un'azienda esterna porta avanti un'operazione di riciclo del Brand.
Speriamo che lo riciclino bene però...
Facevo un discorso serio. Il C64 non ha venduto tanto esemplari perche' sopra c'era scritto "Commodore" ma perche' l'utente credeva nella tecnologia che veniva introdotta da quel sistema.
E dietro la tecnogia c'erano le persone che con il loro genio l'avevano sviluppata.
Il "Marchio" non e' altro che un etichetta per identificare (anche da un punto di vista legale) una struttura composta di attrezzature e persone con una filosofia comune, elementi che oggi pero' non esistono piu'. Ne consegue che il marchio, senza le succitate premesse, e' solo un involucro (prestigioso ma) vuoto.
Quindi per quanto mi possa fare piacere, a fini meramente nostalgici, passeggiare in un Ipermercato e incontrare il marchio "Commodore" su CD o Penne MP3, al contempo non posso fare a meno di pensare che si tratti una "finzione" rispetto all'originale.
Inoltre, il MOS Technology, la compagnia che con i suoi team di ingegneri, i suoi rivoluzionari CHIP e' stata da sempre l'anima della Commodore nonche' il segreto dei suoi successi tecnologici e dei suoi prezzi bassi... dove la mettiamo?
Al di la' di questo discorso, il mio precedente messaggio voleva solamente sottolineare quella che a mio modestissimo avviso e' una semplificazione presente nell'articolo.
Quindi riepilogando, le frasi:
"La Commodore e' uscita di scena"
e
"La Commodore sta tornando alla riscossa"
andrebbero sostituite con:
"La Commodore e' fallita"
e
"Il marchio sta per essere riproposto"
Faccio presente che non voleva essere una critica all'articolista, capisco bene la necessita' di esprimere tanti concetti in un determinato numero di battute. Allo stesso modo pero', penso che sia doveroso fare le necessarie puntualizzazioni, vista la sede in cui ci troviamo, che non e' una sede generalista ma un luogo di approfondimento e ricerca sulla C=, Commodore 64 in particolare.