Gioco davvero insolito questo Forbidden Forest, all'epoca fece urlare al miracolo e la stampa specializzata lo ricoprì di onori (Zzap! in primis).
La musica è travolgente, ma la grafica è davvero troppo scarsa. L'ho finito per la curiosità di vedere il finale (che ovviamente delude, come tutte le produzioni dell'epoca), utilizzando vite infinite perchè altrimenti la frustrazione avrebbe preso il sopravvento.
Musiche eccelse, ottima atmosfera, ma troppo difficile, monotono e con una grafica davvero bruttina.
Dopo l'originale era difficile ripetersi. In questo seguito c'è più sostanza rispetto al primo capitolo - per esempio è stata aggiunta tra le altre cose una nuova dimensione che consente all'arciere di muoversi in profondità - ma come ha ammesso lo stesso Norman in un'intervista, non sempre è possibile replicare la magia di un titolo riuscito semplicemente aggiungendo elementi di gioco. Per quanto interessanti o azzeccati possano essere, infatti, di per sè non sono sempre sinonimo di miglioramento.
Beninteso, nonostante la premessa, Beyond resta comunque un ottima esperienza.
Il punto debole di Paul Norman si conferma semmai la grafica. Dopotutto è noto come il suo campo artistico non sia quello dell'immagine, ma quello del suono, ed infatti come al solito si rivela abile creatore di musiche d'atmosfera.
In una visione d'insieme, la grossolanità della grafica tuttavia passa in secondo piano: come nei vecchi film di terrore della Hammer la tensione non viene creata mostrando l'orrore nei minimi dettagli ma evocando un'atmosfera angosciante e ricreando un senso di oppressione e mistero.
Gioco della vecchia scuola, abbastanza difficile ma molto curioso, con strane stanze abitate da tanti oggetti e bizzarre creature. Il titolo è molto punitivo, uno di quei giochi che mette seriamente alla prova la pazienza. Le stanze (aule di una ...