Dopo Parallax un altro shooter di qualità per una Ocean che nel 1987, grazie ad
un mix esplosivo tra giochi originali e conversioni (contando quelle della
Imagine), si può tranquillamente considerare come il miglior publisher di quel
anno.
Mutants fa parte di quella categoria di sparacchini che da ragazzino etichettavo
come "strani" di cui lo stesso anno fecero parte anche il grandioso Hunter's
Moon e l'originale Morpheus. Rispetto ai convenzionali shooter (verticali e
orizzontali) questi 3 giochi possiedono un gameplay particolare che almeno al
inizio faticavo a capire e assimilare, essendo abituato al classico e frenetico
blastamento incondizionato.
In Mutants la strategia versa un ruolo importante perchè le 15 tipologie di virus
hanno comportamenti differenti e non basta solo scegliere una delle 3
armi per superare l'area. A proposito di questi virus c'è da fare i complimenti
alla Denton Design per il modo in cui li hanno rappresentati, alcune
rigenerazioni fanno veramente effetto. Di contro un po' di varietà in più sarebbe
stata ben accetta. A livello di gameplay tutto il divertimento sta nel capire
come catturare il componente e sfuggire al virus. Quest'ultimo spesso circonda
la nave o ci sta alle costole costringendoci spesso ad una fuga disperata.
Personalmente avrei sviluppato meglio la sezione della "zona di controllo" dove
si portano i componenti e ci vengono ridate le 3 vite. Alla fine si tratta di un
semplicissimo labirinto che inevitabilmente finisce per annoiare.
Grazie a questa zona di controllo la difficoltà di Mutants diventa abbordabile
visto che i meno bravi possono praticamente visitarlo dopo ogni zona.
Come non citare l'incisiva colonna sonora di Frad Gray che si sposa
perfettamente con l'originalità di Mutants donandogli la particolare atmosfera.
In definitiva non il gioco caldo di Zzap (90%) ma comunque un originale e
particolare shooter che si distingue dalla massa. Voto 88%
Da appassionato del genere fantascientifico, ho sempre apprezzato l'idea originale
di questo titolo. A mio parere - e al contrario di quanto tanti dicono - la colonna
sonora non è eccezionale: è si un Fred Gray con delle buone doti melodiche, ma
manca forse di un po' di bassi e percussioni degne di un Jeroen Tel o di un Chris
Huelsbeck (nota: non c'è "Chip War" nell'archivio dei giochi?!? BLASFEMIA!!!). E poi
insomma, arrivati a certi livelli, proprio facile facile non era...
Il gioco in se è originale, ma non memorabile. Ciò che fa la differenza è la colonna sonora di Fred Gray, uno dei più grandi compositori che si sono esercitati sull'8 bit Commodore. Pochi minuti sulle montagne russe del SID che valgono il prezzo pieno del biglietto.
Un insolito e riuscito approccio al genere sparatutto,con un occhio di riguardo per la tattica ( ci sono tre armi da scegliere,ognuna piu' o meno adatta al tipo di nemico da affrontare ).Non particolarmente lungo o difficile pero' complici anche le stupende musiche di sottofondo decisamente memorabile.Devo pero' fare un appunto all'inerzia della navetta,un po' troppo esagerata.
Il gioco è stato studiato nei minimi dettagli. Ottima la grafica e discreta la giocabilità. La musica la fa da padrone!!Una buona colonna sonora costituisce gran parte della riuscita di un gioco. Provare e ascoltare per credere!
...un commento a caso!
Q*Bert Grandissimo capolavoro. Il gioco preferito dalla mia ragazza!...JL20196
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli