Credo vi sia un inghippo in questo thread: conversioni e tie-in.
Giocarsi sul mercato home un nome famoso tratto da un altro media, prevalentemente film, determina chiaramente scelte di mercato a dispetto della qualità. Le case più in gamba si assicuravano un po' di dindi dal bassamente commerciale, se poi potevano finanziare qualcosa di bello ed originale (prima il pane, poi il burro, infine se c'entra nel budget il caviale).
Ridurre alla meglio un coinop invece si è rivelata subito una vera arte degli equilibri. Esistendo già un precursore da sala giochi, poteva rivelarsi molto fallimentare deludere il fan dell'arcade. Ben prima di cose come grafica, musica, numero e completezza di livelli, a risultare vincenti erano cose come: proporzione degli spazi tra elementi (pensate a Bombjack) e riproduzione delle tempistiche di gioco (pensate a...mmm troppi esempi vagliabili qui...).
Ghosts'n'Goblins è un caso esemplare: si distacca discretamente dal fratellone da bar per parecchie caratteristiche, ma accidenti se ne guadagna in giocabilità grazie a...spazi e tempistiche!
Altrettante conversioni da coinop sono invece risultate fallimentari, ma raramente per la fretta progettuale o l'incapacità gestionale. Più frequentemente, era stata formulata, o dalla software house e/o dal supervisore detentore del copyright in origine, l'esigenza di dar più risalto alla riproduzione estetica del coinop nella conversione sulla struttura di gioco. Son scelte, neanche tanto condannabili alla fin fine.