Se avete risposto sì ad almeno uno dei quesiti proposti continuate a leggere: stiamo parlando di un gioco che vale davvero la pena di riscoprire.
The Detective Game, sviluppato nel 1986 da tale Sam Mantorpe e prodotto dalla Argus Press (la stessa di Peter Shilton's Soccer) rappresenta il tentativo di condensare in un gioco per il nostro amato home-computer tutto il meglio della produzione poliziesca: notevoli sono i riferimenti ai due autori su citati, ed in particolare al racconto di Agatha Christie su alcuni piccoli indiani... ma non voglio rovinarvi la sorpresa.
La storia: il miliardario McFungus è morto in circostanze misteriose. Voi, in qualità di detective della omicidi incaricato di far luce sull'accaduto, vi recate alla villa di proprietà della vittima, radunando al tempo stesso tutti i probabili indiziati per raccogliere le informazioni di rito; sennonchè, un violento temporale vi costringe a passare la notte nella magione, in compagnia di tutti i suoi ospiti. La vostra indagine andrà così avanti tra mille pericoli ed insidie...
Dovendo sviluppare un gioco del genere per C64 la sceltà più ovvia sarebbe stata optare per una avventura testuale; la strada percorsa dallo sviluppatore muove invece in una direzione diversa. Attraverso un sistema ad icone che ricorda in parte lo SCUMM delle avventure della Lucas (Zak e Maniac Mansion) potrete interagire con l'ambiente circostante, personaggi ed oggetti inclusi; il nostro ispettore invece lo potrete muovere lungo l'intera villa utilizzando il joystick. Dopo aver imparato a padroneggiarlo (non ci vorrà molto) questo sistema risulterà davvero efficace. Naturalmente, in un buon racconto giallo due cose non possono assolutamente mancare: dei personaggi tutti possibili assassini e colpi di scena a raffica.
Ebbene, anche in questo caso TDG centra appieno il bersaglio: a partire dal maggiordomo, passando per la cuoca, ilreverendo, il maggiore apparentemente pazzo e lo schizzato professore amico di famiglia, tutti sembrano avere più di qualcosa da nascondere. Aggiungiamoci poi un testamento che prima non si trova, poi si trova ma... ed il piatto è bello e pronto. Il sonoro nel gioco svolge anch'esso un ruolo fondamentale, riuscendo ad immergervi nell'avventura fin da subito. La grafica è buona, anche se i fondali non sono quanto di meglio visto sul Commodore 64.
I vari personaggi sono tutti molto ben caratterizzati e diversificati,anchese per motivi oscuri si è optato per una loro versione super-deformed (con la testa enormeed il corpo minuscolo per intenderci); il risultato è certamente particolare, ma non stonamoltissimo con la generale "seriosità" del gioco. In ultima analisi, questo gioco va assolutamente provato: l'utilizzo massiccio dell'inglesepotrebbe spaventare chi non ha dimestichezza con le lingue, ma si tratta di un inglese quasi"scolastico" e dunque facilmente gestibile con un qualsiasi vocabolario.