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Gauntlet incontra Paradroid in questo sparatutto fantasy dove il protagonista, trasformato in un ranocchio a causa di una pozione magica malriuscita, si ritrova intrappolato in un dungeon popolato da una congrega di stregoni malvagi e dai loro accoliti. Il nostro anfibio incantatore deve girare per i vari livelli del sotterraneo alla ricerca dei maghi; una volta toccati si attiva un sottogioco nel quale bisogna riordinare le lettere della parola "Ranarama". In caso di vittoria lo stregone nemico è sconfitto e lascerà cadere a terra delle rune da raccogliere, le quali possono essere usate per creare vari incantesimi (vite extra, magie offensive più potenti ecc.). Sconfitti tutti i maghi presenti in un livello, le luci del sotterraneo si "spegneranno" come in Paradroid e la caccia proseguirà nei livelli successivi, dove i temibili negromanti e i loro mostri più potenti (si passa da dei deboli nani a degli insidiosi e veloci gargoyle, per non parlare dei costrutti artificiali che vengono creati da dei generatori, in perfetto stile Gauntlet) attendono il nostro eroe... La grafica di Ranarama non è sicuramente il massimo, e cede il passo anche a Paradroid, la cui stilizzazione dava un aspetto molto più piacevole all'occhio; da segnalare anche la totale mancanza di scrolling, optando invece per schermate fisse. Anche il sottogioco si ispira palesemente a quello di Paradroid pur risultando molto meno interessante e a tratti risulta quasi fastidioso per come ferma l'azione forzatamente. Il gioco in se, per fortuna, rimane divertentissimo; le prime partite saranno piuttosto corte ma una volta appreso lo schema di gioco e apprese le magie giuste il livello di sfida risulta limato alla perfezione. Insomma, tanto per fare una domanda retorica, vi piace Paradroid? Bene, allora c'è la seria possibilità che apprezzerete anche Ranarama.