Autore Topic: Simulmondo - Genias - Idea: Fu Vera Gloria?  (Letto 3221 volte)

Antiriad

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Simulmondo - Genias - Idea: Fu Vera Gloria?
« il: 17 Marzo 2012, 18:06:18 »
 Cosa ne pensate delle software italiane apparse tardivamente intorno alla metà degli anni 80? Possiamo considerarle all'altezza delle migliori software inglesi e americane?

In questi giorni ho provato diversi titoli simulmondo, Genias, etc. e l'impressione é stata di giochi sempre molti curati a livello di presentazione e con menù ricchi di opzioni ma non sempre molto giocabili...in compenso i voti che dava Zzap italiano erano sempre molto alti (mai al di sotto dell'80%).

Il mio preferito é l'arcade Lupo Alberto e - ovviamente - Catalypse.


A.

Raffox

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Simulmondo - Genias - Idea: Fu Vera Gloria?
« Risposta #1 il: 19 Marzo 2012, 13:48:42 »
 Ovviamente il gusto è personale e, sostanzialmente, indiscutibile. Io sono un fervido sostenitore della superiorità di Moonshadow, tutto italiano, di casa Idea. Ciò, oltre che per il concept molto appassionante, per lo stile grafico. Segue Catalypse. Anche le avventure grafiche made in Italy hanno avuto il loro momento di gloria (in Italia). Zagor e la Fortezza di Smirnoff, ad esempio, ha avuto un grosso successo insieme a Missione Twain e Terrore a Dunwich, al punto da essere riproposte da parte della Systems Editoriale.

Io credo che la differenza principale tra le nostre case produttrici e quelle internazionali più conosciute sia da ricercare nei rispettivi budget. Da noi non è mai esistita quella mentalità imprenditoriale tale da supportare/giustificare investimenti di milioni e milioni di danari su un prodotto videoludico, con massicce campagne pubblicitarie e lauti compensi ai programmatori.

Un videogame concepito e prodotto in italia non rendeva ricchi e famosi, nonostante l'eventuale buona qualità/originalità. In UK invece sì... i ragazzi della Sensible Software ne sono un chiaro esempio. Però ciò non deve fare pensare che fuori dall'Italia tutto sia stato sempre bello e ... più remunerativo.
Fonti piuttosto credibili hanno raccontato, a mezze parole, delle situazioni di sfruttamento economico, degli orari di lavoro massacranti per rispettare i tempi, della pressioni che alcune software house esercitavano su giovani talenti.

Antiriad

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« Risposta #2 il: 19 Marzo 2012, 20:23:09 »
 Può essere che tante software italiane siano state danneggiate dalla pirateria da edicola...anche nella forma mentis. Può essere che non stimavano i programmatori italiani e li consideravano alla stregua degli hacker che crakkavano gli originali per la sipe.

Ricordo ancora gli editoriali entusiasti di Zzap che ipotizzavano un futuro roseo pieno di software italiano...che fine hanno fatto queste software house italianr poi? Scomparse non appena scomparvero gli 8 bit....e oggi la situazione é anche peggio rispetto al passato.

saluti

A.

Madrat

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Simulmondo - Genias - Idea: Fu Vera Gloria?
« Risposta #3 il: 21 Marzo 2012, 11:27:53 »
 A me piaceva molto F1 manager della simulmondo
forse...anzi sicuramente il miglior manageriale di F1 sul C64
tantè che poi mi ispirò per realizzarlo successivamente per PC in Qbasic
ovviamente non raggiungendo gli stessi risultati

riviero

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Simulmondo - Genias - Idea: Fu Vera Gloria?
« Risposta #4 il: 23 Marzo 2012, 10:23:33 »
 Riprendendo il discorso di Raffox penso che più opportunamente foraggiati e considerati, i programmatori avrebbero fatto ancora di più, aumentandone numero e talenti, di quanto hanno comunque spesso ottimamente, detto. Che all'estero non siano rose e fiori lo dimostra un colosso multinazionale come Rockstar, alle condizioni di lavoro e di contratto che impone ai dipendenti.

Tornando a noi, ci sono stati tanti giochi degni di nota, diversi dei quali perfettamente allineabili ad alcuni capolavori albionici/teutonici. Sono stati un pò spinti dalla critica nostrana ma il valore era spesso indiscutibile. Ne va elogiato il lavoro, la creatività e a volte, anche solo le buone intenzioni.
Una serie come "I play 3d Soccer" ad esempio, fu davvero qualcosa di inedito allora, così come alcune manageriali citate più in alto, e a prescindere dal risultato è apprezzabile il lavoro col senno del poi.

Parlando di generi di giochi, i programmatori italiani hanno detto la loro un pò ovunque, citerò i miei preferiti a partire dai platform: il fumettistico, delizioso Lupo Alberto, Moonshadow e la strepitosa conversione di Chuck Rock a primeggiare (difficile sperare di meglio dal c64 e da parte di programmatori stranieri, penso a cosa avrebbe combinato Tiertex o Activision di quei tempi).
Va detto che a volte lo sguardo della critica inglese era superficiale e forse anche pregiudizievole, i nostri non avevano i santi in paradiso di Ocean.

Fronte sportivo, il più impegnato direi, c'è stato di tutto, dalle corse in Millemiglia al Mondiale di calcio dalla classica vista dall'alto (di certo il settore più debole sul fronte risultati, lasciatemelo dire in un paese di calciofili si poteva fare meglio... hanno comunque ben convertito Emlyn Hughes in italiano), passando per alcuni interessanti Formula 1, bocce, moto, basket, golf, fishing...

Trovo I Play 3D Tennis una tra le simulazioni più giocabili di questo sport su c64, e su questa macchina sono davvero tante e poche davvero degne di nota (devo comunque provare Smash).
Non mancarono i picchiaduro: Dylan Dog - Gli Uccisori , per mano del grande, onnipresente Venturi, era originale, solido e avvincente, non tradiva l'atmosfera del fumetto, e dulcis in fundo, uno sparatutto come Catalypse può annoverarsi tra i capolavori misconosciuti/rivalutati del genere. Spiace infatti, che il valore di alcune pubblicazioni sia stato scoperto col tempo e non abbia reso il dovuto ai propri artefici.

Antiriad

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Simulmondo - Genias - Idea: Fu Vera Gloria?
« Risposta #5 il: 27 Marzo 2012, 20:29:04 »
 Riviero, il paragone con la rockstar games é improprio, perché oggi i Vg sono un business non paragonabile al settore di nicchia degli anni 80' (intendo quelli per gli 8 bit).

Alcuni giochi nostrani avevano poca giocabilità, come I play 3d soccer che sarà anche originale come prospettiva ma io lo trovo noioso.


A.

AggRoger

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« Risposta #6 il: 01 Aprile 2012, 18:01:18 »
 Dal punto di vista dei giochi sono concorde con quanto esposto da Antiriad,ovvero che in linea generale ho l'impressione che molti prodotti italiani di quegli anni fossero curati in maniera eccellente negli aspetti di contorno ma carenti in quelli essenziali.

Penso a Lupo Alberto,un platform che e' tanto deliziosamente presentato quanto terribilmente povero nella giocabilita'.Se gli sprite principali non fossero stati cosi' tanto somiglianti al lupo blu e alla gallinella dei fumetti penso che difficilmente avrebbe potuto godere di certe attenzioni in Italia.Personalmente il mio giudizio pende piu' dalla parte di Zzap! inglese (che stronco' il gioco con un impietoso ed esagerato 36%) che da quella della sua controparte italiana.

Ovvio che ci sono anche le eccezioni alla regola,come il puzzle game Clik Clak oppure altri giochi gia citati da altri.

L'esperienza italiana,poi,sempre a mio avviso mette a nudo tutti i problemi e i limiti relativi al bedroom programming che puo' essere "romantico" quando si vuole ma che senza essere supportato da una visione a lungo termine che comprenda anche l'aspetto imprenditoriale finisce per tarparsi le ali da solo.

E si,i toni trionfalistici di Zzap! italiano sul software nostrano si sono rivelati troppo ottimisti nonche' un filo ingenui e non meno superficiali dello snobismo della stampa inglese.

Quindi,la mia risposta alla domanda del titolo puo' essere tradotta con un "si e no".
It's the 80s,do a lot of coke and vote for Ronald Reagan! (da Mystery Science Theater 3000)

Oge

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« Risposta #7 il: 03 Aprile 2012, 08:45:56 »
 Non possiamo considerarle all'altezza delle software house straniere, ma titoli come MoonShadow e Catalypse sono superiori a gran parte delle release del periodo nel quale sono usciti. MoonShadow è una perla, il gioco da visionare assolutamente se si parla di industria del videogaming tricolore.

Ad esser sempre stato all'altezza del mercato straniero è il packaging, sempre curato e ben fatto.


Saluti,
Oge

Commodore_Always

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« Risposta #8 il: 11 Aprile 2012, 20:55:41 »
 Shadow Fighter (NA.P.S - Gremlin) ha sicuramente avuto delle recensioni favorevoli - gran bel beat'em up.

Major Sludgebucket

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« Risposta #9 il: 11 Aprile 2012, 21:28:53 »
 L'entusiasmo nazionalista faceva solo danni, secondo me. Voglio dire, vedevi su K la recensione di Italy '90 Soccer per Amiga in cui ti dicevano che il gioco tutto sommato era bellino, poi lo provavi e vomitavi. Leggevi quella di I Play: 3D Soccer su TGM. Meraviglioso, il futuro, novantanovemila per cento col resto di novantanove. Sì, va bene, giocaci tu ché io mi tengo Kick Off 2. Insomma, era difficile avere fiducia. Catalypse, sì, ganzo, fatto benissimo, un bell' applaus'. Però se dopo tutti i casini Katakis/R-Type, Giana Sister, redattori mascherati e in costume da bagno, ecc. te ne esci fuori tempo massimo con un gioco che sembra stilisticamente rippato dal più incensato spara e fuggi presente per quella macchina, beh. Poi l'arretrata e gretta mentalità imprenditoriale italiana (difficile che un sedicenne di una nazione informaticamente sottosviluppata e sfamato a noccioline ti sforni Cauldron II, in mancanza degli stimoli dati dall'ambiente giusto e di solide strutture di sostegno) ha fatto il resto.

Antiriad

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« Risposta #10 il: 14 Aprile 2012, 01:32:10 »
 ABS giusta analisi, aggiungo che non solo le riviste italiane ma anche quelle inglesi
"aggiustavano" i voti (si veda i titoli della Thalamus).

Riguardo poi ai cloni, beh, il mondo dei vg é pieno di cloni fin dai tempi di Logger (spudorato coin-op clone di  Donkey kong) e secondo me su Katakis più che altro é stato montato un caso.

A.