Pixel Proibiti
16 maggio 2010 RobertoNon ho mai fatto mistero di non avere un gran feeling con le riviste.
Quelle di una volta erano decisamente migliori in linea generale, se non altro avevano il loro bel "perchè". Oggi in tempi di neanche-un-minuto-di-non-internet non si può più dire la stessa cosa.
Anche se non ho mai apprezzato l'usanza di tradurre articoli scritti all'estero, tutt'ora in vigore, perchè lo reputo un atto di sudditanza culturale, va comunque riconosciuto che quando si sono consolidati i primi gruppi redazionali ci si è affrancati almeno parzialmente da questa barbarie.
In tempi recenti ci sono stati alcuni esempi di riviste dedicate al retrocomputing che a mio avviso sono state piuttosto deludenti. Non entro nel dettaglio anche perchè l'argomento è stato sviscerato a suo tempo nei forum di mezzo Stivale, ricordo invece una rivista generica sul revival degli anni '80, che sicuramente non conoscete, che si degnò di scopiazzare alla bene e meglio (ma forse sarebbe meglio dire che attinse a piene mani) un mio scritto sgangherato sul mitologico ex-lost-game "Il Paninaro" senza nemmeno lo straccio di una citazione o ringraziamento. Per carità nulla di male, tutti dobbiamo portare a casa un tozzo di pane. Ciò che invece mi ha fatto più sorridere fu che per un certo periodo mi arrivarono da un rappresentante della rivista una serie di cosidetti "Comunicati Stampa" che invece erano "Comunicati Commerciali" belli e buoni. Purtroppo con me il trucchetto di cambiare nome alle cose non attacca e ovviamente non ne pubblicai nemmeno uno. La pubblicità si paga, e se volete pubblicizzare la vostra rivista "googolosa" quanto meno una rivistina omaggio sarebbe stato un gesto signorile, dato che corro spesso il rischio di esaurire la mia scorta di fogli per la lettiera del mio gatto Omen (vedi foto).
Ma ebbi un'altra disavventura diretta con il meraviglioso mondo della carta stampata, forse più antipatica, in cui commisi il malaugurato errore di dare fiducia alle persone sbagliate. Che però si sono ben presto dissolte nel nulla come le loro parole vuote, mentre noi siamo ancora qua a parlare di cose pregne di significati densissimi.
Sossodisfazioni!, verrebbe da dire, parafrasando Maccio Capatonda!
Orbene, tutta questa pappardella infinita per presentare quello che forse rappresenta il punto più basso mai raggiunto da Ready64 in questa meravigliosa cavalcata durata otto anni, ovvero lo Speciale sui Giochi Erotici per Commodore 64 dal titolo Pixel Proibiti!
Orsù, mandate a letto i bambini, e tuffatevi nella lettura (oppure uscite con la morosa se ce l'avete, che forse è meglio).
A margine segnalo, non senza un pizzico di imbarazzo giacchè le domande sono solito farle invece che riceverle, l'intervista fattami dal buon Robert Grechi di Woprbox. C'è anche la mia foto, io sono quello con la faccia sveglia e il nasone.
Per oggi credo sia tutto, potrei parlarvi per ore dei ritocchi grafici al sito, che forse avrete notato, ma voglio risparmiarvi questa ulteriore sofferenza e poi devo andare a cambiare i sassetti ad Omen.
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