La prima cosa da tenere presente riguardo a Firefly è che questo non è uno di quei
giochi che possono essere affrontati senza prima leggere le istruzioni: anche se a
prima vista sembrerebbe il solito shoot 'em up a scorrimento multidirezionale, le
sue dinamiche sono leggermente più complesse della media, e se non avete ben
chiaro cosa dovete fare non supererete neanche il primo livello. Per coloro che
dedicheranno qualche minuto all'apprendimento del gioco, Firefly si rivelerà un
titolo sorprendente che regalerà non poche emozioni. Dal punto di vista tecnico si
rasenta l'eccellenza: ottima grafica, musiche memorabili, effetti sonori straordinari
e tanti tocchi di classe (perfino la schermata dove inserite il vostro nome per la
tabella dei record è all'avanguardia). Firefly trabocca di personalità e dettagli
surreali, ed è un titolo originale sotto ogni punto di vista, dal peculiare sistema di
armi al modo in cui si progredisce attraverso i vari settori (a questo proposito
sono disponibili 24 mappe presentate in ordine casuale, ognuna col suo tema e il
suo set di alieni). Purtroppo, mano a mano che ci si addentra nel territorio nemico,
la difficoltà cresce in modo esagerato, e i danni subiti sottraggono sempre più
energia, inoltre in alcuni frangenti la fortuna risulta più determinante dell'abilità
(come quando ci si accinge a disattivare un nodo energetico o si tenta di usare il
teletrasporto). Aggiungiamo a tutto questo la mancanza di vite aggiuntive, ed è
chiaro come Firefly non perdoni proprio nulla al giocatore, tuttavia esistono vari
longplay su YouTube, per cui l'impresa di portarlo a termine, per quanto ardua,
non è impossibile (anche se il finale è piuttosto deludente). Nonostante l'elevata
difficoltà, nei primi livelli Firefly è un gioco davvero molto piacevole, vario ed
entusiasmante. Se solo fosse stata data meno enfasi alla fortuna, questo sarebbe
stato uno dei classici immortali del C64.
...un commento a caso!
Dylan Dog: Le Notti Della Luna Piena NOOOOOOOOO c'era anche il gioco di dylan dog sul c64??? e me lo sono perso??? meno male che c'è vice!...peppe
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli