Alle volte, troppa carne sul fuoco ti porta alla fine a bruciare tutto! Questo gioco della Systems ha il, non da sottovalutare, pregio di essere tra i migliori lavori realizzati per la casa editrice. Peccato che per nascondere un shoot’em up a scorrimento verticale mediocre, dai livelli grafici simili ad un titolo SEUCK, mette subito il giocatore di fronte ad un menù opzioni complesso, dispersivo, che sembra preludere a chissà quale esperienza ludica, ma in realtà atta a prolungare l’attesa prima del gioco vero e proprio, si potrebbe dire che hanno preso alla lettera le parole del filosofo tedesco Lessing che disse “l’attesa del piacere è essa stessa piacere”. Andiamo con ordine. Inizialmente abbiamo un bel gruzzoletto e lo dobbiamo spendere, così come se fossimo navigati mercenari degli spazi e nessuno ci dice cosa ci conviene prendere… ve lo dico io! Carburante, munizioni, missili, scudi! Se ve li scordate o peggio non li caricate nel vascello premendo FIRE e il tasto SU nell’icona corrispondente vedrete la vostra bella astronave che esplode senza capire il motivo! Andava messo un blocco o un alert per non farci perdere questo tempo. Dopo l’ovvio, dobbiamo pensare alla livrea del nostro bolide, al tipo di armi, droni, scudi insomma a ciò che ci piace sempre con un occhio al portafoglio. Scelta la nostra destinazione da depredare, vedremo una schermata con tutto quello che abbiamo e che appunto va selezionato o è morte certa. Caricare 100 proiettili significherà che dopo neanche un quarto di partita saremo senza fuoco principale e questo non è da sottovalutare in quanto i nemici volanti sono numerosi e anche resistenti per una non precisa gestione delle collisioni. Utili, perché c’è qui il vostro ‘Phobos’ mercante coscienzioso, i missili aria terra (sempre con il loro contatore differenziato di missili) per eliminare le torrette di terra. Finalmente giochiamo. Dobbiamo passare indenni tutta la mappa e verremo ricompensati in base alla percentuale di distruzione e con quella ricompensa comprare altra roba e rifornirci di munizioni. Come giocabilità ci siamo, strappa più di una partita e se domato il sistema di upgrade del negozio ci permette una personalizzazione ampia della nostra astronave. Ma resta un titolo dai colori sbiaditi.
...un commento a caso!
Anti-Sub
Nel commento precedente mi interrogavo sulle origini di questa traduzione. Il
file è presente in rete da tempo immemore, fin dagli albori di internet, non
costituisce nulla di particolarmente interessante o ...Roberto
Imagine: the name of the game. Con questo fighissimo slogan la compagnia si
pubblicizzava a tutta pagina sulle varie riviste a inizio anni 80. Locandine dei
giochi curate e coinvolgenti, programmatori strapagati che giravano con le ... leggi »Andy/AEG
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli