Rags to Riches è un arcade strategico-manageriale con elementi di simulazione... beh, in effetti la parte arcade è meno importante di quanto si potrebbe pensare a prima vista ed è difficile definire inequivocabilmente il genere d'appartenenza di questo titolo.
Impersonate un signore che, caduto in disgrazia economica, deve risollevarsi dalla propria condizione che sembrerebbe segnata ormai per sempre. Ad inizio gioco ci si trova in mezzo alla strada; nella parte bassa dello schermo alcuni indicatori mostrano il vostro stato alimentare, che peggiora col trascorrere del tempo.
Quest'ultima variabile è scandita, oltre che dall'orologio, dall'alternarsi del giorno e della notte. Durante la notte il livello di sazietà cala molto più rapidamente, tanto che diventa pressochè obbligata la permanenza in un locale accogliente (in città ce ne sono di diversi tipi con tariffe a seconda del quartiere in cui sono ubicati).
Dunque il primo obiettivo appare chiaro fin dall'inizio: sopravvivere. Per procurarsi da mangiare o da bere (bevande analcoliche o acqua non sono nemmeno contemplate...) basta entrare in uno dei tanti esercizi presenti lungo la strada che vanno dalla mensa per poveri, gratuita, al ristorante di lusso.
I soldi li potete tranquillamente (!) raccattare dalla strada, come se foste la pallina "boccata" di Pac-Man, dove potete trovare monete da un centesimo (buttali via!), vuoti di bottiglia convertibili in denaro presso i supermercati abilitati o, con un pò di fortuna, veri e propri verdoni da 1 dollaro.
Tutto facile dunque? Assolutamente no.
Tanto per cominciare, guardatevi allo specchio, siete uno schifo, con quel cappello a tuba stile Abramo Lincoln e quella barbaccia oscena, il primo sbirro di passaggio può sbattervi dentro in un attimo; il che non sarebbe nemmeno male dato che in galera bene o male si mangia e si può trascorrere la notte senza dover vagabondare al freddo di una strada.
In effetti nel quartiere povero, dove è ubicato il carcere e dove iniziate la vostra avventura, la vita costa poco e non è difficile tirare avanti. Il vostro nemico principale non sono le guardie, ma i ladri, pronti a vuotarvi le tasche da tutte le banconote da un dollaro che avete (le bottiglie e i centesimi no, per quelli non si sprecano); ma tutto sommato basta tenere con se' gli spiccioli e le bottiglie possibili (c'è infatti un tetto rispettivamente di 9 e di 5) e qualche posto in cui mangiare e dormire si trova.
A questo punto potreste accontentarvi di vivere da clochard, accattando monete ed ossi (quelli li potete dare al cane ricevendo in cambio vuoti di bottiglia) se non fosse per il vostro senso di dignità, o meglio per la vostra cocciuta ambizione di diventare milionari (da questa forse si deve l'ostentazione dell'osceno cappello a tuba, simbolo dei ricchi inglesi della Rivoluzione Industriale), d'altronde obiettivo dichiarato di Rags to Riches.
Dopo esservi impratichiti con la vita di strada e con le sue insidie e dopo avere memorizzato la sequenza dei negozi presenti nel quartiere malfamato, vi verrà spontaneamente la curiosità di esplorare il mondo acquistando un biglietto della metropolitana. Vi sono tre destinazioni possibili, oltre al quartiere povero dove già siete.
Ogni destinazione corrisponde ad un quartiere diverso, con le sue caratteristiche e peculiarità, che dovrete faticosamente scoprire esplorandolo. Ad esempio, scoprirete che per ottenere una fonte più sicura e più sostanziosa di guadagno, oltre all'accattonaggio, potrete trovare un impiego da qualche parte. I quartieri più ricchi offrono impieghi sempre più remunerativi ma sono anche molto più ardui da abitare, dato che gli alberghi ed i ristoranti hanno prezzi da infarto.
Uno degli aspetti più attraenti di questo gioco è la sua gradualità: non avete un tempo limite entro cui agire, basta procurasi di che campare e il resto viene da sè, ma bisogna ingegnarsi non poco se si vuole raggiungere un nuovo status sociale; Rags to Riches non è diviso in livelli come quasi tutti gli arcade, nel senso che non è che una volta raggiunto uno scopo (trovare un nuovo lavoro ad esempio) il nuovo status è garantito per sempre, al contrario dovrete adoperarvi per conseguire un regime di vita ancora migliore con il rischio, però, di peggiorare la situazione ricadendo nella miseria più nera, come all'inizio.
Particolarmente difficile sarà ricordarsi tutti gli orari dei potenziali luoghi di lavoro; in effetti Rags to Riches non lesina certo per quanto riguarda la sua difficoltà, forse è per questo che i programmatori hanno lasciato l'opera in qualche maniera incompiuta.
Mi spiego meglio: la mia sensazione è netta, e suffragata anche dal fatto che se raggiungete il fatidico milione di dollari non compare alcuna schermata di congratulazioni nè il gioco s'interrompe; semplicemente, il vostro patrimonio si azzera e apparentemente dovreste ricominciare da capo (quando mi è successo ho rischiato il collasso cardio-circolatorio).
Parlare di opera incompiuta in senso stretto non sarebbe giusto, anche perché in ogni caso per raggiungere il fatidico 1.000.000 c'è da sudare parecchio e dovrete mettere in preventivo una permanenza piuttosto prolungata davanti al computer. Tuttavia, soprattutto se esaminato attraverso le lenti distorsive dell'emulazione (dato che potete concludere il gioco senza difficoltà ed in breve tempo), Rags to Riches lascia ancora qualche appetito non soddisfatto.
Ad esempio: dato che in città ci sono anche una pompa di benzina ed un garage a ore, era possibile fare in modo che ad un certo punto si potesse acquistare un mezzo di locomozione? Sarebbe stato utile anche come protezione dal ladro o almeno dall'esattore fiscale.
Oppure sarebbe stato interessante avere la possibilità di sedurre quella bella signorina che ci sfiora nel passare mentre raccogliamo l'ennesimo, maledettissimo, vuoto di bottiglia da terra. Il gioco avrebbe goduto di una ulteriore variante, fregiandosi di quel tocco romantico che non guasta mai.
Sicuramente questa mia sensazione è dovuta all'abitudine di avere a che fare con gli attuali elaboratissimi giochi per PC ma dato che Rags to Riches continua ad avere un suo fascino ancora oggi, ho voluto manifestare anche pensieri che la mia fantasia ha voluto aggiungere all'effettiva esperienza rivissuta con questo gioco.
Bene, se ho scritto questa recensione è perché comunque il giudizio globale del gioco è molto buono e merita considerazione, inoltre perché, in fondo, sono io stesso un barbone...