Copertina di Kenneth Johnson: Tin Star ScreenshotKenneth Johnson: Tin Star
Kenneth Johnson: Tin Star 
Viking numero 5

Là dove comincia il West, dove le Grandi Pianure si
stendono fra il corso del Mississippi-Missouri e le
Montagne Rocciose, la stella di latta è il simbolo
stesso della legge, e gli uomini che la portano
sfidano ogni giorno la violenza e l'astuzia di
fuorilegge senza passato e senza futuro.

Kenneth Johnson era uno di questi "marshal": la
violenza di un gruppo di criminali gli aveva quasi
portato via. in passato, la moglie e la figlia, che
aveva potuto salvare solo grazie ad una buona dose di
fegato ed alla sua intelligenza.

Fu in seguito a quell'episodio della sua vita che
Kenneth decise di mettere al servizio della legge le
sue doti, e diventò sceriffo di Tucson.

Per qualche anno la sua vita trascorse tranquilla, e
le sue mansioni di sceriffo si limitarono a brevi
missioni e alle poche occasioni in cui scortava dei
fuorilegge fino alle prigioni di Stato: una vita di
routine, che tuttavia egli apprezzava se non altro
perché era indice di rispetto delle leggi.

Ma un giorno la tranquillità di Tucson fu rotta
dall'arrivo di un gruppo di pericolosi fuorilegge le
cui facce decoravano da tempo le pareti di numerosi
uffici dell'Unione: la Banca era il loro obiettivo, e
l'assenza di Kenneth, partito per una missione
ufficiale a El Paso, fu il loro asso nella manica.
Arrivarono sparando e gridando, seminando ovunque
morte e paura e portando via tutti i risparmi della
gente di Tucson.

Quando lo sceriffo, a tarda notte, ritornò dalla sua
missione. Trovò la città in subbuglio: squadre di
vigilantes erano state inviate sulle tracce dei
fuorilegge, ma senza alcun risultato positivo. Alcuni
cittadini erano caduti sotto i colpi dei banditi e i
loro amici non avevano neanche avuto la possibilità
di riportare in città i cadaveri.

Inoltre il deserto costituiva un ostacolo micidiale e
col calare della notte diventava impossibile ritrovare
le tracce dei banditi. Ma Kenneth era disposto a tutto
pur di far trionfare la giustizia: il denaro che essi
avevano portato via era fatto di anni di sacrifici per
tutti i suoi concittadini, e i nomi delle persone
innocenti cadute sotto il fuoco dei fuorilegge
bruciavano nel suo cuore come una ferita mortale.

Sello' il suo cavallo e, dopo aver preso con sé
acqua, viveri e munizioni, si lanciò nella notte
all'inseguimento dei fuorilegge. Aveva appena
raggiunto il canyon e stava per inoltrarsi nel
deserto, quando all'improvviso un secco colpo di
fucile riecheggiò fra le pareti di roccia. e nella
debole luce lunare si vide circondato da otto uomini
armati. Sarebbe stato sciocco reagire in una
situazione del genere, cosi si lasciò catturare
aspettando il momento propizio per cogliere di
sorpresa i banditi. Ma il momento propizio non
arrivò, perché un nono uomo, sbucato da dietro le
rocce nel momento stesso in cui egli scendeva da
cavallo, lo colpì alle spalle mettendolo fuori
combattimento. Quando si risvegliò il sole era già
alto, e dentro di lui era cresciuto l'odo e la
disperazione: il suo cavallo era a poche decine di
metri da lui, ma non poteva raggiungerlo, perché i
banditi lo avevano legato mani e piedi. Un uomo
qualunque avrebbe finito col morire lentamente di sete
sotto il torrido sole estivo, oppure la sua agonia
sarebbe stata pietosamente interrotta dal morso di un
serpente o di uno scorpione...ma Kenneth Johnson non
era un uomo qualunque, e presto lo avrebbe
dimostrato!

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Roberto - Ready64.org
Aprile 2024

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