Il gioco è uno shoot'em up, quindi la trama è, più o meno, sempre la solita: un pretesto per distruggere tonnellate di ondate d'attacco aliene e salvare il mondo, cercando, possibilmente, di riportare a casa la pelle.
La storia narra la guerra tra terrestri e H'Siffians. La guerra scoppiò dopo che fu provato che gli H'Siffians erano responsabili di atti di sciacallaggio nella regione spaziale "Delta" (vi dice niente questo nome?).
Il conflitto durò 50 anni, e vide i terrestri vincere. La situazione fra i 2 popoli sembrava essersi normalizzata, l'incidente "Delta" era dimenticato. Ma... qualcuno tramava nell'ombra. Entrambi i popoli erano sul punto di poter manipolare una fonte di energia pressoché inesauribile, e dal potenziale infinito. Il vostro compito è quello di addentrarvi nella zona Delta, tenendo ben presente che gli H'Siffians dispongono di armamenti in gran quantità e, soprattutto, potenti e pericolosi. Dovrete distruggere tutto, e porre fine al conflitto una volta per sempre.
Ora veniamo alle cose serie. Signori, stiamo parlando di quello che è, senza alcun dubbio, il miglior shoot'em up mai visto e giocato sul glorioso Commodore 64. La grafica è sontuosa, semplicemente magnifica. Tutti gli alterati superlativi, comunque, vanno bene. Oggi, forse, molti sorriderebbero di fronte a quel dithering così evidente ma, per l'epoca, l'aspetto grafico del gioco era qualcosa di incredibile, boss di fine livello compresi. A 16 anni di distanza Armalyte è ancora un gioco stupendo.
Fin dalla presentazione si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di memorabile. Gli sprite roteanti dello schermo dei titoli (che seguono uno schema diverso ogni volta che fate ripartire il gioco) danno già un'indicazione importante sul prodigio tecnico con cui avrete a che fare: sono ben più di 8 contemporaneamente sullo schermo, si muovono fluidamente e senza sfarfallio alcuno. I livelli del gioco sono solo 8, ma molto lunghi, le ondate d'attacco sono varie e, in molti casi, velocissime (e pazzescamente fluide, come lo scrolling).
Le capacità del giocatore sono davvero messe a dura prova, perché questo capolavoro presenta un livello di difficoltà elevato. Ciò potrebbe frustrarvi, ma non credo di scrivere un'eresia dicendo che Armalyte è talmente bello da mettere in secondo piano il fatto che sia difficile da "domare". Non è da sottovalutare la navicella aggiuntiva che potrete usare per fare piazza pulita della feccia nemica con maggiore incisività. Rendo altresì noto che è possibile giocare in due contemporaneamente: semplicemente fantastico. Aggiungiamo pure che Armalyte è un capolavoro di design, pieno di raffinatezze grafiche, in grado di affascinare ancora oggi.
Del resto, come per la musica, un bel gioco non ha età. La musica dello schermo dei titoli (di Martin Walker) è d'atmosfera. Durante il gioco non si sente la mancanza di una colonna sonora: sarete troppo concentrati a distruggere le ondate aliene nemiche e ad evitare i loro micidiali attacchi. Gli effetti sonori fanno la loro parte senza invadenza.
A livello di programmazione pura Armalyte è... un miracolo. Nonostante uno schermo sempre pieno di sprites (a parte qualche momento di pausa per prendere fiato e riposare le dita), i rallentamenti sono pressoché inesistenti.
Tecnicamente, il lavoro che ci sta dietro è impressionante. Armalyte spinge le capacità del Commodore 64 verso limiti raggiunti da ben pochi programmatori: Dan Phillips appartiene a questa schiera. Cosa altro aggiungere? Niente. Se potete, giocatelo sull'hardware originale!
Una chicca: lo sapevate che gli ultimi caratteri del font codificano il messaggio "hello hacker"?