Io la penso diversamente, la divisione chirurgica "mondo fatato dell'immaginazione nel quale rifugiarsi/realtà brutta e malvagia" mi sembra eccessiva, in generale.
La nostra è stata una scelta tematica e come tale andrebbe rispettata. Questo è un sito sul Commodore 64, il chè non vuol dire che viviamo nel paese delle favole, ma che non intendiamo perdere di vista il tema principale.
Se volessimo parlare dei problemi giudiziari di Pompili (cose grosse, gente, mica bruscolini) dovremmo farlo per bene, dedicandogli il giusto spazio, e non ritengo questa essere la sede più adatta.
Purtroppo, che tu lo faccia volontariamente o meno, ci stai implicitamente accusando di piaggeria nei confronti del SOMMO Andrea Pompili che in quanto VATE della programmazione italiana sarebbe al di sopra del concetto del bene o del male e quindi da venerare a prescindere. Eccetera, eccetera.
Se avessimo fatto la domandina, tanto per lavarci la coscienza, il tutto si sarebbe risolto con una frasetta di circostanza. Oppure ci sarebbe stata effettivamente una risposta articolata che però avrebbe inevitabilmente allargato la questione, costringendoci a fare domande su domande, perchè in caso contrario qualcun'altro si sarebbe fatto avanti accusandoci di non essere stati abbastanza ficcanti.
Alla fine non sarebbe stata più un'intervista incentrata sul Commodore 64 ma avrebbe parlato d'altro. Per questa ragione io ribadisco che le vicende giudiziarie di Pompili sono materia a parte. Non dico che siano tabù, ripeto, dico solo che una materia così vasta non si può liquidare in poche parole all'interno di un'approfondimento relativo a materie storiche.
Oltretutto, che validità avrebbe avuto, realmente, una domanda su tale scottante materia? Avrebbe dimostrato che abbiamo le palle?
Né io né Raffox abbiamo studiato le carte legali, né saremmo in grado di fare obiezioni alle risposte di Pompili. Che avrebbe quindi potuto dire tutto quello che vuole, in ogni caso, trasformando il nostro spazio in un pulpito dal quale difendersi senza contraddittorio.
Per farla breve: lasciamo stare il discorso "il mondo delle favole", vi supplico. Cose del genere riservatele a Studio Aperto o Emilio Fede.
L'esempio di Kevin Toms non calza molto, le domande cui non ha risposto erano comunque inerenti alla sua attività principale di programmatore di videogiochi.
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@Saver: grazie per l'arringa difensiva ma credo che sia proprio questa visione
ad esporci a critiche mosse come quelle da ABS e a dare loro più sostanza.
Non c'è nulla di magico nè di nostalgico in quello che facciamo. O, almeno, non sono quelli gli obiettivi principali che ci prefiggiamo, anche se sono cosciente del fatto che esistano diversi livelli di fruizione, tutti peraltro ugualmente leciti.
Al contrario da parte nostra c'è la volontà di documentare - in maniera comunque leggera e divertente - un epoca storica attraverso una serie di testimonianze.
Credo che sia un peccato svilire il tutto, riconducendolo sempre ed immancabilmente a mera "nostalgia".