Ciao a tutti! nonostante mie pochi neuroni attivi, sono riuscito a recuperare user (grazie a Rob) e pw e quindi eccomi qui! Allora, rispondo a un po' di cose che ho letto nelle varie risposte del forum.
Francesco Carlà è stato invitato alla reunion, sia da me, che dall'Archivio, che da Robert 'wopr', ma in quei giorni era all'estero. E comunque ritiene di non dover intervenire in materia (sulla storia di Simulmondo nell'ultimo anno non è stato scritto/detto poco! anche da parte del sottoscritto), l'argomento videogiochi non gli interessa più, si occupa di tutt'altro.
Specifico una cosa inoltre per i miei vecchi giochi: quando Francesco li vide, e per esempio Ruba & Fuggi (il giochillo arcade del ladro) l'ha visto dopo un po' che ci conoscevamo, non li confrontò subito con Cauldron II, cioè non fu così brutale (ne sarei obiettivamente morto...). Però a un certo punto, mi fece un esempio pratico di quello che era l'obiettivo al quale dovevamo puntare se davvero volevamo farla, la Simulmondo.
La parabola discendente dell'edicola: beh, dai primi giochi erano passati tre anni, una vita per un'azienda così giovane e una squadra così giovane. Il fine è sempre quello di fare utili, certamente, ma c'era una 'mission'. L'approdo all'edicola fu risolutivo, anche se poi generò il patatrac. L'allora distributore, CTO, era diventato assolutamente inaffidabile. La vendita di un videogioco nel solo negozio non faceva tornare più i conti (avete valutato che anche Idea e Genias smisero l'attività produttiva videoludica), l'edicola e le licenze fumettistiche furono un'idea geniale. Ed è vero che non erano paragonabili a videgiochi 'veri', ma erano pensati per un bacino di utenza ben più largo dei 2-3000 che acquistavano videogiochi in negozio per computer. I giochi edicola infatti vendevano dieci volte tanto. Poi, velo pietoso sulla produzione da poco più dei primi numeri in poi, come sapete.
L'essere aldifuori della realtà di Francesco: concordo pienamente, ma aggiungo che è stato uno degli insegnamenti più grossi che ho ricevuto da lui. Volente o nolente, devo a lui, in qualche modo, se sono arrivato a concepire di realizzare videogiochi per la nicchia (vg educativi e simulatori per amministrazioni pubbliche e istituzioni) in cui opero, e che ci consente di farli ancora, i videogiochi, di camparci dignitosamente e di fare qualcosa che ci possa arricchire. Vi assicuro che fare le riunioni ideative con Carlà, proprio per la sua visione fuori dalla realtà e il suo ego ai massimi liveli, era davvero niente male. Ci si abituava a guardare oltre il proprio panorama.
Declino del Commodore 64: purtroppo era tutto vero. Non potete immaginare (anzi, potete) che sofferenza fu per me quando capimmo che le versioni C64 non saremmo più riusciti, non dico a venderle, ma neanche a distribuirle. E a quei tempi non c'era internet... non potevamo renderle scaricabili o che so io! Dovetti mettere da parte tutti gli editor che mi ero sviluppato nel corso degli anni, tutto il know how che mi ero costruito. Davvero mi sembrò di lasciare per sempre la mia terra d'origine. Iniziava un nuovo viaggio, quello sì, ma il sicuro e confortevole territorio dal quale partivo non l'avrei rivisto mai più.
Oibò, sono stato un po' troppo prolisso, chiedo venia.
Saludos a todos los sessantaquattristas!!!