Autore Topic: Programmazione In Linguaggio Macchina Dal Basic  (Letto 11543 volte)

mces

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Programmazione In Linguaggio Macchina Dal Basic
« Risposta #15 il: 30 Gennaio 2013, 21:28:10 »
 Scusate se sfioro l'OT, ma una cosa è stata detta bene: il Commodore 64 era stato progettato e realizzato veramente male, addirittura chip che di loro erano fuori specifica, una PIO che non rispettava le proprie specifiche HW ha generato drive floppy lentissimi che per motivi commerciali tali sono rimasti, bus così sporchi che la ROM caratteri sclerava di suo..... colori mal tarati, all'assemblaggio avvitatori che scappavano di mano e tranciavano piste di board che andavano comunque in vendita, tanto poi c'è l'assistenza, intanto mettiamo in tasca i soldi dei clienti.....
Leggete quì:

http://spectrum.ieee.org/ns/pdfs/commodore64_mar1985.pdf

Il SID? lo definiscono come il CHIP peggio specificato della storia dell'elettronica, chi faceva musica sulle specifiche generava cose insentibili!

Erano i tempi dove chi assemblava macchine in cantina poteva fare fortuna, e la Commodore era un'industria che poteva addirittura produrre i propri CHIP....  trovato il punto di equilibrio tra marketing, economia di progetto e realizzazione, budget di spesa di una nuova razza umana (quelli col pallino del computer) che volevano portarsi in casa una macchina come quella che li faceva giocare al bar.... mescolate il tutto e condite con MOLTA spregiudicatezza, avrete il BOOM del c64!

Per tornare a bomba sul tema: in basic si ricorre al LM ovvero alle linee DATA quando il basic stesso non è in grado di fare adeguatamente quella funzione che deve essere svolta appunto in LM, è quindi una SCONFITTA del Basic così come mamma Commodore l'ha fatto (routine per tracciare linee in HiRes dando solo i punti estremi, o archi o ecc...  no?).
Altra storia sono i programmi fatti interamente in LM, come i giochi.
 
Non esistono problemi, solo soluzioni.

Pasquale_F

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Programmazione In Linguaggio Macchina Dal Basic
« Risposta #16 il: 31 Gennaio 2013, 15:45:27 »
 Se si fa un confronto tra la tecnologia di ieri ed il relativo mercato, con i tempi di oggi, molte cose risultano apparentemente difficili da comprendere.

Qualche tempo fa, tra il 2007 e il 2009, la Asus commercializzò un pc portatile equipaggiato con un "vecchio" (di almeno 10 anni) PIII da 600mhz, un minuscolo schermo da 7" che accecava la vista dopo 10 minuti, una tastiera che i tasti li poteva usare comodamente solo un bambino di 10 anni e un sistema operativo che, a detta di molti, risulta essere la peggiore distribuzione linux che sia mai esistita.
L'EeePC 701, pagato più di 200 euro, è stato nelle mie mani solo pochi mesi dopodichè me ne liberai per poche decine di euro senza troppi rimpianti.
Eppure è stato uno dei prodotti Asus di maggiore successo, venduti svariati milioni di pezzi in tutto il mondo, con una schiera di appassionati ancora oggi attivi in siti spuntati come funghi un po' ovunque nella rete.

I suoi punti di forza? Beh, la dove venivano meno i concorrenti.
Per prima cosa, il prezzo: poco più di 200 Euro, almeno la metà di un comune pc portatile;
seconda cosa: le ridotte dimensioni, che lo rendevano pratico e comodo da trasportare;
terza cosa: il design, bello, elegante, semplice e con la possibilità di scelta in colori diversi;
quarta cosa: il sistema operativo, anche se è uno schifo per chi conosce linux (come me), ma è talmente semplice e banale che lo può usare anche chi non ha mai visto un computer in vita sua. Per certi versi la sua interfaccia grafica è molto più semplice di quella comune di Windows.

E poi da un punto di vista hardware era fatto in modo tale da avere un ottima gestione energetica che ne rendeva possibile l'utilizzo anche per più di 3 ore sfiorando le 4 ore: è stato il portatile nelle mie mani con la maggiore autonomia della batteria.

La presenza solo di un'interfaccia di rete, di 3 porte USB, del WiFi e di una videocamera frontale (è stato uno dei primi pc ad aver avuto integrati di serie queste periferiche) lo rendeva un'ottima scelta almeno per la stragrande maggiornaza degli utenti di internet; tutto il resto (CD, DVD, modem, etc....) non serve.

Il tutto veniva venduto con un corposo manuale dove Asus consigliava addirittura quale software installare (e come) e una lunga lista di periferiche consigliate; unico caso del genere che io abbia visto in quasi 20 anni di acquisto di pc (Commodore a parte).

E cosa significa tutto questo? Quali sono state le conseguenze nel mercato del successo dell'EeePC? Bhe, facendo una attenta analisi si può affermare che l'Asus EeePC non è stato altro che l'antesignano dei tablet di oggi, oggetti piccoli ed eleganti ma anche comodi e leggeri, in cui si bada alla praticità piuttosto che alla potenza.

I tablet eliminano i "difetti" dell'EeePC, hanno lo schermo (touch) più grande che consente (almeno di serie) di eliminare la tastiera altrimenti scomoda e poco pratica; hanno la stessa connettività con l'aggiunta per molti della possibilità dell'utilizzo di una SIM, quindi internet sempre con se.

Analogamente il Commodore 64 è stato l'antesignano dei computer di oggi, ciò spiega il suo successo e ciò spiega anche l'odierno mondo dell'informatica che non sarebbe (e non sarebbe mai stato) lo stesso senza la sua comparsa per cui è da "apprezzare" anche (e soprattutto) nei suoi difetti, che poi alla fine tali non sono.