Autore Topic: New Dump: Super Top Collection  (Letto 2124 volte)

Goldrake

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New Dump: Super Top Collection
« il: 01 Ottobre 2006, 14:40:59 »
 Ciao belli, come molti di voi sanno da un pò di tempo sto uppando i miei dump nel sito di Bubusan (Edicola).

Ieri ho uppato una mia cassetta (che ancora Bubu deve rendere disponibile) che si chiama SUPER TOP COLLECTION della quale ho trovato uno ad uno i titoli del relativo gioco originale. Ve li voglio segnalare perchè secondo me questa cassetta racchiude alcuni dei migliori.

SUPER TOP COLLECTION :

IRIDIO ----> IRIDIS ALPHA
SIRENA DEMENTE ---> MERMAID MADNESS
SCUOLA DI MATTI ---> SKOOL DAZE
VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA ----> A Journey to the Centre of the Earth
DDT-DDT ----> ANTER PLANTER
INDAGINE -----> NEXUS
PUZZLE MANIA ----> SPILT PERSONALITIES
IMPERO ----> EAGLE EMPIRE
SPIRITI ALIENI ----> HOODOO VOODOO
ARCOBALENO ----> RAINBOW WALKER
FANTASMI ----> GHOST HUNTER II
FUTURA -----> QUAKE MINUS ONE
PATTUGLIA -----> BATTLEZONE
GIGI IL MINATORE -----> MR. DO!
IL CONIGLIO ----> RABBIT PIE
TRAMANTES ----> WEB
PIRATELLI -----> PIRACY
I VASCELLI -----> BRIG BATTLE

PS. Roby, se ti serve qualche file di questi o l'intera cassetta fammi un cenno che te li invio. Non ho capito, e te ne chiedo scusa, se al sito interessano i dump delle cassette da edicola o se volete trattare solo giochi originali creati da italiani e le riviste CCC. Dimmi tu, sono a tua disposizione.... e scusa la mia limitatezza intuitiva.  :mattsid:  

Roberto

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New Dump: Super Top Collection
« Risposta #1 il: 01 Ottobre 2006, 15:38:50 »
 
Citazione da: "Goldrake"
PS. Roby, se ti serve qualche file di questi o l'intera cassetta fammi un cenno che te li invio.
Ti ringrazio per il pensiero :)

Citazione
Non ho capito, e te ne chiedo scusa, se al sito interessano i dump delle cassette da edicola o se volete trattare solo giochi originali creati da italiani e le riviste CCC. Dimmi tu, sono a tua disposizione.... e scusa la mia limitatezza intuitiva.  :mattsid:

L'argomento e' piuttosto delicato (e' gia' stato trattato in questo forum, anche se effettivamente non e' cosi' facile ritrovare le discussioni).
Per riassumere diciamo che personalmente sono portato ad assegnare un giudizio molto negativo riguardo all'attivita' svolta da Sipe, Edigamma e affini e che le mie personali considerazioni si riflettono sulla gestione di questo sito.
Oltretutto visto che gia' edicolac64 si occupa della preservazione, l'argomento e' gia' coperto.
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Goldrake

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« Risposta #2 il: 01 Ottobre 2006, 17:38:08 »
 Avevo immaginato questa tua filosofia che condivido nella parte in cui affermi che c'è già Bubu con edicola. Questo fair play nella scena commodoriana non può far altro che bene. Non sono tanto daccordo invece su quanto affermi in merito all'operato di SIPE o Edigamma o Pubblirome, non tanto perchè "copiuzzavano", cosa che potrebbe essere al quanto e giustamente opinabile, ma perchè senza di loro forse si sarebbe mai avuta una versione "italiana" di tutto quanto. E visto che a noi non deve interessare su come e quanti denari abbiano fatto ed in che modo, ma bensì avere un software nella nostra lingua, non vedo perchè non si debba dire loro un grazie. Noi siamo appassionati ed eravamo cultori di quello che sarebbe divenuto un mito e che in Italia spopolava al pari delle altre Nazioni. Perchè allora il nostro mercato veniva snobbato dagli sviluppatori???? PErchè non "pagare" un traduttore madrelingua per avere il soft in ITA???? Credevano (e credono) che Italia siamo tutti "colonizzati" Inglesi o Americani????? Forse lo siamo, ma io non conosco altra lingua che l?Italiano ed il calabrese. Fate vobis. Io dico grazie a questi "vecchi" editori e .... grazie per la risposta e lo spunto.  :metallica:  :ciauz:

iAN CooG

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« Risposta #3 il: 01 Ottobre 2006, 18:04:01 »
 ancora con ste storie?
Citazione
Perchè allora il nostro mercato veniva snobbato dagli sviluppatori????
Perche'? L'italia aveva ZERO leggi sul copyright in ambito informatico e la pirateria dilagava, piratando addirittura i pirati stessi, le tue amate cassette lo dimostrano. Nessuno aveva intenzione di perdere capitali in un mercato perdente per definizione.
Hai mai comprato software originale? Fatti un esame di coscienza.
Citazione
PErchè non "pagare" un traduttore madrelingua per avere il soft in ITA????
Non c'era ancora il presupposto per farlo a quanto pare. E' una cosa che avvenne molto dopo la scomparsa del c64 e la comparsa di migliori leggi in campo informatico che garantivano un minimo di sicurezza alle SH nostrane.
Citazione
Credevano (e credono) che Italia siamo tutti "colonizzati"
Sostituisci "L" una "GLI" e ci siamo.
-=[]=--- iAN CooG/HVSC^C64Intros ---=[]=-
- http://hvsc.c64.org - http://intros.c64.org -

Roberto

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« Risposta #4 il: 01 Ottobre 2006, 18:48:07 »
 
Citazione da: "Goldrake"
senza di loro forse si sarebbe mai avuta una versione "italiana" di tutto quanto.

Ma sinceramente, cosa te ne fai della "versione italiana" di Mr.Do, Eagle Empire e Iridis Alpha?
C'e' bisogno di conoscere l'inglese per ammazzare un aquila mutante o per schiacciare un patachino con una mela gigante? :lol:

L'unico interesse che possono avere, probabilmente, e' di tipo puramente nostalgico.

Del resto non si puo' non notare come l'impatto delle cassettine italiane sulla cultura-pop-ludica(*) italiana sia stato devastante.
Basti vedere quante persone sui vari forum chiedono i soliti "Ispettore Scott", "Golf", "Predatore", "Sala Giochi"... e non sanno nemmeno chi e' David Whittaker o Bruce Carver.

(espressione che ho inventando sul momento, chiedo venia)
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Goldrake

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« Risposta #5 il: 01 Ottobre 2006, 19:32:22 »
 Non mi sono spiegato per bene. Non è interessante vedere la scritta "punteggio" al posto di "score" nel gioco, questo è ovvio. Mi chiedo però quanti di questi giochi sarebbero arrivati in Italia senza l'apporto commerciale delle riviste di Edicola. Sicuramente avresti trovato RAINBOW ISLAND o qualsiasi altro gioco TAITO o qualsiasi altro gioco commercializzato da US GOLD et simili, ma ne avremmo persi davvero molti in cassetta sul nostro territorio Nazionale o comunque sarebbero stati per "pochi eletti" e per le città più grandi. Questa è la mia convinzione. Invece grazie ad edicola, anche a Catanzaro, nella lontana Calabria, in una città di 150 mila abitatnti, 20 anni fà ho acquistato una cassetta che conteneva ad esempio EMPIRE. Senza questa cassetta di edicola, fidati, io non avrei mai avuto un EMPIRE su nastro.

Ripeto. Sono daccordo sulla condanna della PIRATERIA. Sono assolutamente dalla parte degli sviluppatori e dei programmatori, non invece di chi decideva sulla strategia del mercato (EDITORE).

IAN ...... io possiedo una valanga di cassette ORIGINALI che non sono da edicola. Finanche alle raccolte-collection della OCEAN o della TAITO .... per finire alle cassette MULTILOAD a gioco singolo PERFETTAMENTE ORIGINALI!!!! Io ero acquirente e compravo LEGALMENTE anche in edicola. Non sapevo e non era un mio problema dovermi interessare della provenienza del materiale delle cassette, tantomeno quando queste riportano e riportavano una SOCIETA' EDITRICE con tanto di via e indirizzo e protocollo del Tribunale di competenza. Di più. IO POSSIEDO UNA VALANGA DI CD E DVD ORIGINALI PER PC PIù MODERNI che non costano 8.000 lire ma bensì 50 EURO o più. Da Battlefield 2 o FIFA 06 (di cui sono appassionato essendo parte dello staff di Fifaclubs e membro di diversi Clan per BF) alla serie Might & Magic. Ma vedi, pur essendo dalla tua parte (ho capito che sei programmatore in questo forume ti stimo, anzi, invidio moltissimo per le tue capacità), NON POSSO ACCETTARE CHE UN DVD COSTI OGGI 50 € e oltre. Quest'anno la EA ha abbassato  "sensibilmente" i prezzi. I suoi giochi costano 39 € (es. FIFA 07 che acquisterò a giorni), e seppur ancora troppi, li festeggio... chiedendomi.... se ci stanno dentro con 39, come mai prima ne chiedevano 60???? Te lo dico io. Loro pagano le software house sempre allo stesso prezzo e hanno lucrato fino al nostro midollo osseo, fino a che non sono arrivati inesorabilmente al collasso. Chi ci ha rimesso??? NOI e i programmatori come te che hanno lavorato sempre per le stesse cifre!!!!! Fidati, la mia coscienza l'ho trita e ritrita, e ti posso assicurare che è vergine ed immacolata ... in merito!!!!  :mattsid:  

Cbm

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« Risposta #6 il: 01 Ottobre 2006, 19:45:59 »
 Ciao Goldrake.
Citazione da: "Goldrake"
ma perchè senza di loro forse si sarebbe mai avuta una versione "italiana" di tutto quanto.
.....
Perchè allora il nostro mercato veniva snobbato dagli sviluppatori???? PErchè non "pagare" un traduttore madrelingua per avere il soft in ITA????
....
Probabilmente perchè la mancanza di regole appropriate favorì la scelta più economico-redditizia.
Secondo me, potrei sbagliarmi ma la penso così, gli sviluppatori e le traduzioni di cui parli ci sarebbero probabilmente state se la situazione normativa non avesse permesso la scelta di cui sopra.
Sono d'accordo sul punto dell'italiano, la tendenza a non usare l'italiano solo perchè fa tendenza non mi piace, ma le cassette in italiano non lo erano per fare un favore alla nostra lingua. Certo, di riflesso hanno avuto anche l'effetto di divulgare giochi in lingua italiana, così come ci hanno dato la possibilità di conoscere molti giochi che probabilmente non sarebbero arrivati sul mercato se le cose fossero state differenti.
Personalmente penso che le cassette da edicola abbiano un loro tipo di valore e il tuo lavoro per conservarla ha senso positivo, ma più che propriamente storico, un valore documentale; fanno parte di un periodo particolare e, come dice Roberto, a questo punto subentra pure l'interesse nostalgico, e ti dirò, la cassetta che hai proposto la tengo (ben consumata) anche io.  :)
Ti suggerirei di andare alla scoperta dei titoli originali in italiano e agli editori italiani dell'epoca. Pensando magari che in cambio delle cassette abbiamo perso molti altri titoli e/o autori che probabilmente avremmo avuto in mancanza del successo delle cassette da edicola. Cosa ne pensi?
 
C= - Dal 1985! Lunga vita e prosperità.

Goldrake

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« Risposta #7 il: 01 Ottobre 2006, 20:18:49 »
 Penso che l'edicola non sia assolutamente stato un freno alla "programmazione" Italiana. E lo penso perchè COMUNQUE non si era all'altezza. E' la stessa situazione attuale. Quante ditte o case di sviluppo conosci in Italia in campo ludico????? SONO POCHE, POCHISSIME!!!!! Ma alcune vincenti e per un semplice motivo : FANNO PREZZI ACCESSIBILISSIMI!!!! Un esempio su tutti la FX, casa Italo-Spagnola che ha sfornato titoloni (tramite anche ASCAR e simili) quali PATRICIAN 3, PORT ROYALE 1 e 2, IMPERIM: LE GUERRE PUNICHE, etc. etc.. GIOCHI CHE IN EDICOLA COSTANO 19 EURO!!!!!!!!!! Io li compro SEMPRE ed essendo appassionatissimo di STRATEGIGI (o RPG) li voglio assolutamente ORIGINALI!!!!!! Se all'epoca ci fosse stata una casa di sviluppo Italiana con capacità di realizzo discrete avrebbe venduto in edicola al fianco di SIPE o EDIGAMMA, prendendo anche le stesse 8 o 12 mila lire. Certo, avrebbe speso di più in ricerca e sviluppo, ma fidati, CI AVREBBE GUADAGNATO UGUALMENTE!!!!! Credete che in Inghilterra (o all'estero) le case quali EA o TAITO non si siano misurate con la pirateria???? Credete che l'aggeggio per copiare le cassette che possiedo l'abbia costruito io anzichè comprarlo in italia con provenienza estera???? Eppure le stesse sono oggi delle MAJOR, il che vuol dire che la pirateria gli ha fatto una sega!!!!! E' un fenomeno che va combattuto, ma il modo per combatterlo è SVILUPPARE E VENDERE CON COSTI (produzione) E PREZZI (vendita) EQUI!!!!!!! Tutto qui. Io sogno un giorno di aprire una mia SOFTWARE HOUSE, non ci penserei su due volte, ma gli anni passano e non mi dedico mai allo studio della programmazione, ho preso un altra strada diversa dall'informatica, ma sono sicuro che chi può vantare idee buone ESCE FUORI e vende bene!!!! Un esempio è stato SIMULMONDO... e non raccontatemi la favola della pirateria... non hanno chiuso per colpa di questa!!!!!! Ditemi... perchè si usa Windows quando Linux è Open Source????? Te lo dico io... la Società vive in un mondo di CONSUMISMO inculcato dalle MAJOR.... basta usare la stessa strategia, avendo ovviamente gli stessi CAPITALI!!!! Tutto qui!!!!  :fagiano:

EDIT: volevo aggingere una domanda. Ho diverse cassette della LOGICA 2000. Volevo sapere se anche questo editore era un "pirata" o se aveva e sfornava giochi realizzati da programmatori ITA. Nel caso siano originali, appena li dumpo ve li invio. Denghiu.  :sabber:  

Roberto

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« Risposta #8 il: 01 Ottobre 2006, 20:44:58 »
Citazione da: "Goldrake"
Se all'epoca ci fosse stata una casa di sviluppo Italiana con capacità di realizzo discrete avrebbe venduto in edicola al fianco di SIPE o EDIGAMMA, prendendo anche le stesse 8 o 12 mila lire.
Edisoft e la Systems Editoriale produssero software originale e lo vendettero tramite edicola ma ovviamente non potevano stare al passo con la Sipe a livello di qualita' e quantita'.
Anche perche' la sipe attingeva da 100 case straniere (Ocean, Activision, Datasoft, Commodore, First Star eccetera) ognuna delle quali aveva decine di giochi nel proprio parco software, senza produrre il minimo sforzo, ne' creativo ne' economico.
Poi c'era la Jacskon che invece acquistava i diritti di traduzione (Pijamarama, e altri).

La Sipe prendeva Mr.Do e Lazy Jones pagandoli zero lire (dato che i costi di produzione erano a carico delle software house straniere), mentre la Systems Editoriale per Durlindana sborso' una cifra nell'ordine dei 2-3 milioni.
Ovvio che in questi termini chi piratava all'estero finiva per affossare chi sceglieva la strada piu' difficile, dato che il mercato premiava la maggiore qualita'.

"Le capacita' di realizzo discrete" si ottengono investendo nelle risorse  (=i programmatori e gli artisti) economiche, e non investendo in impianti di duplicazione e cassette.

 :ciauz:  
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« Risposta #9 il: 01 Ottobre 2006, 23:39:37 »
 Diciamo che una serie di aspetti legati al mondo del diritto, della tecnologia, della società e delle aziende editrici hanno fatto si che il mercato delle cassette, stranamente, potesse agire indisturbato. E' una banalità, lo so, ma è il sunto di ciò che penso ogni volta sento parlare di pirateria del commodore 64.

Perchè in gran parte alle lacune delle leggi ha contribuito il pensiero sociale degli anni 80 e 90. Ci furono, secondo me, due corrienti di pensiero influenzate per larga parte dalla cultura videoludica che, in un certo senso, moralizzava l'acquirente. Io non capivo nulla di giochi e nemmeno sapevo dell'esistenza del software originale. Se qualcuno mi avesse messo davanti 'Attacco a MIG-21' e 'Harrier 7' avrei pensato che il secondo fosse una copia del primo ma che mi importava? Poi c'era chi di giochi capiva qualcosa e pretendeva software originale, anche perchè le cassette sono vere e proprie opere di macelleria informatica, che non rendono giustizia alla bellezza del titolo.

E' chiaro che in un mercato saturo di concorrenza, specialmente se sleale, qualsiasi azienda facilmente fa un buco nell'acqua senza poter andare avanti nella produzione. Perchè i pochi che acquistano prodotti alla fine non fanno cassa e, comunque, c'è sempre il concorrente che ti prende il tuo lavoro e se lo rivende.

Ultima cosa penso che la storia della pirateria sia un loop infinito dal quale l'informatica non ne uscirà mai. Adesso vedo ragazzini felici di avere The Elder Scrolls IV Oblivion krakkato - pakkato - rippato tanto che può fregare loro della bella colonna sonora o degli intro video? Io non mi permetterei mai di installare un gioco che mi piace pirata. Poi quei ragazzi di prima, se conserveranno la passione, tra quindici anni si renderanno conto e malediranno "Paradox". In un loop infinito.
 
Ho capito di odiare le firme...

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« Risposta #10 il: 01 Ottobre 2006, 23:54:58 »
 
Citazione da: "djwiper"
Ultima cosa penso che la storia della pirateria sia un loop infinito dal quale l'informatica non ne uscirà mai. Adesso vedo ragazzini felici di avere The Elder Scrolls IV Oblivion krakkato - pakkato - rippato tanto che può fregare loro della bella colonna sonora o degli intro video? Io non mi permetterei mai di installare un gioco che mi piace pirata. Poi quei ragazzi di prima, se conserveranno la passione, tra quindici anni si renderanno conto e malediranno "Paradox". In un loop infinito.
Forse il parallelo non e' propriamente calzante, quindi provo ad esprimere con altre parole quello che ho tentato di dire poco sopra: la Pirateria ha sempre visto opposti gli Editori ai Cracker.
Viceversa, l'anomalia italiana consisteva nel fatto che alcuni Editori svolgevano un'attivita' Pirata. Da questa differenza nascono tutta una serie di considerazioni, che sono diverse da quelle sui crack attuali e anche dai crack effettuati nella scena europea all'epoca, in ambito C64.

Inoltre una considerazione piu' generale: bisogna intendersi su come affrontare il discorso.
Se lo si fa da un punto di vista nostalgico io mi fermo qui: all'epoca era tutto bello eravamo giovani e spensierati e non saro' certo io a rovinarvi i sogni.:lol:

:ciauz:
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« Risposta #11 il: 02 Ottobre 2006, 00:09:18 »
 
Citazione
Viceversa, l'anomalia italiana consisteva nel fatto che alcuni Editori svolgevano un'attivita' Pirata
Si, l'anomalia la riconosco anche io e l'ho scritto nella prima parte del post. Il parallelo comunque nasce da una mia considerazione, magari da persona non propriamente immersa nel mondo videoludico attuale e dell'epoca.

Citazione
all'epoca era tutto bello eravamo giovani e spensierati e non saro' certo io a rovinarvi i sogni
Lol, epoca... eravamo... Son passati 15 anni :D
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« Risposta #12 il: 02 Ottobre 2006, 00:18:29 »
 Ovvio... è tutto da proporzionare all'epoca... sinceramente quando compravo le cassette pensavo di avere roba originalissima non mettendomi neanche minimamente il problema della provenienza del materiale. E questo perchè ignoravo totalmente il fenomeno pirateria. Per intenderci, all'epoca acquistavo le cassette di edicola considerandole alla stregua di quelle che compravo nei negozi di computer e che erano invece gli originali.

Alla luce di questo non credo che mi debba mettere il problema oggi nell'emularli anche perchè l'emulazione serve sopratutto a ricordare quel fenomeno che altrimenti andrebbe perso per il deterioramento dei materiali, C64 compreso. Insomma, ricordare di un fenomeno para-legale non fa male. La cosa importante è prendere coscienza che la pirateria fa male quanto il prezzo di 50-60 € per un DVD.

 :maximo:  

djwiper

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« Risposta #13 il: 02 Ottobre 2006, 00:23:18 »
 Con 'epoca' intendevo dire che anche adesso siamo belli, giovani e spensierati...  :ciauz:  
Ho capito di odiare le firme...

Roberto

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« Risposta #14 il: 02 Ottobre 2006, 08:14:38 »
 
Citazione da: "djwiper"
Si, l'anomalia la riconosco anche io e l'ho scritto nella prima parte del post. 

Scusa ma non mi pare che tu abbia fatto riferimento alla "anomalia", e l'esempio che hai fatto va comunque in senso opposto. Da quanto leggo hai parlato del vuoto legislativo e della mancanza di informazione da cui eravamo affetti :huh:

Citazione
Lol, epoca... eravamo... Son passati 15 anni :D

Il fenomeno delle cassette ebbe inizio nel 1983, allorche' quattro intraprendenti giovanotti milanesi fondarono la Aquarius e iniziarono a vendere la prima rivista su cassetta (si trattava di RUN, per ZX Spectrum: che nonostante il prezzo 10.000 Lire, vendette l'80% della tiratura).
Facendo un rapido calcolo, visto che siamo nel 2006 sono passati ventritre (!) anni, e non 15.
Ovvero una generazione.
Ovvero un abisso sopratutto in campo tecnologico/informatico.

Ma tu mi dirai: "Io pero' ho cominciato a comprarle nel 1991!"
Questo e' un atteggiamento perfettamente lecito, che d'altra parte rivela che il modo di affrontate la questione e' di tipo nostalgico e soggettivo.
A me va benissimo, ma per quanto mi riguarda ritengo che questo fenomeno faccia parte di un quadro generale storico molto piu' ampio, e cioe' quello della Storia dell'informatica italiana.
Si tratta, in altre parole, di un periodo pioneristico ed irripetibile che a mio avviso meriterebbe di essere documentato e analizzato alla stregua di qualsiasi fatto storico utilizzando il nostro senso critico attuale e gli strumenti disponibili oggi (internet).

Per quanto mi riguarda, nel mio piccolo, e' quello che sto cercando di fare.
Per inciso, i "prodotti" di cui stiamo parlando sono una macchia nera, una cosa di cui non andare per nulla fieri, ed i primi a provare un certo imbarazzo sono proprio le persone coinvolte all'epoca.
Disponibili inizialmente ad un contatto, ma in fin dei conti poco propensi a farsi intervistare riguardo a quel periodo; per ora gli interpellati mi hanno detto chiaramente di non voler affrontre l'argomento per imbarazzo, oppure dopo un primo contatto iniziale espansivo ed amichevole, hanno semplicemente smesso di rispondermi quando e' diventato chiaro l'argomento che volevo trattare.

Ma mi sto dilungando. :metal:
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