Da quella che fu una serie di culto sui 16-bit, su un guerriero cyber e una spada da riesumare, che
abbinava l’estetica ‘anime’ consolara, alla struttura tipicamente platform esplorativa, disseminata
di tranelli, alla Rick Dangerous, il Commodore 64 riportò pressochè integra, più o meno con ogni
dettaglio, gli inferi tecnologici che la caratterizzarono. Questo, unitamente a un gameplay preciso
e infettivo, marchio di fabbrica. Il tasto più dolente, su 8-bit, è la grafica un po’ blocchettosa e la
location atmosferica ma ripetitiva (questo affliggeva anche l’originale); non male la musica. Dopo il
primo impatto magari non favorevole, a catturarvi di Switchblade sara' la vastità labirintica e la
quantità di bonus disseminati ogni dove, relitti o mattoni da sgretolare per aprire una via o una
stanza con potenziamenti che aumentano arsenale e talenti del guerriero, tra cui rapidità e riarmo
indispensabili per l’esito di uno scontro. Alcune sezioni faranno penare, l’energia calerà
drasticamente dopo un salto nel vuoto o una trappola.., ma padroneggiato il sistema di salto e
combattimento, nonchè un buon tempismo, la strada vi apparirà in discesa.. e non solo perché è in
effetti la direzione del gioco!
...un commento a caso!
One-on-One Mitico! Quanti sfidini con mio fratello Gian.
...cesco
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli