Autore Topic: Sulla Chiusura Di Game Pro  (Letto 3564 volte)

Major Sludgebucket

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Sulla Chiusura Di Game Pro
« il: 26 Settembre 2009, 13:38:40 »
 Mi sembra interessante per comprendere meglio la situazione attuale dell'editoria videogiocosa nel nostro Paese... http://zzavettoni.wordpress.com/2009/09/25...a-storia-vera-1

Roberto

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Sulla Chiusura Di Game Pro
« Risposta #1 il: 26 Settembre 2009, 19:37:39 »
 Ho seguito le polemiche su forum e blog di mezza internet e devo dire che si è alzato un polverone senza precedenti.
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AndreaP

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« Risposta #2 il: 26 Settembre 2009, 19:58:35 »
 ...e secondo me tra un po' il polverone si quieterà, e i soliti noti ricominceranno a cibarsi con le frattaglie di quel poco che è rimasto della "critica videoludica" italiana: i lettori ringraziano pubblicamente chi ha reso possibile questo schifo.

Visto l'andazzo generale, i commenti e le rispostine piccate, credo che in quel post sia contenuto il 99% della verità sull'argomento, lascio solo un 1% per eventuali erori di stumpa :)

A questo punto mi nasce quasi la curiosità d'andare a Monza a ottobre giusto per vedere se si alzerà la rissa: in quel caso sarei pure disposto a menar le mani a favore di quelli che mi stanno simpatici, tanto in italia funziona così :)
 

Roberto

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« Risposta #3 il: 26 Settembre 2009, 20:08:42 »
 
Citazione da: "AndreaP"
Visto l'andazzo generale, i commenti e le rispostine piccate, credo che in quel post sia contenuto il 99% della verità sull'argomento, lascio solo un 1% per eventuali erori di stumpa :)
La situazione è tale per cui l'unica difesa da parte degli accusati è quella di passare alle vie legali.
Quando 30 siti ti attaccano pubblicamente e allo stesso tempo non puoi metterti a rispondere a tutti cercando di convincere centinaia di persone indignate con il coltello tra i denti.
Ne consegue che se chi ha pubblicato quel post non verrà condannato per diffamazione vuol dire che quanto è scritto è tutto vero.
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« Risposta #4 il: 27 Settembre 2009, 12:37:56 »
 Secondo me chi fa un lavoro di questo tipo, molto basato sulla rete e sulle pubbliche relazioni, non può comunque sottrarsi al confronto con la gente su internet (senza che ciò voglia dire rispondere a ogni singolo utente, forum o troll).

Ci sono diversi utenti non prevenuti qua e là che si sono chiesti come mai le risposte siano state così evasive e per nulla efficaci a fronte di accuse circostanziate e basate su un certo numero di testimonianze dirette (io, francamente, non mi sono stupito per niente... indovinate, per esempio, di chi si parla in questa "denuncia" di due anni e mezzo fa? http://arsludica.org/forum/index.php?topic...sg1258#msg1258).

La giustizia inoltre a mio avviso non è la "bocca della verità" o una scienza esatta in grado di appurare tutto (come le cose che dice gorman su come gli furono fatte le scarpe: scorrettezze, ma non credo proprio abbiano rilevanza penale o siano dimostrabili con sicurezza; alla fine è la parola di uno contro la parola di altri... e se la difesa di quell'uno non va molto oltre risposte tipo "sei un ragazzino" perché è troppo impegnato a giocare a Farmville su facebook o a bloggare donnine, o se costui considera ammissibili condotte tipo mettere il codice IBAN della sua associazione "no profit" sulla rivista che dirige, beh, inevitabilmente ci si formerà un certo tipo di idea).

Comunque l'epicentro del flame dovrebbe essersi spostato qui:
http://www.eurogamer.it/articles/gamesgate...eogiochi?page=1

Roberto

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« Risposta #5 il: 27 Settembre 2009, 13:27:44 »
 
Citazione
  Secondo me chi fa un lavoro di questo tipo, molto basato sulla rete e sulle pubbliche relazioni, non può comunque sottrarsi al confronto con la gente su internet (senza che ciò voglia dire rispondere a ogni singolo utente, forum o troll).
Su questo concordo, un comunicato "ufficiale" sarebbe lecito aspettarselo perchè la reazione degli accusati finora (in pratica mutismo e vaghezza) suona un pò troppo come una implicita ammissione di colpevolezza.

Citazione
La giustizia inoltre a mio avviso non è la "bocca della verità" o una scienza esatta in grado di appurare tutto (come le cose che dice gorman su come gli furono fatte le scarpe:

Certo, non è la bocca della verità, stavo cercando di dire un'altra cosa.
Solitamente le "denunce" che si leggono in rete non hanno nomi, come ad esempio quella fatta da Karat che hai linkato tu. Si dice che $editore è un farabutto  e la cosa finisce lì. Nessuno sa chi è $editore, quindi niente diffamazione, niente parti lese, niente denunce, nessuno perde la faccia nè, forse, vendite.

In questo caso invece ci sono tutti i nomi e questo può portare tante conseguenze facilmente immaginabili per chi viene descritto come uno sfruttatore (perdita della credibilità, carriera rovinata, etc.).
Da questa situazione a mio avviso l'unica difesa è la denuncia per diffamazione, altrimenti chiunque potrebbe essere calunniato senza prove.
Ovviamente per poter fare una denuncia la diffamazione deve esserci, questo è sottinteso.

Sicuramente chi ha portato alla luce la vicenda non è uno sprovveduto, quindi credo che non ci sarà nessuna conseguenza legale.
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AndreaP

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« Risposta #6 il: 27 Settembre 2009, 13:39:05 »
Citazione da: "Roberto"
La situazione è tale per cui l'unica difesa da parte degli accusati è quella di passare alle vie legali.
 
In teoria è vero, ma ti dimentichi che siamo in italia. L'unica difesa da parte degli accusati è fare finta di nulla, aspettare quel mesetto o due che gli accusatori si calmino e la notizia si sgonfi, e continuare coi propri affarucci come se niente fosse successo.

I problemi sono principalmente due, e cioè che da una parte le persone hanno pochissima memoria a medio/lungo termine, dall'altra il mondo di internet è assolutamente separato dalla vita reale, quindi esiste una stragrande maggioranza di persone a cui questi problemi non interessano, e vogliono solo leggere "dei giochini".

Visto che siamo in ot, a luglio abbiamo discusso del fumetto interrotto "cronache del mondo emerso": adesso siamo quasi a ottobre e cosa è successo? NIENTE. Lo sceneggiatore sceneggia, il disegnatore disegna e anzi sul suo blogghe fa il bello perché è stato a PariGGi, l'editore parla d'altro e l'unico risultato è stato metterlo in quel posto ai compratori, che si troveranno una miniserie incompleta...

Stessa cosa per le questioni che ci toccavano più da vicino, come l'affaire Gamers oppure le copiature di tgm: 3-4 flame da forum, un po' di frasi simpatiche e via di nuovo a metterla nel didietro ai fanboy.

La soluzione? smettere del tutto di comprare roba prodotta o creata in italia. Magari facendo in questo modo si tagliano le gambe anche all'unico che si impegna, ma a questo punto chi se ne frega... Quando il male è grande, la cura dev'essere violenta e radicale.

 

Roberto

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« Risposta #7 il: 27 Settembre 2009, 13:56:45 »
 
Citazione da: "AndreaP"
In teoria è vero, ma ti dimentichi che siamo in italia. L'unica difesa da parte degli accusati è fare finta di nulla, aspettare quel mesetto o due che gli accusatori si calmino e la notizia si sgonfi, e continuare coi propri affarucci come se niente fosse successo.
 
E' vero siamo in Italia, quindi se sei ricco, potente ed hai la grana sei al di sopra della legge e non rischi nulla(*).
Non credo però che i protagonisti di questa vicenda siano membri del Governo o azionisti di maggioranza di una società multinazionale, quindi per loro le leggi dovrebbero comunque valere.

Per quanto riguarda il resto, secondo me le conseguenze ci sono state.
Qualcuno avrà aperto gli occhi, qualcun'altro gli occhi li aveva già aperti ed ha solo trovato conferma ai suoi sospetti, qualche testata è chiusa, e via discorrendo.
Però effettivamente tali conseguenze sono difficili da quantificare e quindi può sembrare che non sia succcesso niente.
____________
(*) La cosa comunque vale anche per l'estero, solo che sono meno sfacciati e lo fanno con più discrezione.
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« Risposta #8 il: 03 Ottobre 2009, 10:07:31 »
 Orgoglione di non aver comprato neanche un numero di Game Pro :metal: .

Secondo me dipende anche dalle dimensioni dello "scandalo" (questo mi pare un po' un più ampio e rumoroso di quelli citati) e da quanti ne parlano. Google ha memoria (aspetto che compensa un po' le carenze umane, soprattutto in questo ambito) e alcune persone sono condannate se non altro a vedersi associate a queste robe, scritte su decine di siti, forum e blog, e che rispunteranno fuori da qui all'eternità digitando i loro nomi; per cui non so se potranno continuare a praticare certi giochetti con profitto.


La Royal Rumble da Ravanelli ha superato i mille post :lol: .

AndreaP

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« Risposta #9 il: 03 Ottobre 2009, 13:55:49 »
Citazione da: "ABS"
Orgoglione di non aver comprato neanche un numero di Game Pro :metal: .
 
Io sì: dato che stampava i contenuti di Edge e costava la metà, di volta in volta controllavo se c'era qualche speciale d'interesse. L'ultimo che ho comprato era quello dove compariva l'intervistona a Ted Dabney di Atari, il resto della rivista non lo leggevo mai.

ps. Oggi dovrebbe essere il gran giorno della "verità", giusto? Chi ha notizie, poi ci aggiorni :D

Roberto

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« Risposta #10 il: 06 Ottobre 2009, 11:47:59 »
 Ho visto i video della conferenza e non è stata rivelata alcuna verità.

L'ex-direttore di Game Pro ha subito gravissimi attacchi sul web, tutti accompagnati da documenti e testimonianze, mentre la sua difesa è stata vaga e non è entrata assolutamente nel merito delle accuse.

Tutto ciò almeno finchè non è stato incalzato da una serie di domande sulla chiusura di Game Pro. Peccato che mentre stavano affioravando le prime, macroscopiche, contraddizioni il moderatore - un pò imbarazzato - abbia fermato tutto.  

Naturalmente è giusto così, o almeno era preventivabile: la conferenza era stata organizzata per altri scopi. Circostanza che conferma come sia stata decisamente una mossa sbagliata scegliere quel luogo per difendersi.

A conti fatti, sul piano comunicativo è stato un massacro.

Per la cronaca, alla conferenza erano presenti, tra gli altri, BdB e Carlo Santagostino che immagino abbiano detto cose ben più interessanti.
Spero che qualcuno metta in rete i loro interventi.
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« Risposta #11 il: 06 Ottobre 2009, 14:06:32 »
 
Citazione da: "ABS"
Secondo me chi fa un lavoro di questo tipo, molto basato sulla rete e sulle pubbliche relazioni, non può comunque sottrarsi al confronto con la gente su internet

 
Vero. Un chiarimento sul suo blog non costava nulla.
Qualcuno ha tirato fuori l'argomento nei commenti di un post che parlava d'altro, ma alla fine è stato cancellato tutto.

Citazione
indovinate, per esempio, di chi si parla in questa "denuncia" di due anni e mezzo fa? http://arsludica.org/forum/index.php?topic...sg1258#msg1258).

Mi era sfuggito che si stesse parlando della stessa realtà.
Bene, almeno adesso sappiamo i nomi.
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« Risposta #12 il: 06 Ottobre 2009, 14:18:41 »
 
Citazione da: "Roberto"
Per la cronaca, alla conferenza erano presenti, tra gli altri, BdB e Carlo Santagostino che immagino abbiano detto cose ben più interessanti.
Spero che qualcuno metta in rete i loro interventi.
Su questo sono d'accordissimo anche se secondo me non avverrà, perché la mia impressione globale è che alla fine a nessuno interessi parlare realmente di videogiochi: il piccolo ambiente "retro" in particolare è sempre stato utilizzato non come fine d'analisi, quanto come mezzo per raggiungere piccoli posti di potere, realizzando su scala microscopica l'andazzo generale che avviene nel nostro paese.

Purtroppo nel sentire comune regna ancora l'illusione che in alcuni ambienti particolarmente "ludici", come il mondo lavorativo dei videogiochi, o dei fumetti, regnino regole diverse rispetto al mondo "normale": di solito invece è anche peggio, complice il fatto che gli argomenti interessanti attirano spontaneamente persone di buona volontà ed entusiasmo che sono più facilmente manipolabili.

Come avevo detto, questo scandalo si risolverà in un nulla di fatto, come tutti gli altri che lo hanno preceduto: gli unici a rimetterci sono ancora i lettori che peraltro, nel 90% dei casi, continuano a rimanere all'oscuro di queste manovre e lo schifo che ci sta dietro.

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« Risposta #13 il: 21 Ottobre 2009, 15:59:37 »
 Credere che qualcuno faccia qualcosa per passione rimettendoci dei soldi....é dura.
Del tempo sì, dei soldi è difficile.