Le avventure Arscom, talvolta criticate per la logica degli enigmi, cioè sul piano puramente ludico, non di rado presentavano anche errori tecnici: malfunzionamenti, comportamenti incoerenti e anche veri e propri bug. Questo è vero specialmente nel primo periodo, almeno fino ad Epic 3000 allorchè il primo modulo di sviluppo venne soppiantato da uno nuovo, più solido, che risolse i blocchi e le interruzioni nei programmi.
Un caso emblematico è La Stanza di Horus pubblicato sul numero 5 della rivista Next Strategy. Fu questa un'uscita particolarmente travagliata, avvenuta con ben 5 mesi di ritardo e che presentava al suo interno un altro gioco buggato: Dust Hanter V: Ultimo Atto già approfondito in altra sede.
In considerazione della gravità ed estensione dei bug presenti ne La Stanza di Horus, man mano che si procedeva nelle correzioni si è deciso di realizzare una versione alternativa e distinta, apparentemente quasi del tutto identica all'originale ma in realtà profondamente diversa.
In questo articolo illustreremo i problemi presenti nell'avventura mettendo a paragone la versione originale con la versione restaurata realizzata da TSM per Ready64.
Jack Byteson: La stanza di Hours
- Versione Restaurata -
Le incertezze che funestano La Stanza di Horus cominciano a partire dal titolo. Indicato come "Il Medaglione di Horus - Parte II" nella schermata di gioco, mentre nella rivista ci si riferiva allo stesso come "La Stanza di Horus".
Una discrepanza non cruciale ma che testimonia un certo grado di approssimazione e conferma le difficoltà organizzative affrontate nel numero 5. Considerata questa inesattezza e anche per rendere più visibile la differenza tra la versione Restaurata e l'originale, si è proceduto ad un piccolo intervento cosmetico.
Il buongiorno si vede dal mattino: le schermate corrotte
Il primo problema serio che affligge questa avventura e che ci ha convinti ad intraprendere un'opera di restauro è stata però la presenza di ben due schermate grafiche corrotte. La prima si presenta subito ad avvio del gioco.
La vicenda riprende esattamente dal punto in cui eravamo rimasti al termine de "Il Medaglione di Horus", cioè di fronte al braciere. Qui si può già notare ad occhio, senza bisogno di confronti, come i colori siano sballati e sia presente una predominanza di rosa e alcune celle 8x8 completamente riempite e conseguente eftetto "quadratoni".
In questo caso il recupero delle informazioni mancanti e il ripristino dell'immagine si è rivelato agevole, infatti è bastato prelevare i dati dal numero precedente dove, tra l'altro, la schermata appariva ben due volte. Un riciclo delle immagini piuttosto spinto ma che almeno ha giocato a nostro favore seppure a distanza di 40 anni.
I problemi non riguardano soltanto fattori estetici. La prima locazione, cieca, ha una serie di malfunzionamenti davvero considerevole.
- Utilizzando i comandi cardinali, la scritta "Non puoi andare a..." lampeggia per una frazione di secondo risultando così illeggibile causa il refresh repentino della descrizione.
- Soprattutto, una volta raccolta la lampada che si trova all'interno del braciere, qualsiasi azione diversa da "ACCENDO LAMPADA" comporta la fine del gioco: "POVERO EROE, eccetera". Siamo d'accordo senz'altro: povero eroe!
- E' possibile iniziare la - stucchevole - procedura "ESAMINA PARETE / DISEGNO / GEROGLIFICI" esclusivamente se la botola non è ancora stata trovata.
Veniamo però all'errore che forse più di ogni altro meritava di essere riparato. La seconda schermata recuperata può ragionevolmente dirsi una anteprima assoluta su Commodore 64. Il 90% dell'immagine presente sulla cassetta posta in vendita nel 1985 è mancante!
La schermata dell'Angolo Sud Ovest finalmente visibile per la prima volta in tutto il suo splendore:
Qui grazie al recupero della grafica scopriamo la presenza di una nicchia - non descritta verbalmente - che va esaminata perché contiene indizi utili per la risoluzione dell'avventura, in particolare sulla gestione del medaglione.
L'elenco potrebbe continuare a lungo, infatti sono state circa 40 le correzioni apportate. Vista la mole di errori sarebbe tedioso riportare tutti gli interventi effettuati. Scaricando la versione restaurata de La Stanza di Horus insieme al file di gioco si otterrà anche un file contenente la lista dettagliata degli errori corretti.
A conclusione vale la pena sottolineare anche la rettifica di vari aspetti di carattere generale: il miglioramento dell'input di comando, una formattazione corretta delle descrizioni degli ambienti, correzione di errori di ortografia e della gestione dell'inventario. Aspetti che potrebbero sembrare secondari, ma trattandosi di un gioco basato sul testo è piuttosto sconcertante la mancanza di cura della componente letteraria del gioco.
Alcuni malfunzionamenti presenti nella versione pubblicata nel 1985 sono stati conservati perché strettamente correlati all'architettura del programma per cui siamo limitati a documentarli all'interno del file allegato al gioco. La correzione avrebbe infatti richiesto la riscrittura da zero del programma e questo esulava dal nostro scopo, mirato alla preservazione storica. Povero eroe!