Questo me l'ero perso. Sono d'accordo con Eregil: il gioco é originale (per l'epoca)
e simpatico. A mio avviso avrebbe dalla sua anche la componente della longevità,
se non fosse penalizzato da una difficoltà eccessiva, caratterizzata innanzitutto
dall'impossibilità di ottenere pedoni (vite) bonus, in quanto è troppo facile cadere
sulle caselle rosse o farsi mangiare da un pezzo della scacchiera. Cinque pedoni
iniziali sono troppo pochi. Uno dei pezzi più micidiali è l'alfiere, che compare già
dal secondo livello: nel giro di un secondo può annientarti buona parte dei pedoni.
Alla fine del sesto livello (il più complesso, dove non c'è alcun pezzo, ma solo
caselle rosse, verdi, bianche e grigie che lampeggiano in modalità casuale), il
gioco ricomincia da capo, raddoppiando alcuni pezzi nemici (il cavallo, l' alfiere,
la torre) e mantenendone altri singoli (re e regina), ma con un aumento
dell'attività bombarola da parte del pubblico. Tutto questo, come dicevo prima,
senza che ci sia la possibilità di vincere pedoni.
Mi sento di premiare questo gioco per la simpatia e l'originalità dell'idea alla sua base, nonostante queste superino di gran lunga la giocabilità e longevità del gioco stesso. Impersonate uno scacchista che (forse frustrato dalla sua incapacità di battere il C64 o qualche suo amico più bravo di lui) gli scacchi se li sogna di notte, ma in modo del tutto particolare. Abbigliato di pigiamino celeste da antologia, nel suo sogno deve attraversare più volte la scacchiera da una parte all'altra, schivando bombe lanciate contro di lui, evitando che i vari pezzi (cavallo, alfiere, torre, re e regina) lo "mangino" ed evitando altresì di passare sulle caselle rosse, che compaiono in modalità differenti, secondo il pezzo presente sulla scacchiera. Il numero di viaggi corrisponde al numero di pedoni in possesso dello scacchista (visibili in basso a sinistra sullo schermo), e ogni attraversamento riuscito dal basso verso l'alto dello schermo consente di conservare un pedone per il livello successivo, tenendo conto della necessità di tornare indietro ogni volta per ritentare e conservare il pedone successivo. Il grande scacchista del '700 François-André Danican Philidor affermava che "i pedoni sono l'anima degli scacchi". In questo caso, rappresentano le vite del nostro personaggio, quindi in effetti si potrebbe congetturare che questi abbia fatto proprio il motto di Philidor.
...un commento a caso!
Tombola Parlante Quanta sorpresa e stupore sentire quel commodore dire dei numeri in italiano. Per un bambino era come essere andato sulla luna... "Papà... il computer sta parlando!!!!!!"...Hysteria
Uno dei miei primissimi giochi, con tanto di
paddles per controllare meglio il tutto! Grafica e
sonoro semplicissimi ma tanto divertimento! leggi »Re Tucano
Ottimo articolo… solo una nota all’Autore dell’articolo… tra i programmatori
bolognesi “pionieri” c’ero anche io: Andrea Paselli!
Con Luca Zarri e Marco Corazza ho realizzato Chuck Rock, Over The Net,
Mystere, Halley Adventure… ...Andrea Paselli