E' da un po' che desideravo scrivere nel forum, ma ho sempre così poco tempo da aver dovuto rimandare continuamente... Fino ad oggi! :-)
Io ho dei ricordi bellissimi legati ai miei computer Commodore ed è la prima volta che li condivido pubblicamente. Lo faccio con piacere perchè sono convinto che solo voi, veri amanti di un'epoca che abbiamo respirato e vissuto intensamente assieme ai nostri piccoli home computer, possiate capirmi.
Alla fine siamo stati tutti degli autentici pionieri di un qualcosa che nessuno prima di noi e nessuno dopo di noi rivivrà più: la grafica lo-res del Vic20, la pirateria in edicola con giochi venduti nei negozi a 30mila lire e compilation con gli stessi identici giochi e venduti a 7mila lire in edicola, le vicissitudini di Jack Tramiel che passò dalla Commodore ai rivali dell'Atari come ci venivano raccontate da Videogiochi dell'Editoriale Jackson, gli scontri con i rivali appassionati del Sinclair Spectrum, l'arrivo dell'Amiga, le illusioni legate al 128, e molto molto altro.
La mia storia è iniziata grazie a mio padre. Era il vice comandante della Caserma Matter di Mestre e, parlando con dei suoi colleghi e alcuni giovani sottotenenti che facevano il servizio militare in quella grandissima caserma, aveva saputo che c'erano questi computer che facevano cose mirabilanti. Un bel giorno, tornando a casa dal lavoro, mi disse "sai Gianluca, fra qualche giorno mi arriva un computer che ho ordinato per te". Era una caldissima estate del 1983, io giocavo nel parco del condominio dove vivo con gli amici, e quella frase mi colpì giusto perchè la parola "computer" risuonava come qualcosa di misterioso alle mie orecchie di 11enne.
Dopo un paio di giorni mio padre è tornato con questa busta enorme, con dentro questo scatolone che, una volta aperto, rivelò una confezione di polistirolo che ricopriva questa specie di macchina da scrivere grigia.
Era un Commodore Vic20. Assieme al Vic20 c'era un lettore di cassette compatibile (non ancora il Commodore Datasette, che comprai dopo qualche mese dato che i compatibili perdevano sempre l'allineamento della testina) e un gioco simile a Space Invaders. Mio padre diceva che non dovevo usarlo perchè l'avrei rotto, così, ogni volta che lo volevo caricare il gioco, tirava fuori un foglietto di carta dove c'era scritta una formulina magica (load e invio) che, ricopiando in maniera precisa, permetteva di far partire il gioco.
Dopo un paio di giorni in cui lui digitava "LOAD" e attendeva il caricamento, mentre stava mangiando, spazientito perchè dovevo attendere che finisse, lessi le istruzioni nella confezione dell'unico gioco originale e da allora fui indipendente.
Ogni tanto la domenica andavo a trovare mio padre in caserma. Lì mi presentò un sottotenente di Roma molto bravo a usare i computer Commodore, era stato lui a convincerlo a comprarmi il Vic20. Ricordo ancora il suo cognome "Di Piro". Mi fece qualche lezione di basic (ricordo che mi insegno' ad usare la variabile TI$, quella che gestisce il tempo) e mi duplicò alcune cassette con dei giochi.
Cari amici, quanti ricordi che ruotano nella mia testa...: Program, Special Program, i giochi della Ultimate, i titoli della Armati Soft, le magliette allegate a Special Playgames, i negozi di computer dove si trascorrevano delle ore a provare i giochi pirata, l'arrivo del floppy disk, quanti ricordi e quante emozioni.
Sono anni che cerco di rintracciare, sia con Facebook sia con gli svariati motori di ricerca quel sottotenente. Alla fine fu merito suo se mio padre mi comprò il mio primo computer e forse oggi chissà che lavoro farei senza quel suo magnifico suggerimento.
Nonostante una laurea in economia, oggi lavoro all'Università in veste di amministratore di sistema, e, nel tempo libero, sviluppo applicazioni per iPhone (dedicate al fitness, si chiamano egoFITNESS ed egoFITNESShome, entrambe hanno avuto un ottimo riscontro di vendite, specie in Italia). Sebbene sia del 1972, trascorro tanti frammenti delle mie giornate ricordando che bei momenti ho vissuto in compagnia del mio Commodore e, anche grazie a voi e a questo sito, tutto mi sembra sempre più vicino e presente, sebbene siano trascorsi oltre 25 anni.
Un caro saluto a voi tutti.
Gianluca Musumeci