Wizkid ha ragione su tante cose (sui monitor, sul fatto che l'Amiga desse videoludicamente le pizze al PC fino al '91-'92), però...
"La vera diffusione dei PC comincio` tra il 95 e il 96 e la causa e` solo una: l'avvento di Internet." Ehm... Veramente, a livello di vendite, PC e compatibili dominano da metà anni 80. Già nell'86 più della metà dei computer venduti nel mondo erano PC (griffati e non). Da Ars Technica, relativamente al periodo '87-'90: "But the real winner of this era was the IBM PC platform. Sales kept increasing, and by 1990 PCs and clone sales had more than tripled to over 16 million a year, leaving all of its competitors behind. The platform went from a 55 market share in 1986 to an 84% share in 1990. The Macintosh stabilized at about 6% market share and the Amiga and Atari ST at around 3% each".
L'Amiga non è stato un fallimento (oddio, forse in Nord America, come ricorda Wikipedia, sì), ma nemmeno un successo così eclatante (se lo fosse stato immagino che la Commodore sarebbe riuscita a incassare meglio un po' di flop inanellati). Venendo dopo il C64, che quindi aveva gettato le basi e fatto conoscere il marchio Commodore, e arrivando in un mercato più sviluppato e affamato di tecnologia e nuovi computer, avrebbe dovuto secondo logica e aspettative vendere di più, non molto di meno.
Ci facciamo probabilmente condizionare dai nostri ricordi e dalla nostra visuale forse troppo "belpaesecentrica": i nostri amici e conoscenti avevano l'Amiga (che obiettivamente per un certo periodo era un'ottima soluzione, senz'altro quella col miglior rapporto qualità/prezzo, per giocare alla maggior parte dei generi), TGM era dedicata prevalentemente al 16-bit Commodore (ma quello delle riviste non mi sembra un gran criterio: Zzap! italiano pubblicava una recensione per Spectrum ogni cinquanta per C64, ma non c'era una sproporzione così bulgara per quanto riguarda la diffusione dei due sistemi in Italia). Quindi ci sembra(va) che l'impatto del 16-bit Commodore, soprattutto a livello mondiale, fosse stato molto superiore a quello che realmente fu.
Sei milioni di pezzi totali, in quel periodo storico, non sono poi così tanti, si parla di meno di un milione di esemplari piazzati all'anno nel mondo: cifre che impallidiscono non solo di fronte a quelle dei PC (si arrivarono a venderne nel solo '94 - quindi in era pre-diffusione di internet - addirittura trentasette milioni!), ma anche paragonate a quelle delle console che bene o male circolavano nell'arco di tempo menzionato (SNES cinquanta milioni in totale, Megadrive quaranta, NES sessanta, Master System tredici... Ok, non erano computer, ma pur sempre piattaforme di gioco, quindi in parte entravano in concorrenza per accaparrarsi fette di videogiocatori, dei loro soldi e del loro tempo).