L'idea di base non era male. Ma aspettare dei minuti per il rendering del campo per ritrovarsi alla fine dei controlli ingestibili rende questo gioco uno spreco di bytes. Peggio ancora: alcuni campi (solitamente quelli "a onde" con la valle proprio a metà campo) iniziano con il disco che oscilla tra una metà campo e l'altra facendo cambiare in continuazione la metà campo visualizzata, rendendo impossibile l'approccio del disco con il proprio giocatore... inutile dire che quelle partite si concludevano inevitabilmente con uno 0-0. Beh, per lo meno erano le uniche che non perdevo contro la CPU!
...un commento a caso!
Avventure di Jack Byteson, Le: Passaggio in Transilvania
Le atmosfere transilvaniche, tra l'altro già ampiamente saccheggiate dal
genere AT, sembrano aver ispirato particolarmente Arscom, che qui
probabilmente sfodera una delle sue produzioni meglio riuscite. Jack...Roberto
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli