Ottimo anche questo punto di vista
Io direi sensazionale nella sua profonda analisi, tanto che, dopo aver riflettuto sui giochi che mi hanno sempre lasciato confuso (anche se divertito), penso proprio che la farò mia.
Invero l'argomento del thread mi sta gettando un attimo nello sconforto.
Se sto a guardare l'attuale panorama videoludico trovo ben poco che mi sappia regalare le emozioni e la longevità di un tempo. Potrei contare giochi originali o 'malati' più recenti su due mani, penso a Final Fantasy 7, Morrowind, Unreal Tournament (per non parlare sempre di gdr/avventure), in grado di resistere alla prova degli anni e verso i quali ho bei ricordi molto simili a quelli di quand'ero ragazzino.
Credo sia la dimostrazione che se qualcuno sa 'osare' l'orgasmo artistico è dietro l'angolo, indipendente dal business.
A ben vedere il business (altra argomentazione che mi ha trovato assai allineato) si costruisce su ciò che ha avuto successo.
Voglio dire che una società non investe capitali su un'idea carlona. Doom, ad esempio, è stato un'ideona e sopra ci han ricamato di tutto, tanto che oggi rappresenta un cliché. L'RPG 'aperto' stile Elder Scrolls (serie che secondo me ha veramente introdotto qualcosa di nuovo) ha spianato la strada a molti MMPORG.
Poi però sappiamo che alla lunga i generi diventano 'obsoleti', non perché invecchiano in sé ma che si raggiunge la saturazione.
Sul Commodore il genere che andava per la maggiore era lo shoot'em up, ne uscivano ogni giorno di diversi dalle qualità altalenanti. Talvolta ci scappava il capolavoro (Armalyte, per fare un esempio) altre delle porcate inaudite, senza contare i famigerati trend sportivi.
E' chiaro che essendo i primi programmatori davvero malati e affamati di sfogo artistico erano capaci di cose assurde, che vista la situazione di allora erano anche in grado di spiccare tra le masse (oggi sarebbe davvero difficile, perché il mercato - che senso mi fa chiamarlo così - non prende tutto ma solo ciò che stando agli standard del momento possa far fruttare qualcosa).
Un'idea come quella di Ghostbusters, per quanto valida, oggi non verrebbe presa granché in considerazione (sempre IMHO) a meno che non sfrutti la licenza delle Cronache di Narnia e includendo il multiplayer wi-fi, un Inside Outing sarebbe un "Resident Evil 5 Parabis" e così via.
Poi che ci considerino degli imbecilli lo sapevo già senza vedere Cold Fear: mi basta vedere l'ennesimo FIFA o i recenti giochi di corse di Crammond (una vittima se me lo permettete) che a momenti la macchina te la guida direttamente il computer.
Non so voi, ma a parte l'emulazione del C64 a me consola che esista la Nintendo, qualcosa di originale almeno loro ancora la fanno. Per ora.
Concludo il mio intervento scusandomi per l'off topic e ribadendo che la magia e la follia di un tempo oggi sono difficilmente replicabili. Non erano solo i programmatori dei pionieri, lo eravamo anche noi. Non eravamo di bocca buona come spesso ci capita di pensare, semplicemente era un mondo nuovo e incontaminato: l'emozione di provare per primi qualcosa di nuovo sposata con le velleità artistiche di un Fasoulas o un Crane creava una miscela migliore di qualsiasi rotolo di cannabis. Se metto mio fratello davanti a Impossibile Mission mi prende per pazzo, ma per me è ancora uno dei giochi più belli di sempre.
Anzi, adesso torno a farci una partita visto che non c'è tanto lavoro...