Un sogno, un viaggio nella mente rappresentato simbolicamente da un
labirinto di sessantaquattro stanze entro cui occorre cercare le spade
dei quattro elementi, necessarie per sconfiggere i demoni guardiani
della porta che rappresenta l'uscita e il termine del gioco. Un
interessante e non conosciutissimo adventure dinamico, che impiega
una originale vista prospettica. Il giocatore, con fattezze di cavaliere in
armatura, si muove in un ambientazione surreale veramente originale
fatta di colori sgargianti, dai contrasti coraggiosi e dai motivi geometrici
quasi da optical art. Animali fantastici e robot sono le insidie che
albergano nell'area di gioco, insieme ad oggetti ed ostacoli di varia
natura. Zzap! gli diede uno striminzito 64%, a mio parere immeritato.
L'anno dopo la Virgin pubblica Gates of Dawn Part II, dove il nome
dell'autore, Charles Goodwin, non compare più. Questo seguito in realtà
risulta essere la copia quasi esatta del prequel, da cui si distacca solo
per la differente colorazione delle stanze.
Vado un pò controcorrente rispetto alla media: a me questo gioco è sempre
piaciuto. L'obiettivo è semplice: distruggere le centrali nemiche sparse per
l'isola, sganciando bombe dall'alto. Ma la meccanica di gioco è ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli